“Or incomincian le dolenti note
a farmisi sentire”
Così scriveva Dante giunto nel cerchio dei lussuriosi. Così ci sentiamo noi dopo aver visto gli ultimi episodi – “Scancellare” e “Il bacio” – di Storia del nuovo cognome andati in onda la settimana scorsa.
Sembra che il rapporto d’amicizia tra Lila (Gaia Girace) e Lenù (Margherita Mazzucco) stia davvero arrivando a un punto di svolta. L’amicizia tra le due non è mai stata semplice, né l’ideale a cui tutti pensano quando si parla di rapporti del genere. Eppure da ora assume le caratteristiche di una vera e propria rivalità.
Ciò che rischia di alterare per sempre l’equilibrio tra le due è l’amore.
La più classica delle motivazioni. Due amiche adolescenti che condividono la stessa passione per un ragazzo, in questo caso Nino Sarratore di cui Elena è innamorata da quando era bambina. Il giovane, che da subito si mostra molto ambivalente sia nei confronti dell’una che dell’altra ragazza, è però solo un pretesto per accendere i toni tra Lila e Lenù. Potremmo definirlo come l’attentato al Granduca Francesco Ferdinando, causa scatenante della Prima Guerra Mondiale, ma le ragioni vanno ricercate anche altrove.
E, forse, il motivo principale di questo contrasto tra le due amiche è la “genialità” che compare nel famoso titolo. Chi è l’amica geniale? Quella che ha studiato o quella che dimostra di riuscire anche se non frequenta più la scuola? È quella che fa la parte della confidente nonostante tutto o quella che vede le cose come sono davvero?
Lila ricomincia a leggere e a informarsi per fare colpo su Nino. E questo preoccupa Elena che scarica la sua frustrazione nei rimproveri all’amica per non averle chiesto il permesso di prendere i suoi libri, non realizzando che il problema è altrove. Entrambe cercano di essere speciali. Sono nate tutte e due nel rione, nella povertà, in un mondo piccolo e dimesso. Sia Lila che Lenù vorrebbero emergere. La prima lo sente istintivamente, la seconda lo ha fatto inizialmente solo per imitazione dell’amica. Ora la cosa difficile sarà cercare di capire come e se possono essere geniali entrambe senza ostacolarsi a vicenda.
Un momento di scontro molto forte è quello che segue la festa a casa della professoressa Galiani.
Durante il viaggio d’andata, la voce fuori campo ci svela i pensieri di Lenù. Pensieri egoisti, se vogliamo, ma realistici e in qualche modo condivisibili. Le insicurezze di Elena le provocano il timore di venire oscurata dal fulgore della sua amica e di apparire agli occhi della Galiani soltanto una sua ombra sbiadita. D’altra parte, Lila è così imprevedibile che potrebbe, con un linguaggio eccessivamente triviale o un comportamento inadeguato, creare imbarazzo e vergogna per Lenù.
E invece non accade nulla di tutto questo. Lila rimane in disparte per tutta la serata, è quasi invisibile agli occhi degli altri invitati. La ragazza osserva gli ambienti e le persone che lei stessa avrebbe potuto frequentare ma che le contingenze della vita le hanno negato. Per la prima volta si sente messa in ombra da Lenù. Così, divisa tra la gelosia e il disgusto per quel mondo borghese ricco di nozioni ma povero di vere idee, inizia a denigrare pesantemente la sua amica. Lila non è un tipo che sopporta in silenzio. Aggredisce. Nella scena del ritorno in macchina, esce fuori il lato bestiale del personaggio che arriva a canzonare l’amica con dei veri e propri versi. È l’animale ferito che attacca. Le rinfaccia l’unica cosa che lei ha a differenza di Lenù: un uomo al suo fianco. Lila arriva a usare Stefano, un uomo che disprezza, per colpire Elena su un punto debole. Lenù non si difende perché troppo dipendente dal giudizio della sua amica e di chiunque la circondi.
È un momento molto forte da guardare raccontato, come sempre, in maniera magistrale dalla potenza delle inquadrature e dalla bravura delle interpreti.
Aspettiamo stasera per vedere come si evolverà il tutto.
Il personaggio di Lila viene fuori dopo questi due episodi in maniera preponderante.
Lila si confessa a Elena e dice di non essere una persona di cui ci si può fidare. È una perfezionista, una che vuole risultare sempre la migliore in tutto, sia nel bene (lo studio), che nel male (l’imbroglio in salumeria). Lila è forza, energia che si colora ogni volta di chiaro o di scuro. È un personaggio con cui è difficile entrare in empatia, ma allo stesso tempo ti affascina. Il suo magnetismo, reso magistralmente dalla penna della Ferrante, e ancora più ipnotico in televisione con l’interpretazione di Gaia Girace. La potenza delle immagini cattura l’anima di Lila indugiando sui suoi primi piani, sui suoi sguardi, sui suoi gesti.
Storia del nuovo cognome si conferma una grande serie tv. L’amica geniale 2 è un successo!
Merito non solo della solida sceneggiatura che c’è dietro, dei personaggi ben costruiti, ma anche dell’attenzione e della cura con cui tutta la storia viene raccontata. Non ci resta che vedere che cosa succederà.
Federica Crisci e Francesca Papa