Il 18 ottobre si è aperta la stagione 2016 del Garrick Theatre di Londra, gli spettacoli, che saranno trasmessi nelle sale cinematografiche italiane, includeranno rivisitazioni di classici di Shakespeare presentando quelle che sono opere senza tempo di uno degli scrittori più grandi della storia.
Dopo l’esperienza estiva con le opere di Shakespeare al Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese ero curiosa di vedere una rappresentazione inglese con un cast impostante come quello della Theatre Company di Kennet Branagh, in un teatro di Londra così prestigioso e famoso: il Garrick. Un regalo della NEXO Digital che l’ha trasmesso in contemporanea nei principali cinema italiani. Il risultato è esattamente opposto, il senso della tragedia incalza lo spettatore che si dispera insieme ai protagonisti, e mentre le parole dovrebbero suonare colloquiali, senza togliere nulla alla poesia, in realtà sono come lame che feriscono. Proprio qui nel ventunesimo secolo. Lo spettatore si fa domande piuttosto profonde sulla famiglia, l’amicizia, la gelosia in questo terribile viaggio dell’arroganza attraverso la perdita. Può la possibilità di qualche redenzione, fare ammenda per un catastrofico errore di valutazione? Si può essere perdonati? Ci si può perdonare? Dall’inverno mediterraneo della Sicilia alla primavera boema, e un salto nel tempo di 16 anni per ritrovare Perdita la figlia abbandonata dal Re si sviluppa articolata la TRAGEDIA.
Il cast
A completare la perfetta e fedele rappresentazione shakespeariana un cast incredibile da Judi Dench, attrice britannica, famosa a livello internazionale per film come Philomena, Skyfall, Marigold hotel interpreta qui Paulina, la serva che cerca di far tornare in sé Re Leonte (Kennet Branagh) “Io vengo da parte della vostra regina, di queste cose son tanto ignara quanto voi, voi siete fuor di senno e vi farà disonorato e oggetto di scandalo al mondo”.
Sir Kenneth Charles Branagh, irlandese, attore, regista e sceneggiatore esprime la sua passione per Shakespeare che nutre fin da ragazzo, con una perfetta interpretazione, le lacrime, la follia e il dolore del pentimento sono reali, il personaggio è dentro di lui perfetto e calzante.
Miranda Raison, attrice britannica di rilievo, di teatro e di cinema, la ricordiamo in Match Point e Marilyn, qui perfetta nel ruolo della moglie ripudiata, Hermione. Statuaria nel suo dolore e generosa nel perdono di questo marito Re Leonte che, accecato dalla gelosia ingiustificata vede nel suo più caro amico il Re di Boemia l’amante e il padre della nuova nata. Nel delirio della sua follia interpreta gesti innocenti con malizia che offusca i suoi occhi “toccarsi i palmi e strizzarsi le dita, come fanno, scambiandosi studiati sorrisi, come in uno specchio, e trar sospiri da cervo morente…Queste sono confidenze che non garbano, né al mio cuore né al mio ciglio! Che mia moglie sta per scivolare?”
Solo l’oracolo, sugellato dal gran sacerdote Apollo, mostrerà il suo contenuto, rivelando l’errore fatale del folle Re. La tragedia non porta sollievo neanche nel finale e nel perdono, l’amarezza, voluta da Shakespeare rimane profonda e indelebile nello spettatore.
Sara Cacciarini