La camaleontica Maryl Streep torna sotto i riflettori nei panni della leader delle suffragette, ovvero Emmeline Pankhurst, nella pellicola Suffragette.
L’ho conosciuta come attrice da bambina, quando su Rete4 non facevano che mandare in onda La casa degli spiriti, film tratto dall’omonimo romanzo. Gli anni Novanta in cui sono cresciuta l’hanno resa la regina delle serate di Canale5 con La morte ti fa bella, e nei cosiddetti anni Zero ha spopolato con Il diavolo veste Prada. In Mamma Mia ha dimostrato altri talenti, ma il film non mi è piaciuto…l’ho trovato un po’ buonista. Recentemente mi sono innamorata de I ponti di Madison County. Donne, se volete farvi del male psico-fisico, vedetelo.
Ma torniamo alle nostre femministe: la storia vuole che, una notte, la baby suffragetta Emmeline sentì suo padre darle la buonanotte aggiungendo: Se solo fossi maschio… Non c’è da stupirsi se la mente della ragazzina sviluppò degli ideali ribelli in materia.Fatto sta che lei e suo marito, l’avvocato Richard Marsden Pankhurst, combatterono molto per i diritti delle donne, specialmente quelli inerenti il suffragio.
La pellicola che omaggia queste vicende è diretta dalla regista anglosassone Sarah Gavron ed è ambientata nell’Inghilterra vittoriana. La protagonista, Maud, è una donna semplice che lavora fin da bambina in una lavanderia e che viene coinvolta in un movimento di emancipazione femminile: la sua vita cambierà grazie al contatto con le donne del gruppo, determinate a lottare per ottenere l’anelato diritto al voto. Ad ottobre 2015 ci aspetta una nuova versione della Streep, da amare senz’altro. A quanto pare si è già calata nei panni della suffragetta visto che lo scorso febbraio ha scritto una lettera ai membri del Congresso Americano per rilanciare la battaglia femminile:
«Scrivo per chiedervi di combattere per l’uguaglianza, per vostra madre, vostra figlia, vostra sorella, vostra moglie o voi stessi, sostenendo attivamente l’emendamento sulla parità di diritti».
Alessia Pizzi