Skam Italia 5: la serie teen ormai è un cult su Netflix

Skam Italia 5 recensione Netflix (scena tratta dalla serie)

Il primo settembre Netflix ha reso disponibile sulla piattaforma la quinta stagione di SKAM Italia, la serie teen diventata ormai un vero e proprio cult.

Il trailer

Di cosa parla la quinta stagione

Dopo lo straordinario successo delle quattro stagioni precedenti, sia in Italia che all’estero, Skam torna quindi con una nuova storia e un nuovo punto di vista. Ci eravamo lasciati con una stagione dedicata al personaggio di Sana, una ragazza musulmana che grazie alla sua intelligenza e al suo sguardo lucido e analitico si era affermata nel gruppo delle Matte.

La quinta stagione è invece dedicata a Elia, unico ragazzo del gruppo a essere stato bocciato, che deve rifrequentare l’ultimo anno al Liceo Scientifico Kennedy. Elia, interpretato da Francesco Centorame, non sta passando un buon momento.

La sua vita gli sembra essere un fallimento su tutti i fronti: non riesce a digerire il suo insuccesso scolastico; non accetta il rapporto di suo padre con la nuova compagna, che ha addirittura registrato in rubrica con “Non rispondere”; è in ritardo con il pagamento dell’affitto e delle bollette; dal punto di vista sentimentale si sente un inetto (le sue relazioni non durano più di qualche bacio).

Ma Elia nasconde un segreto che non riesce a confessare a nessuno e che gli impedisce di vivere la sua vita a pieno.

C’è una motivazione precisa per cui dopo la partita di calciotto preferisce fare la doccia a casa ed è la stessa per cui con le ragazze si è sempre fermato solo ai baci, scomparendo quando l’atmosfera si scalda. Elia possiede uno scatolone dove nasconde le prove del suo segreto: libri, creme e una pompetta. Il ragazzo ha il pene piccolo, di cui si vergogna.

Nel corso delle dieci puntate, quindi, lo spettatore sarà lì vicino a questo ragazzo seguendolo nel suo percorso di accettazione di se stesso.

Un universo teen complesso

La forza di Skam sta nella realtà sociale che propone, quella di un universo teen complesso e complicato, tutto da esplorare e da capire. Non esistono in questa serie tv semplificazioni e personaggi stereotipati: non ritroviamo per esempio la bella, il bullo, il “figo”, il loser.

Elia, per esempio, è a prima vista un bellissimo ragazzo, uno socialmente accettato e che tendenzialmente non dovrebbe avere nessun problema. Tutti gli studenti del liceo lo considerano un latin lover, uno sciupafemmine. Elia bacia tantissime ragazze e salta di fiore in fiore con una velocità incredibile. Ma, come si scoprirà, Elia interrompe le sue relazioni amorose perché prova vergogna verso il suo corpo.

La realtà, mostrata da Skam anche in questa stagione, è sempre molto intricata rispetto alle apparenze e se si va in profondità si scoprono disagi inimmaginabili. Essere un “poco più che adolescente” non è mai semplice.

La recensione

La quinta stagione di Skam Italia non delude e riconferma la bravura di cast, autori e regia. Netflix ci offre dieci puntate della durata di venti minuti che si guardano in un’unica visione, in un flusso continuo di immagini. Lo spettatore non ha la forza di prendere il telecomando per mettere in pausa.

La narrazione non insegue in modo ossessivo il cliffhanger, la suspense, il colpo di scena. Il tempo narrativo si dilata o si accorcia in base alle emozioni e alla realtà raccontata.

Il tema trattato è importante e complicato: l’accettazione personale e sociale, che prevede, purtroppo sia nella finzione che nella realtà, una buona dose di body shaming, con annessa distruzione di autostima.

La squadra di Skam Italia affronta l’argomento con delicatezza e garbo dimostrando di saper raccontare una storia creandola da zero (lo show norvegese si ferma alla quarta stagione), senza scostarsi dal format al quale siamo ormai abituati, conferendogli sì elementi di continuità ma anche di novità interessanti.

Valeria de Bari

IL VOTO DEL PUSHER
Personaggi
Comparto tecnico
Soggetto e temi trattati
Interpretazione
Sceneggiatrice, chitarrista, poetessa, pittrice: quello che sogno di diventare da grande. Ops ... sono già grande. Amo la musica (soprattutto il punk, il rock e le loro derivazioni), le immagini-movimento e l'arte del racconto (o come si dice oggi lo "story telling"). La mia vocazione è la curiosità. That's all folks

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