Sofia Coppola: non ci Inganna mai quando si tratta del suo talento

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Le donne registe che hanno fatto e stanno facendo la storia del cinema. La capofila? Sicuramente Sofia Coppola.

Quando si parla di cinema i primi nomi che ci saltano in mente sono sicuramente nomi maschili, soprattutto se si tratta di registi. Sapevate che esistono anche le donne dietro alla macchina da presa? Ovvio che lo sapevate, vi sto prendendo in giro. Ma cerchiamo di approfondire la loro conoscenza con nomi più o meno popolari che animano gli schermi dei cinema e che inconsapevolmente non sapevamo fossero donne. Non vi è mai capitato di dire: “Ah, quel film l’ha fatto XX? Non lo sapevo!” Beh e io sono qui proprio per aiutarvi a mettere ordine nella vostra mente cinefila. Parleremo di donne dietro la macchina da presa e non davanti (anche se alcune di loro sono anche attrici).

Oggi vi racconto di una veterana delle scene Hollywoodiane, Sofia Coppola. Se si parla di donne registe, non può mancare lei.
Prima però una piccola scheda biografica.

Nome completo: Sofia Carmina Coppola

Data di nascita: 14 maggio 1971

Luogo di nascita: New York

Famiglia d’origine: È la figlia del regista italoamericano Francis Ford Coppola, sorella del regista Roman Coppola, nipote dell’attrice Talia Shire e cugina di Nicolas Cage.

Premi: Oscar alla miglior sceneggiatura nel 2004 per Lost in Translation, Leone d’oro al miglior film per Somewhere nel 2010, Prix de la mise en scene per L’inganno nel 2017.

Temi ricorrenti nei suoi film: le donne, la sessualità, la morte e i rapporti umani.

Film:

Il giardino delle vergini suicide:

donne registe Le donne sono le grandi protagoniste di tutti i film della Coppola. Il rapporto che le attrici hanno con il loro corpo e la natura ci avvicinano alle loro vite e ai loro sentimenti. Questo film apre le porte al grande successo internazionale della regista che è capace di raccontarci storie mai banali. Racconta il travaglio dell’adolescenza e della sofferenza che si prova se si pensa al suicidio ad un’età così particolare. La fotografia scialba e sempre un po’ cupa accompagna tutta la narrazione come se ci suggerisse che davanti a questa narrazione dobbiamo approcciarci in modo delicato e senza mai dare nulla per scontato.  Voto 7

Lost in translation-l’amore tradotto:

donne registeDa quando la Coppola si è tagliata i capelli (la ricordiamo tutti nel Padrino parte terza con i capelli lunghissimi) non è più la stessa e quasi ogni tre anni sforna un film che ci fa rimanere a bocca aperta. Il suo capolavoro indiscusso, a mio avviso, è Lost in traslation. La Coppola ci fa entrare nella mente e nel corpo di due personaggi completamente opposti e ci fa innamorare della loro semplicità. Questo  film è di una delicatezza apparente che non riusciamo ben a capire cos’è che vuole trasmetterci, poi però quando finisce (e vi prego di andarlo a recuperare se ancora non l’avete fatto, vale tutto solo per l’ultima scena) rimaniamo come quando finisce un libro, ci rimaniamo male e bene allo stesso tempo. Bum! Il mondo si muove come prima ma siamo noi che lo percepiamo in maniera diversa, siamo inconsapevolmente cambiati. Ci si può innamorare di uno sconosciuto? Di qualcuno più grande di noi? L’idea che sia un amore impossibile ci stuzzica di più della routine amorosa? Alla Coppola evidentemente si e fidatevi che anche a noi.  Voto: 8+

Maria Antoniette:

donne registe La Coppola fa un triplice salto mortale quando mette in scena in chiave pop la vita di Marie Antoinette, moglie del re Luigi XVI. Segue la sua storia, caratterizzando la protagonista come una bizzarra adolescente mai contenta di nulla. Qui a differenza del suo primo film usa la fotografia in modo sgargiante. Sintomo di un occhio attento che ci suggerisce  grazie alla luce,come dovremmo percepire il film. Sofia usa la macchina da presa con grande abilità e senza lasciare nulla al caso, segue con precisione gli sguardi e i movimenti di Kristen Dust e valorizza ogni espressione dell’attrice. Anche se il pezzo forte del film sono i costumi, creati dal premio Oscar italiano Milena Canonero.  Voto: 7

Somewhere:

donne registe Il film più controverso e discusso della Coppola che non a tutti è piaciuto. Personalmente l’ho visto cercando di capire perché fosse così discusso e dopo averlo visto due volte ho capito cosa intendevano tutti gli altri. Se nei suoi primi film Sofia entrava nel profondo delle menti dei suoi personaggi qui rimane molto al margine, non capiamo bene se amare o odiare il protagonista. Non riusciamo a prendere una decisione sui i sentimenti da provare. Empatizziamo molto con la figlia del protagonista che però anche lei non ci convince molto. Voto: 6

Bling Ring:

donne registe Siamo umani e anche registe premiate come Sofia fanno errori. Ebbene si, come per Woody Allen arrivò il momento di “To Rome with love”, che per chi ama Woody non è nemmeno considerato nella sua filmografia, per la Coppola possiamo dire che Bling Ring è il suo “To Rome with love”. La banalità della pellicola rende noiosa la storia e non riesce a farci entrare mai nel mondo che vuole raccontare, rendendo superficiale anche l’interpretazione delle attrici. Voto: 3 

A very Murray Christmas:

donne registeUna piccola chicca della Coppola è questo film incentrato su Bill Murray (attore feticcio della regista) che intento a fare uno spettacolo natalizio incontra tutti attori famosi che a volte fanno la parte di loro stessi. Un musical natalizio che vi farà scaldare il cuore. Lo trovate su Netflix con un Murray veramente in forma. Voto: 7

L’Inganno
per questo film vi lascio in mani sicure. Ecco la recensione del mio collega Emanuele.

Insomma questa ragazza italo-america si è meritata il vostro tempo cinefilo? Quale film avete amato della ormai anche un po’ nostra Sofia? Fedele alle proprie radici e alimentata dalla conoscenza di artisti che la circondano ogni giorni, Sofia Coppola è una delle registe più importanti del panorama contemporaneo, vale la pena conoscerla attraverso i suoi meravigliosi film.

Ci vediamo il prossimo mese con un’altra super regista.

“Io sono cresciuta con così tanti uomini nella mia famiglia italiana che forse l’idea che gli uomini siano forti mi ha condizionata. Della mia generazione in famiglia sono l’unica ragazza, i miei fratelli, i miei cugini sono tutti maschi. Forse coi film che faccio cerco di ristabilire un po’ di equilibrio, provo a far sentire una voce femminile.” Sofia Coppola

Elena Lazzari

Dopo aver conseguito il diploma di Psicopedagogico si è iscritta, senza pensarci due volte, alla facoltà di Lettere Moderne di "Roma tre". Da due anni il teatro è la sua seconda casa e oltre che praticarlo, ogni volta che può, è pronta a recensire uno spettacolo, cercando sempre di essere clemente e diplomatica con i suoi "colleghi" attori.

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