Pane: una parola semplice, comune. Una di quelle che si usa tanto spesso da dimenticarne la sonorità calda, morbida e seducente come le musiche del trio che ha reso questa parola un nome proprio, manifesto di arte e ispirazione.
È inverno. Sei seduto su una sedia del Teatro Studio Uno una domenica sera di febbraio, una come tante. Una in cui decidi di concludere il fine settimana cullato dalla musica. Bastano pochi secondi – il primo soffio al flauto, i primi pizzichi alla chitarra – per passare da Torpignattara a un open space. Che so, un prato sotto il cielo stellato d’estate, o una spiaggia, tra il calore di un falò e la brezza notturna. Questo il potere di Pane, il trio composto da Claudio Orlandi – voce, Vito Andrea Arcomano – chitarra acustica, Claudio Madaudo – flauto traverso e bansuri – questo il potere di un concerto evocativo, tra storytelling e musica.
Claudio Orlandi fa da cicerone con la sua ironia, regalando alla performance le tinte dello sketch. Si ride, si sorride, ma soprattutto si sogna ad occhi aperti, navigando tra poesia e riflessione.
Un viaggio onirico questa intima acustica proposta lo scorso 11 febbraio, in cui lo spettatore viene travolto da un dolce erotismo, lo tsunami di emozioni generato dall’unione tra effettiva bravura tecnica, la ricercata identità stilistica e l’indubbio feeling tra le parti. Perfetta scelta per chi ancora ama lasciarsi incantare dalla musica dal vivo o dall’ascolto privato tra le mura domestiche. Un ascolto che, supportato da un buon vino rosso, può regalare emotivamente una calma solo apparente.
Un nuovo album in cantiere e una serata per raccontarsi tra brani di repertorio, come Gocce e Orsa Maggiore, e le cover tratte dall’ultimo lavoro Pane play the Doors, sentito omaggio al celebre gruppo rock. Se la parola è contemporanea, la suggestione è decisamente arcaica. Ricorda il canto di un aedo, pronto a raccontare storie, tra fantasia e realtà, mentre la fiamma di una candela culla l’atmosfera e i cuori di chi c’era.
Alessia Pizzi
[dt_quote type=”blockquote” font_size=”big” animation=”none” background=”plain”]
https://www.facebook.com/www.progettopane.org
[/dt_quote]
Foto di Suzana Zlatkovic
