Arriva sul catalogo di Netflix Il Legame, il film horror con Riccardo Scamarcio (che è protagonista e produttore). Eh sì, avete letto proprio bene.
L’attore di Tre Metri Sopra il Cielo, che naturalmente nel corso degli anni abbiamo imparato ad apprezzare per altri ruoli – grazie a Ozpetek ad esempio – è protagonista del film di Domenico Emanuele de Feudis sulla magia nera nel Sud Italia.
Il trailer e la trama
Di questo film potrei dire tante cose. Potrei iniziare dalla fine, ad esempio, e dire che il finale è tremendo. Mi dispiace, però, perché in realtà Il Legame per tanti versi ricorda le suggestioni del vecchio horror all’italiana. I sussurri alla Dario Argento ci sono tutti, e non mancano spunti che rendono il film interessante per tutta la prima parte, anche solo per la meravigliosa fotografia.
Finché la storia è intrisa di mistero, finché Emma (Mia Maestro) e Francesco (Riccardo Scamarcio) non riescono a capire perché la piccola Sofia (Giulia Patrignani), figlia di Emma, inizia a stare molto male non appena arriva a casa della mamma di Francesco (Mariella lo Sardo), il film tiene viva l’attenzione.
Quando però i nodi arrivano al pettine, Il Legame rivela le sue fragilità sia nella trama che negli effetti speciali. Ma non solo. Riccardo Scamarcio, appena si addentra nelle scene dell’orrore, perde totalmente di credibilità. Il velo di Maya si alza e lascia lo spettatore con l’amaro in bocca. A malincuore, perché l’idea era buona.
Rispetto al finale del film, quindi, l’inizio in cui Emma, fidanzatina straniera con figlia al seguito, si avventa contro la suocera “del Sud” che crede al malocchio, mentre Francesco ondeggia un po’ inetto senza dare troppo peso allo scontro tra Titane, risulta essere forse la parte della pellicola che, in fondo, fa davvero paura.
Questo crollo improvviso nello sviluppo de Il Legame rende tutto più complicato. Perché all’inizio del film noi appassionati dell’orrore quasi ci facciamo la bocca guardando questo casale pugliese dove sembra stia accadendo qualcosa di molto inquietante (oltre ai pranzi di famiglia, ovviamente), qualcosa che – molto alla lontana – ricorda L’esorcista, ma che ha esiti totalmente differenti.
In conclusione, però, non voglio bocciare questo film. Specialmente perché ho avuto modo di vedere Janara su Amazon Prime Video, altro film legato al l’horror “folkoristico” delle streghe, e lì davvero ci sarebbe da querelare la distribuzione. Invece Il Legame è comunque un inizio, un input verso la riscoperta dell’horror italiano.
Alessia Pizzi
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Se mi fossi fermato a questa cacata di recensione, non avrei mai guardato il film. Per fortuna che non mi fido dei pennaioli.
Ciao Giulio, non ho ben capito cosa ti turba della recensione
Ma si può iniziare una recensione dicendo:il finale é tremendo, gli effetti speciali fanno schifo? Magari poi si considerano buoni altri film agghiaccianti e vengono perdonati nonostante facciano cagare.
Ma poi credo non abbia capito nulla del film e del finale. Trovo gli effetti speciali dignitosi, in cosa sono tremendi?
Il finale chiude un cerchio di relazioni..e mi sembra il giusto modo di affrontare il film.
Salve Antonio,
credo di essere libera (si chiama “diritto alla critica” ed è la base del giornalismo) di iniziare la recensione come meglio credo. 🙂
Ho sottolineato quello che secondo me funziona e non funziona del film, dicendo che tutto sommato è stata una prova utile. Non capisco perché soffermarsi solo sui lati negativi del testo, onestamente. Se lei ha tratto altro di positivo dal film, ben venga. Se non avessimo opinioni differenti nel mondo, sarebbe un grosso problema.
A presto!