Io sono Tempesta: il nuovo film con Marco Giallini ed Elio Germano

Io sono Tempesta

Io sono Tempesta da non perdere se avete voglia di  passare due ore divertenti con il sodalizio Giallini-Germano.

Io sono Tempesta è il nuovo film di Daniele Lucchetti. Dopo i successi di “Mio fratello è figlio unico”, “Anni Felici” e “La nostra vita” il grande regista italiano torna con una pellicola innovativa: divertente e al tempo stesso struggente. E’ un ritratto dell’ Italia contemporanea leggero e con una comicità mai volgare, cosa assai rara da trovare. Un pizzico di malinconia è dosato in un simpatico affresco della nostra Italia.

Sin dall’ inizio della proiezione capiamo a cosa andremo incontro: in effetti già dalla musica iniziale possiamo percepire un’atmosfera buffa, sorniona, con un tono del tutto fiabesco.

Io sono Tempesta è una commedia italiana, che racconta uno spezzato del nostro paese triste, malinconico e del tutto realista. Sfiora a tratti la tragicità dello squilibrio sociale con cui siamo costretti a fare i conti nella contemporaneità e allo stesso tempo con naturalezza affronta i temi del denaro, del potere, del capitalismo e della cronaca politica.

Marco Giallini che intepreta Numa Tempesta in Kazakistan.

Numa Tempesta, interpretato da Marco Giallini è un imprenditore plurimilionario di grande potere. Per evitare la galera, in seguito ad un suo problema con la giustizia, dovrà scontare un anno ai servizi sociali in un centro di accoglienza per poveri, mettendosi a loro completa disposizione. Vive nel suo immenso hotel deserto e pieno di letti e passatempo, in cui, però solo con la propria coscienza, la notte non riesce a dormire. Per questo e non solo, è in cura da un’analista che gli ha consigliato di fare l’amore almeno due volte a settimana, peccato che lui non riesca a provare attrazione, né impulsi sessuali per nessuno, neanche per le tre appetitose prostitute che cercano inutilmente di riempire i suoi vuoti: Radiosa, Klea e Mimosa.

A contribuire a questo vuoto c’è l’assenza di suo padre, che non ha mai saputo amarlo. A risvegliare i suoi sensi sarà Angela, che proprio come un miraggio sceso dal paradiso lo riporterà al mondo. Gli farà scoprire cosa si intende per empatia. Angela è la direttrice del centro di accoglienza in cui è ambientata la storia.

E’ una donna che ha dedicato gli ultimi 20 anni della sua vita al proprio lavoro e difende vivamente e con passione il contesto in cui si muove. Passione di cui Numa sembra aver dimenticato il sapore. All’interno del centro sociale, Numa si confronterà con Bruno, un giovane padre divorziato, che ha un rapporto speciale con suo figlio, ma a causa del vizio per il gioco ha perso tutto. Apparentemente sembra povero, ma ha una grande ricchezza d’animo e soprattutto è pieno di valori.

 

                                                                      

Bruno, Elio Germano e Numa, Marco Giallini.

La straordinaria interpretazione di Marco Giallini rende il film un vero e proprio spettacolo. Il personaggio di Numa Tempesta è cucito a pennello su di lui, in effetti il regista ha dapprima pensato al protagonista della sua pellicola e poi ha costruito un personaggio con le sue stesse caratteristiche. Ci sono molte somiglianze tra Giallini e Tempesta; entrambi uomini affascinanti, ricchi di una spiccata simpatia, ma la caratteristica che li accomuna, senz’ altro più di tutte, è che quando entrambi parlano sanno attirare l’attenzione e non passano inosservati. Sanno dominare la scena. Insomma, l’attore e il protagonista hanno una verve unica, che li rende subito irresistibili agli occhi di chi li guarda.

A rendere Io sono Tempesta ancora più piacevole è il secondo protagonista della vicenda: Bruno, interpretato da Elio Germano. La sua è una magistrale messa in scena della vita di un uomo povero, ma pieno di dignità.

All’ inizio sembra essere in contrasto con Numa, ma poi si rivelerà essere, a tratti, il suo alter ego. Il suo personaggio è quello a cui, probabilmente il pubblico si sente più vicino: un uomo comune, caduto in disgrazia, ma che saprà rialzarsi con le proprie forze e un temperamento unico. E’ la classica “brava persona”, un “bonaccione” come direbbero a Roma. Bruno è un padre impeccabile e nonostante le vicissitudini negative della sua vita, con l’educazione e l’amore dati a suo figlio arriverà lontano.

La protagonista femminile della storia è Angela, interpretata da Eleonora Danco, grandissima attrice che proviene dal teatro. Angela sarà l’unica che riuscirà a tenere testa a Numa. Per lei, Tempesta rappresenta un mix tra ignoranza, seduzione e fascino. Lei sarà l’emblema di come si può provare a vivere e restare integri in un mondo in cui le tentazioni di arrendersi al potere e al denaro sono fortissime.

 

                                                                   

I poveri del centro sociale dove Numa deve scontare le sue pene.

Il luogo in cui è ambientato Io sono Tempesta è Roma. Lucchetti aveva inizialmente pensato a Milano, ma non sarebbe stata la stessa cosa. Solamente una città come Roma poteva permettersi di raccontare la povertà in un modo così comico, che permettesse di sorriderci e sbeffeggiarla.

Il linguaggio usato è quello delle persone comuni e il dialetto romano aiuta molto.
E’ la prima volta in cui vediamo il sodalizio Giallini-Germano sui grandi schermi. Avevano collaborato già 10 anni fa per un cortometraggio diretto dal grandissimo Valerio Mastrandrea, con il quale entrambi hanno un’amicizia che li lega. C’è da dire che l’accoppiata è vincente. E’ come se in una partita a carte ti capitassero due jolly.

I temi affrontati nel film sono molto profondi: il disagio vissuto dai giovani che non riescono a trovare un lavoro e ad incanalarsi per potersi permettere un futuro, la relazione dell’Italia con gli altri paesi europei, la corruzione, l’evasione fiscale, il disagio dei poveri e il problema del gioco, preso in esame in diversi momenti. La protagonista femminile fa più volte presente quanto la nostra società italiana sia in declino e quanto ci sia un urgentissimo bisogno di politiche sociali attive, che contribuiscano a risolvere il problema maggiore che attanaglia l’ Italia: l’esigenza di trovare un lavoro per i giovani e risolvere il problema del gioco.
Io sono Tempesta è un film in cui viene evidenziato come il denaro trasformi, inevitabilmente, tutti e abbia un’influenza assai forte. Il realismo, a volte, contribuisce a ricordare la farsa romana. Il racconto è diviso in atti, per risultare più leggero.

 

Il trailer ufficiale di 01 Distribution.

Gli attori e il regista sono andati fisicamente nei luoghi più disagiati di Roma, hanno passato molti giorni in diversi centri sociali a contatto con i più poveri, per vedere come si vive. Forse è questa l’arma vincente del film: il miscuglio di linguaggi. Insieme ad attori professionisti sono stati fatti recitare persone comuni.

La bravura di un attore sta in questo: sapersi misurare con tutti e mettersi al pari di chi si ha di fronte.
E’ uno di quei film che non ti delude, ma che ti lascia con un amaro sorriso, perché inevitabilmente ci sbatte davanti la realtà e ci fa capire quanto essa sia triste.

La morale del film è che non è detto che i poveri siano buoni e i ricchi cattivi.
C’è, infatti, un colpo di scena finale, in cui assistiamo ad un capovolgimento dei protagonisti: i buoni diventano crudeli e i cattivi improvvisamente ricchi di sentimenti.

E noi da che parte stiamo?
Questo è un film che fa interrogare sui valori della vita.

 

Alessandra Santini

Classe 1988. Prima laurea in Comunicazione, seconda laurea in Editoria e Giornalismo. La sua passione più grande è la MUSICA. Suona la diamonica, la chitarra e canta. Ama l'ARTE, la FOTOGRAFIA, il CINEMA e la MODA. Adora viaggiare in tutto il mondo. Parla inglese, francese e spagnolo. Esperta in comunicazione digitale e social media.

1 Commento

  1. Ciao, ho visto il film ieri, e a parte la bravura degli attori, Germano su tutti, non ho colto quegli aspetti che tu invece ai saputo scorgere. Siamo rimasti un pò basiti, ci aspettavamo più scene comiche, anche perchè l’idea è buona e i contrasti sono netti.
    Comunque molto meglio di tante pellicole in giro in questi anni.
    Fabio

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