Matrimonio all’italiana, l’amore ai tempi della Loren e Mastroianni

Matrimonio all'italiana recensione film
Matrimonio all'italiana

“ ….Dummì, lo sai quando si piange? Quando si conosce il bene e non si può avere. E io bene non ne conosco: la soddisfazione di piangere non l’ho mai potuta avere…”

 

 

Titolo: Matrimonio all’italiana
Regista: Vittorio De Sica
Sceneggiatura: Renato Castellani, Tonino Guerra, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi
Cast Principale: Marcello Mastroianni, Sophia Loren
Nazione: Italia
Anno: 1964

 
Qualche giorno fa è stato il compleanno della diva italiana per eccellenza, Sophia Loren, una delle mie attrici preferite del cinema degli anni d’oro. Quando penso a Sophia è uno il film che mi viene in mente, nonostante siano parecchi i capolavori che l’hanno vista protagonista, però questo è entrato nel mio cuore in maniera particolare, soprattutto perché al fianco della Loren c’è il mio attore preferito in assoluto: Marcello Mastroianni. Il film in questione è Matrimonio all’italiana, una delle pellicole dirette dal grande Vittorio De Sica ed ispirata al testo teatrale Filumena Marturano della leggenda Edoardo De Filippo, e i ruoli che furono di Eduardo e di sua sorella Titina diventarono di Sophia e di Mastroianni, perfetti insieme come nessuna coppia nel cinema.

 

La storia, che quasi tutti conoscono, è una delle più vecchie del mondo, come ribadisce la stessa Filumena in una scena del film: una prostituta si innamora di un uomo ricco che non la sposa ma non la lascia andare. Domenico Soriano, durante la guerra, conosce in un bordello Filumena Maturano, una donna di mezza età e di umili origini. Innamoratosene, Domenico porta la donna a vivere con sé. Dopo vent’anni di convivenza, pur avendo continuato a fargli scrupolosamente da moglie e da serva, Filumena non solo non riceve una proposta di matrimonio, ma è sul punto di essere abbandonata dal suo uomo; costui infatti si è invaghito di un’altra donna, la giovane cassiera di un suo negozio, e sembra intenzionato a sposarla. A questo punto Filumena decide di tentare un’ultima carta: fingendosi morente, convince Domenico a sposarla e riesce ad allontanare la sua giovane rivale. Dopo la celebrazione del matrimonio Filumena gli rivela l’esistenza dei suoi tre figli, uno dei quali avuto certamente da lui: nonostante ciò ella non gli dirà mai quale dei tre ha il suo stesso sangue. Domenico, dopo vari tentativi, si rassegna a restare definitivamente con la moglie, che dopotutto ha amato con sincerità, e adotta tutti e tre i figli.

Sceneggiato da Piero De Bernardi, Leo Benvenuti, Renato Castellani e Tonino Guerra, un quartetto che insieme a De Sica hanno reso la pellicola un vero capolavoro, Matrimonio all’italiana non si limita a riprodurre sul grande schermo un’opera teatrale famosa come quella di De Filippo, ma va oltre diventando una storia cinematografica a tutti gli effetti. Collaudati già anni prima, la Loren e Mastroianni danno prova della loro complicità ancora una volta nei panni di uno strafottente Mimì e di una disperata Filumena, che solo una come Sophia poteva rendere al massimo con la sua fisicità prorompente e una recitazione che fa vibrare di passione qualsiasi animo umano. Ma De Sica non si limita al singolo racconto della storia d’amore tra i due, ma dipinge un vero e proprio ritratto di quella Napoli devastata dalla povertà così nera e soffocante che portava a trovare qualsiasi soluzione per sfuggirle, c’è la storia di una cultura così radicata che in quel periodo era asse portante dell’Italia: quella del BelPaese, in cui i vizi e le paure degli italiani venivano a galla, una realtà poco propensa alla legalità e bendisposta alle scorciatoie, favorevole al delitto d’onore, ma ancora lontana da una legge sul divorzio. Sono tutte queste caratteristiche messe insieme che rendono questa una pellicola pilastro del cinema di fine anni’60, quel cinema che ci manca e al quale tutti cercano di ispirarsi senza molto successo.

Ogni volta che mi ritrovo a rivedere questo film, le emozioni si scatenano alternate, e ogni volta scorgo nuove sfumature, nuovi significati ad ogni sguardo dei protagonisti. Forse è per questo che, nonostante le decine e decine di visioni, scappa sempre quel pianto silenzioso proprio come quello di Filumena, quando finalmente dopo anni di sofferenze e amori negati riesce a versare quella lacrima da tempo desiderata, una lacrima di gioia.

 

3 buoni motivi per vedere il film:

– La coppia Mastroianni – Loren, solo per vederli insieme vale la pena guardare la pellicola.

– Perché Matrimonio all’italiana è, insieme a tanti del suo tempo, un pilastro del cinema italiano e non averlo visto è davvero un sacrilegio.

– La regia poetica e appassionata di Vittorio De Sica, un regista che ancora oggi ci manca molto.

Quando vedere il film?

Quando volete, Matrimonio all’italiana è un film che non ha tempo e che non ha bisogno di un momento preciso per essere goduto da tutti. E fidatevi, rimarrete più che soddisfatti.

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Ilaria Scognamiglio

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Ilaria Scognamiglio
Appassionata di cinema, social media manager, lettrice accanita.

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