Approda su Netflix “Extraordinary: The Stan Romanek Story”, il documentario sulla vita di un americano rapito dagli alieni.
Stan Romanek è un signore con molta proprietà di linguaggio. Mentre parla rivolto verso la telecamera mantiene i suoi occhi neri fissi e abbastanza inespressivi.
L’unico momento in cui davvero cambia espressione e si emoziona, travolto dalle lacrime che salgono, è quando parla di sua figlia. Una bellissima bambina bionda, dice, con degli enormi occhi a mandorla. Non sta parlando della figlia di sua moglie, ma di uno dei tanti bambini che gli alieni stanno mettendo al mondo col suo seme. Quando parla di occhi a mandorla, infatti, si riferisce agli occhioni tipici degli alieni.
Netflix dà in pasto ai suoi utenti un documentario sugli alieni che lascia abbastanza perplessi.
Stan racconta la sua vita, dagli atti di bullismo subiti a scuola da maestre e compagni e causati dalla sua dislessia, fino ad arrivare ai rapimenti alieni. Tutto è documentato dai video e dalle foto e confermato dalle persone a lui care, prima su tutte la moglie.
Attraverso delle sedute ipnotiche Stan ha ricostruito il ricordo dei rapimenti e si commuove ricordando Victoria, l’altra umana rapita (e intervistata a sua volta nel documentario), e i suoi figli mezzi alieni, che lo contattano telefonicamente oppure lo vanno a trovare di nascosto.
Per quanto alcuni materiali proposti siano sconvolgenti, come le complesse equazioni scritte da Stan sullo spostamento interstellare, altri lasciano piuttosto dubbiosi. Un esempio sono le foto in cui si vedrebbe la fantomatica bimba aliena che spia Stan dalle finestre; un altro sono i selfie degli alieni trovati nella macchinetta digitale, come se si fossero inavvertitamente fotografati. Sembrano tutti fotomontaggi.
L’unico evento davvero degno di nota, forse, è la guarigione del crociato rotto di Stan, curato dagli alieni durante un rapimento e prima della sua operazione.
La storia lascerebbe allo spettatore l’ultima parola, se non fosse che Stan è stato accusato di possesso di materiale pedopornografico. Qualche mente maliziosa potrebbe pensare che tutta questa enfasi per i bambini alieni non sia altro che una perversione della sua mente…
A sua detta, però, qualcuno sta cercando di incastrarlo. Non sarebbe la prima volta, visto che è stato già picchiato e minacciato al fine di tenere la bocca chiusa sugli alieni.
Stan ha dichiarato che porterà tutto la documentazione in tribunale. C’è solo da chiedersi come sarà valutato durante il processo, che è fissato per il 31 luglio di quest’anno.
Che la sua storia sia vera oppure no, il film apre l’ennesima riflessione sulla vita nell’universo. L’essere umano è scisso tra curiosità e paura nei confronti di quello che viene denominato “alieno”, soprattutto perché teme di essere dominato da una razza più evoluta che riesce a spostarsi nello spazio per rendere gli abitanti della Terra delle simpatiche cavie da laboratorio.
Alessia Pizzi