Il mix, la simbiosi, l’ibrido sono alla base dell’universo cinematografico animato dei Lego.
Arrivati al terzo capitolo di questo strambo ma divertente e originale nuovo filone, lo abbiamo capito. Anche qui la formula si ripete: lo si intuisce dal titolo che mischia le parole “ninja” a “lego”. Un mix è anche la scelta di portare i Ninjago al cinema dopo una fortunata serie tv amatissima dai più piccoli. E compito degli autori dei film Lego, è anche quello di mischiare divertimento tipicamente infantile alle citazioni più pop e meta possibili dedicate ad un pubblico veramente nerd.
Come tutte le cose della vita, però, non sempre i tentativi riescono.
LEGO Ninjago il film è un prodotto divertente, nessun dubbio. Assolutamente spensierato, e davvero perfetto per un pubblico di bambini. I quali, probabilmente, già conoscono le avventure di questi sei giovani ninja in missione per salvare la loro città dagli attacchi del cattivo Garmadon. L’umorismo è dedicato a loro, così come la semplicità dell’intreccio. Ma appunto, di costante semplicità tocca parlare. A differenza dei primi due capitoli, LEGO Ninjago il film è un film che non osa, non si lancia in voli pindarici di creatività, risulta molto meno originale. Racconta una basilare rapporto di conoscenza padre-figlio, sempre efficace per i più piccoli, ma inutile tolto il lato didattico.
Un’avventura piatta, che abbandona quel senso di audacia e creatività ad ogni costo tipica del cinema d’animazione.
Svelando subito il framing device del negozio in cui il simpatico Jackie Chan ci aspetta per raccontare l’avventura che diventa il film, si perde quel senso di meraviglia che aveva il colpo di scena di The Lego Movie tanto indimenticabile. Lasciando che le caratteristiche della tradizione ninja siano relegate in secondo piano rispetto ad un’estetica che richiama l’universo dei mecha e dei kaiju, pur proseguendo un discorso coerente di mix e contaminazione, perde per strada il fascino della lezione orientale che poteva essere d’ispirazione molto più interessante di fronte alla dinamica centrale dei due protagonisti.
LEGO Ninjago il film ha un target ben preciso, è onestissimo ad ammetterlo e su quello funziona, innegabile. Se portate i vostri bambini al cinema a vederlo, le risate sono garantite. Ma è altrettanto innegabile che per uno spettatore con un più di 10 anni d’età, abituato alle possibilità infinite che l’animazione solitamente regala, sarà difficile nascondere un pizzico di delusione.
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Emanuele D’Aniello