Dopo il passaggio al 74° Festival di Cannes, dove la protagonista Renate Reinsve ha vinto il premio di miglior attrice, candidato agli Oscar 2022 come miglior film internazionale e miglior sceneggiatura originale, il quinto lungometraggio di Joachim Trier (Oslo, 31 August, Segreti di famiglia, Thelma) intitolato La persona peggiore del mondo è ora disponibile su Sky.
Trailer
Trama
La trentenne Julie non riesce a capire quale sia il suo posto nel mondo e cosa vuole essere nella vita. Una sera incontra un uomo del quale decide di innamorarsi e con il quale inizierà una convivenza. Aksel è un fumettista molto popolare, un uomo amorevole e desideroso di includere Julie a tutti i livelli nel suo progetto di vita. Julie, però, non si sente realizzata e questo le causa una sensazione perenne di frustrazione che si ripercuote sulla sua vita di coppia. Incapace di rispettare le aspettative della sua famiglia continua a inseguire sogni personali che cambiano in continuazione. Una sera, mentre cerca di trovare un modo per sentirsi viva, Julie si intrufola a una festa di nozze, dove fa la conoscenza di Eivind, un uomo con cui passa una serata decisamente divertente. Cosa deciderà di fare a questo punto Julie? Lo scoprirete guardando il film.
Julie: essere donna oggi
La persona peggiore del mondo si concentra totalmente sul personaggio di Julie, una donna di trent’anni alla ricerca costante della propria identità. Nel prologo scopriamo che Julie, inizialmente, per il semplice fatto di essersi diplomata con ottimi voti, decide di iscriversi a Medicina, per poi scoprire che “più che il corpo è la mente ad affascinarla”. Di conseguenza decide di cambiare percorso di studi e di iscriversi a Psicologia, salvo poi cambiare nuovamente idea.
La protagonista è una donna intelligente e spontanea, che cerca e crede di poter cambiare identità molteplici volte per poi rendersi conto che, in questo mondo liquido fatto di infinite possibilità, bisogna poi scontrarsi con delle variabili come il limite del tempo e le richieste, non richieste, della società.
Julie è una millennial irrequieta, fragile, ironica, divertente, arguta e sarcastica, forse multi-potenziale, ed è impossibile non innamorarsi del suo personaggio poliedrico.
Tematiche
Trier inserisce in questo film innumerevoli riferimenti a questioni che fanno parte della nostra quotidianità rendendo la pellicola fortemente contestualizzata. Esempi sono il #metoo, il nuovo femminismo che si scatena sui social, mansplaining e womansplaining, la parità dei diritti, il rifiuto della maternità come risposta ambientale al sovrappopolamento della Terra, la libertà di espressione degli artisti, il sessismo, l’amore fluido.
Julie sembra infatti più interessata alle possibilità sentimentali che le si propongono nel corso della sua vita che alla stabilità relazionale. Perché fermarsi se c’è la possibilità di esplorare altre novità?
Tuttavia oltre a essere manifesto di una generazione con le sue specificità, La persona peggiore affronta anche tematiche senza tempo come la malattia, l’elaborazione del lutto, l’amore e il tradimento.
Di conseguenza la narrazione procede in dodici atti, in ognuno dei quali viene affrontato un tema diverso, fino ad arrivare all’epilogo dove il cerchio si chiude ed è la vita a vincere.
La recensione
La persona peggiore del mondo è un film molto interessante, che riesce a coinvolgere lo spettatore a più livelli: per il racconto del modo di essere, di credere e di comportarsi di un’intera generazione; per l’identificazione con la protagonista, le sue ansie, i desideri, le aspirazioni e l’incapacità di vivere; perché pur essendo inquadrabile nel genere della commedia romantica il film si trasforma in una tragicommedia dall’umorismo brillante, che fa ridere di gusto.
Valeria de Bari