Dentro Caravaggio, il nuovo film Nexo Digital, attraversa tutta l’Italia e giunge fino a Malta per raccontare l’evoluzione delle opere del pittore dalla vita più tormentata di tutta l’arte.
Benché il documentario si intitoli “Dentro Caravaggio”, in realtà mostra come, al contrario, Michelangelo Merisi fosse in ogni uomo.
Questo viaggio parte dalla mostra di Milano sull’artista, “L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri”, e a fare da cicerone per tutto il tempo è l’attore Sandro Lombardi. La cosa che ha catturato la mia attenzione è che lui ci conduce in questa scoperta su Caravaggio e le sue opere e lo fa con un temperamento che è in netto contrasto con quello del Merisi.

In questo film, lo scopo è spiegare i quadri in relazione al luogo in cui sono stati dipinti da Caravaggio.
A Roma, Caravaggio frequenta l’Aristocrazia e la plebe, ma, in proporzione, entra più in contatto con chi vive nei quartieri bassi: si sente uno di loro. Vuole dipingere non per i nobili ma per le persone comuni e capisce che per farlo deve realizzare le sue opere per le Chiese. Così chiunque potrà ammirare i suoi lavori.
Caravaggio ha inventato una nuova tecnica, più veloce, dipingendo su una base scura. In questo modo le ombre risaltano maggiormente sulla tela.
Mentre vive a Roma, le sue opere hanno più luce ed i soggetti sono più visibili. In seguito all’uccisione del suo rivale in una lotta fra bande e alla sentenza emessa sulla sua vita, i suoi dipinti iniziano a perdere sempre più luminosità e diventano sempre più scuri.
Caravaggio a Milano, mostra senza quadri che non potrai dimenticare
Le ombre inghiottono i personaggi.
Secondo gli storici dell’arte, intervistati per Dentro Caravaggio, negli anni a Roma il pittore voleva mostrarsi per il suo talento, mentre dopo la condanna il desiderio di nascondersi si rifletteva nella cupezza dei suoi quadri.
Fuggito da Roma, arriva a Napoli, dove si ispira, anche qui, al popolo. Crea il capolavoro Sette opere di Misericordia, conservato al Pio Monte della Misericordia. A Napoli, prima di partire alla volta di Malta, produce la Flagellazione di Cristo, il Martirio di Sant’Orsola e il noto Salomè con la testa del Battista.
A Malta entra nell’ordine dei Cavalieri di Malta e gli viene assegnata la più grande pala d’altare che abbia mai dipinto: la Decollazione di San Giovanni.
Il suo carattere animoso ancora una volta lo caccia nei guai. Caravaggio finisce in prigione, da cui evade dopo qualche mese, e viene espulso dall’ordine.

Trova rifugio a Siracusa, dove dipinge il Seppellimento di Santa Lucia, e a Messina, in cui si trova la sua Resurrezione di Lazzaro. Le due tele sono fra le più buie da lui prodotte.
Nel 1609 torna a Napoli e l’ossessione per la taglia sulla sua testa è sempre più presente nelle sue tele, che raffigurano spesso scene di decapitazioni.
La vita di Caravaggio e il film si concludono sulla spiaggia di Porto Ercole, in Toscana, dove il pittore muore, in seguito ad una febbre e alla speranza di ottenere la grazia dal Papa.
Secondo la mia opinione, questo non è stato uno dei documentari più belli e meglio riusciti alla Nexo Digital. L’ho trovato meno coinvolgente di altri e i quadri di Caravaggio meritavano riprese migliori, adatte alla meravigliosa verosimiglianza dei corpi ritratti. Il risultato è comunque discreto e ben fatto.
Ambra Martino