In “Away”, serie tv Netflix creata da Andrew Hinderaker, Hilary Swank veste i panni dell’astronauta Emma, a capo della prima missione verso Marte.
Lei e il suo team, durante il viaggio, dovranno affrontare non solo le difficoltà della spedizione, ma anche i conflitti generati dalla loro vita privata.
Il trailer italiano
La storia e i protagonisti
Essere donna, essere un’astronauta, essere una mamma, essere una moglie. Primo punto saliente sviluppato in modi totalmente opposti da Emma e dalla cinese Lu, membro dell’equipaggio.
Emma è scissa, perché nella sua vita ha sempre voluto arrivare su Marte. Almeno finché non si è innamorata del collega Matt (Josh Charles) e ha avuto una figlia. La storia d’amore tra Matt e Emma è meravigliosa durante tutto il viaggio, a volte anche troppo. Matt è un compagno, un complice, in tutte le avversità. Finalmente una serie tv in cui una donna al comando ha a fianco un uomo di valore, che stima e di cui si fida. L’equilibrio di genere trova finalmente espressione, senza trascurare naturalmente i dubbi del mondo femminile nella scissione tra lavoro e famiglia. Anche la scienziata Lu (Vivian Wu) è sposata e ha un figlio, ma il suo compito è quello di onorare la Cina diventando la prima donna a mettere piede su Marte: così, la sua vita privata viene apparentemente accantonata per celare un segreto molto pericoloso per la spedizione.
Insieme alle due donne, troviamo il capo ingegnere russo Misha (Mark Ivanir), che ci offre la prospettiva maschile della questione nel suo difficile rapporto con la figlia. Infine, abbiamo il medico indiano Ram (Ray Panthaki) e Kwesi (Ato Essandoh), il botanico africano naturalizzato inglese: questi ultimi due sono i caratteri più miti della squadra Atlas.
Il cast e la struttura della serie tv
Hilary Swank è un’attrice di calibro, supportata da un cast che si difende benissimo. La storia scorre senza punti morti, sebbene l’ambientazione sia nello spazio, perché si alterna costantemente con ciò che avviene sulla Terra, compresi i flashback nel passato, che aiutano gli spettatori a comprendere meglio i protagonisti. Ci sono dei momenti davvero intensi, sia per quanto riguarda la suspense, sia per quanto concerne il lato più intimo dei personaggi. Sono affrontate moltissime tematiche, tra cui anche quelle LGTB. Se dovessi scegliere una parola userei “emozionante”.
Away è un viaggio dalla Terra a Marte, ma soprattutto un viaggio dentro se stessi. L’isolamento e l’imprevisto rendono il team facile preda per la paura: le foto dei loro cari sono spesso l’unico appiglio possibile. Nel corso della spedizione si alterneranno malumori e polemiche: la stessa Emma sarà messa più volte in discussione dall’equipaggio.
Sarà in grado di guadagnarsi la loro fiducia senza essere distratta da quello che succede sulla Terra?
Alessia Pizzi