L’esorcismo di Hannah Grace: esci da questo… cinema!

l'esorcismo di hannah grace

Vade Retro Satana. Esci da questo corpo!

Quante volte gli appassionati di film horror hanno sentito questa frase? Molte, naturalmente. Come molte volte, negli ultimi anni, saranno rimasti delusi uscendo dal cinema dopo aver visto l’ennesimo film, spacciato per horror.

Il tentativo di rinnovare un genere inflazionato ne L’esorcismo di Hannah Grace c’è, e si vede. Una trama diversa prima di tutto, che per una volta non si concentra sull’esorcismo in sé per sé con eroici ministri del Signore come protagonisti. Lo sguardo, stavolta, viene posato su quello che accade alla vittima dopo l’esorcismo.

La storia della presenza demoniaca che si impossessa di Hannah Grace si intreccia con quella di un’ex poliziotta, Megan Reed (Shay Mitchell), attualmente impegnata a fare da vigilante notturna all’obitorio. La protagonista ha un bel trauma da superare, come scoprirete durante il film, ma non sarà nulla a confronto di quello che dovrà vivere una volta venuta a contatto con la salma di Hannah Grace.

In realtà questo film più che un horror è un drama, visto che si focalizza sulla parte più squisitamente psicologica (ma nemmeno troppo), aggiungendo qua e là un pizzico di sangue, una spruzzata di possessione e una spolverata di inquietudine, risultato dei due ingredienti precedenti.

Ovviamente i colossi alle spalle erano difficili da eguagliare.

Dopo l’Esorcista la moda della possessione al cinema è tornata a gran voce con due film ravvicinati, L’esorcista – La Genesi (2004) e l’Esorcismo di Emily Rose (2005) che mi fecero morire dal ridere al cinema. Più fortunati, ma senza eguagliare il cult degli anni Settanta, i prodotti cinematografici del decennio successivo, come Il Rito con Anthony Hopkins (2011), L’ultimo esorcismo di Daniel Stamm (2010), ma anche The Possession (2012), prodotto dal grande Sam Raimi, e soprattutto l’innovativo The Conjuring (2013).

Il tema è stato parecchio inflazionato, quindi una crisi creativa è piuttosto comprensibile. Ma se decidiamo di puntare sull’introspezione perché non sappiamo più come stupire gli amanti del genere dobbiamo indagare sull’uomo come essere egoista e debole, che può lasciarsi sedurre dal male. Tutti temi facilmente ricollegabili a chi soffre di depressione o di dipendenza, come la protagonista del film in questione.

Insomma, a questo punto, se proprio dobbiamo, intrecciamo i veri demoni dell’umanità con quelli dell’immaginazione, visto che è impossibile replicare lo shock che ancora ci genera Regan quando gira la testa a 360 gradi o scende dalle scale come un demone a quattro zampe.

L’esorcismo di Hannah Grace poteva avere qualche potenziale, ma non lo ha colto del tutto né tanto meno sviluppato. La povera Kirby Johnson passa tutto il film a scricchiolare le sue ossa come se questo dovesse in qualche modo terrorizzarci. In realtà ci fa solo molto sorridere. Che dire, non ci sono più gli esorcismi di una volta.

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

2 Commenti

    • Giuro: ero al cinema e mi facevano ridere tutte le posizioni storte in cui la mettevano. Considera però che io sono cresciuta con i film horror, quindi è molto difficile che qualcosa mi turbi!

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