Indovina chi viene a cena, quella morale che non tramonta mai

Indovina chi viene a cena?

“Voi due siete due esseri perfetti, che si sono innamorati, e che purtroppo hanno una diversa pigmentazione”

 

Titolo: Indovina chi viene a cena? (Guess Who’s Coming to Dinner?)
Regista: Stanley Kramer
Sceneggiatura: William Rose
Cast Principale: Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Sidney Poitier, Katharine Houghton, Cecil Kellaway, Beah Richards
Nazione: USA
Anno: 1967

Film che trattano il tema del razzismo ce ne sono a migliaia. Alcuni lo affrontano seguendo gli eventi storici, altri profili psicologici. Alcuni si destreggiano in maniera soft, centrando il punto come un bacio inaspettato. Uno di questi è “Indovina chi viene a cena?” di Stanley Kramer.

La storia è semplice, come quelle di una volta. John Prentice (Sidney Poitier) e Joey Drayton (Katharine Houghton) si incontrano durante una vacanza: la loro passione è così forte che decidono di sposarsi. Non resta che presentarsi alle rispettive famiglie. Lei figlia della gallerista Christina (Katharine Hepburn) e del giornalista Matt (Spencer Tracy); lui di una brava madre di famiglia (Beah Richards) e un postino. Lei è solare, rispettosa, raggiante; lui intelligente, dalla battuta pronta, professionalmente inappuntabile. Un solo scoglio però ostacola quest’unione: un diverso colore della pelle.

Ostacoli che le madri non vedono, poiché vedono i figli felici; ma i padri sì. Da contorno altre figure che non aiutano nel peso della bilancia. Da monsignor Mike Ryan. (Cecil Kellaway) amico della famiglia di Joey, che, nel vedere i due insieme si sente “straordinariamente felice”; a Hilary (Virginia Christine), collega di Christina, che vede nell’azione di Joey “un’azione sciocca“; fino a giungere a Tilly (Isabel Sanford), colf di colore di casa Drayton, che arriva ad affermare che la casa è “invasa dai negri“.

‘Indovina chi viene a cena?’, malgrado abbia vinto solo due premi Oscar, è uno dei film che la critica ha sempre definito “intramontabile”.

La sua unicità è dovuta al fatto che affronta, in maniera molto dolce e commovente, degli argomenti che, purtroppo, sono sempre attuali. Il primo è ovviamente quello del razzismo che (ahinoi!) resta una piaga insuperabile e indelebile. È facile per molte famiglie di oggi ritrovarsi nella situazione dei Dreyton, con gli stessi identici sentimenti: portare avanti un’idea, tramandarla alla propria prole e fare i conti con se stessi qualora la situazione si concretizzi. Razzismo visto anche dalla parte della gente di colore, perfino verso altra gente di colore: Tilly e il padre di John ne sono un esempio.

Attuale, soprattutto in questi giorni, è il tema della coerenza di idee, il cui personaggio simbolo è Matt. Interessante da citare su questo tema una scena-simbolo. Durante una passeggiata in macchina, Matt e Christina si fermano in un drive-in, perché Matt è convinto di esserci già stato e aver mangiato un ottimo gelato. Fatta l’ordinazione e giunto il gelato, Matt si stupisce del sapore e si stizzisce: non era come lo immaginava. Suona così il clacson per reclamare, ma prima che la ragazza venga a sentire la lamentela del cliente, Matt si ricrede e ammette che ciò che sta mangiando è buono lo stesso.

Facile da capire il simbolo: il gelato rappresenta la convinzione di Matt riguardo i suoi ideali: ci va convinto ma, nel concretizzarsi, si rende conto che le cose sono diverse. Il clacson è il suo livore iniziale, l’istinto. Poi però non si pente di ciò che fa e lo gusta con piacere.Indovina chi viene a cena?Altri simboli interessanti sono Monsignor Mike Ryan e Hilary. Mike è la Fede, senza pregiudizi e sempre allegra. È un credente fiero di vivere e che gioisce a qualunque forma di amore e allegria. Hilary invece è il Pregiudizio, nella sua visione più provinciale e pettegola, che può essere sconfitto solo da chi ha forza d’animo e non teme di affrontarlo.Indovina chi viene a cena?

I pochi personaggi che compaiono sono tutti interpretati da attori celebri.

Il personaggio di Matt è l’ultima interpretazione del due volte premio Oscar Spencer Tracy, che morirà pochi giorno dopo la fine delle riprese. John è interpretato dal premio Oscar Sidney Poitier. La vera regina della pellicola però è il personaggio di Christina, interpretato dalla divina Katharine Hepburn che, per quest’interpretazione, ricevette il secondo dei suoi quattro Oscar: record ancora imbattuto. La bravura dell’attrice sta nel creare un personaggio forte, sensibile e fortemente innamorato del marito. Le lacrime di gioia e le risate amare che la Hepburn dona a Christina sono una vera prova di attrice.

Indovina chi viene a cena?

Poco trasmessa nelle reti televisive, se non durante i pomeriggi quando la gente lavora e studia, la pellicola non è molto nota alle attuali generazioni.

Dona quel tocco di ottimismo e di dolcezza di cui, ogni tanto, anche i più crudi hanno bisogno. È il classico film che, quando lo si vede in televisione, si è tentati di cambiare canale, perché può apparire banale e scontato, ma, se poi lo si guarda, si finisce con il restarne abbagliati. In fondo non è questa la morale del film? Iniziamo, allora, a non avere pregiudizi di nessun tipo, neanche di fronte allo schermo televisivo.

 

3 motivi per vedere il film:

– Fa crescere, ridere e pensare.

– Gli occhi di Katharine Hepburn

– La sceneggiatura, ottimo spunto per una pièce teatrale.

 

Quando vedere il film:
– La domenica pomeriggio, dopo un bel pranzo a casa.

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Francesco Fario

Francesco Fario
Attore e regista teatrale, si laurea in Lettere Moderne a La Sapienza per la triennale, poi alla magistrale a TorVergata in Editoria e Giornalismo. Dopo il mondo del Cinema e del Teatro, adora leggere e scrivere: un pigro saccentone, insomma! Con Culturamente, ha creato la rubrica podcast "Backstage"

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