Obi-Wan Kenobi, recensione del quarto episodio

obi wan kenobi recensione episodio 4

Proseguono le avventure dello Jedi Obi-Wan e dei vari personaggi di Star Wars, nella quarta puntata della nuova serie su Disney Plus.

La fortezza imperiale

L’obiettivo principale di queste puntata, la missione primaria è salvare Leila, rapita da Reva/Terza Sorella e portata a Noor, nella roccaforte degli Inquisitori. Obi però deve riprendersi dopo lo scontro con Darth Vader, ma per la piccola i tempi sono molto stretti e quindi il Jedi è presto pronto per andare nella pancia del nemico e riportare la giovane a casa.

Questa volta però, oltre a Tala, ci sono anche altri guerrieri ad aiutarlo: coloro che sostengono i Jedi, coloro contrari all’Impero, coloro che utilizzano “il cammino”…

Qui si prova a fare – forse per la prima volta dalla fine della Repubblica – una prima incursione sotto mentite spoglie nel covo del nemico: un covo dove Obi-Wan scopre un’atroce verità. Leia intanto viene interrogata e prova a resistere a Reva, che prova a condizionarla e poi anche di torturarla. Ben e Tala però riescono nel loro intento, lasciando la Terza Sorella a bocca asciutta. La cosa ovviamente fa infuriare il lord dei Sith, ma Reva ha un asso nella manica…

Seguitano i rimandi del mondo precedentemente creato dall’universo di Star Wars.

Ritorna la vasca di Bacta, che ha rigenerato personaggi in tutte le trilogie, così come il protagonista di The Book of Boba Fett. Ci sono anche alcuni rimandi alla serie animata Clone Wars, così come ad alcuni videogiochi (si pensi ad alcune comparse e alla fortezza di Noor).

La volontà di questa puntata, nonostante la brevità, è il passare dalla trilogia prequel a quella classica. O per lo meno, provarci. Alcuni fan già stanno parlando di una sceneggiatura piatta, incoerente e soprattutto non attenta alla linearità della storia. Io, sinceramente, credo ancora che la storia possa ancora sorprendere e…mancano ancora due puntate per poter decidere chi ha torto o ragione.

Francesco Fario

Attore e regista teatrale, si laurea in Lettere Moderne a La Sapienza per la triennale, poi alla magistrale a TorVergata in Editoria e Giornalismo. Dopo il mondo del Cinema e del Teatro, adora leggere e scrivere: un pigro saccentone, insomma! Con Culturamente, ha creato la rubrica podcast "Backstage"

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