La morte ti fa bella: un imperdibile cult anni 90′ sulla vanità

la morte ti fa bella recensione film

Titolo originale: Death Becomes her
Regia: Robert Zemeckis
Genere: commedia, fantasy, grottesco
Cast: Isabella Rossellini, Goldie Hawn, Bruce Willis, Meryl Streep, Sydney Pollack, Adam Storke
Nazione: USA,
Anno: 1992
Durata: 100 minuti

La trama

Situata in un arco di tempo che, in due tappe di 7 anni, va dal 1978 al 1992, proiettandosi fino al 2029, la storia racconta di due amiche-rivali di Beverly Hills. Helen Sharp (Goldie Hawn) ha una vita sentimentale apparentemente felice mentre sogna di diventare una scrittrice di successo. L’incontro con l’amica/nemica Madeline Ashton (Meryl Streep) stravolgerà la vita di Helen che prima si vede portar via il suo amato Ernest (Bruce Willis) e poi finisce in manicomio. Tra pozioni magiche, filtri di bellezza, crisi di nervi e morti che tornano in vita questo cast stellare ha realizzato una commedia Horror volutamente grottesca che vi farà sorridere e forse un po’ rabbrividire.

Un cult di inizio anni ’90: un apologo sulla vanità

Attraverso salti temporali progressivi dal 1978, 1985, 1992 e il 2029, Robert Zemeckis riporta i postulati filosofici sulla memoria e sui paradossi temporali di Ritorno al futuro contaminando la pellicola con atmosfere gotiche – che omaggiano il cinema di Tim Burton –alla Edgar Allan Poe e Frankenstein. Un premio Oscar per i migliori effetti speciali della Industrial Light and Magic di George Lucas e una candidatura ai Golden Globes come miglior film commedia o musicale con La morte ti fa bella (film del 1992) il cineasta ci regala uno degli incipit più belli di tutto la sua filmografia.

Per comprendere il senso leggero ed ironico della pellicola bisogna partire dal caso Madonna e dal suo timore di invecchiare. La ricerca ossessiva dell’eterna giovinezza e bellezza che caratterizza Hollywood più di tutte è ben rappresentata dalla seguente citazione che chiude il film:

“Noi tutti abbiamo ascoltato le sue rocambolesche storie sui cosiddetti morti di Beverly Hills”.

Zemeckis ha preso una realtà disfunzionale e ne ha fatto un film attraverso cui mixa con sapienza horror e ironia sfociando in più punti nel comico grazie alla maestria attoriale di Bruce Will – come dimenticare la scena del bicchiere con il liquore e la pozione – e delle bellissime coprotagoniste Maryl Streep e Goldie Hawn.

Zemeckis rappresenta con estrema accuratezza, anticipandola di circa trent’anni, l’ossessione che connota il popolo dello star system soprattutto oggi. Va oltre la profezia grazie ai frequenti rimandi alla simbologia dell’immagine cinematografica: nella prima parte assistiamo al moltiplicarsi degli specchi che continuano ad evidenziare una dissonanza tra immagine reale e percezione distorta di se; nella seconda parte i colori cambiano e anche e atmosfere. La morte ti fa bella si presta ad essere un’opera dissacrante sul platinato mondo di Hollywood che lotta col bisturi per imbalsamare il corpo perfetto.

A trent’anni dalla sua uscita, il film non solo continua ad essere vivo nella mente di molti spettatori che lo ricordano per le scene cult come il buco nello stomaco di Goldie Hawn o il collo “leggermente” girato al contrario di Meryl Streep dopo la piccola caduta dalle scale, ma è più attuale che mai.

Set e incidenti tra colleghe

Nella lotta con le pale tra Helen e Madeline non andò tutto liscio. Durante le riprese, con un colpo di pala dato con un “pizzico di foga” in più, Meryl Streep ferì accidentalmente la Hawn in piena faccia, provocandole una ferita sul volto, di cui la stessa attrice ha ancora affermato di avere. In un’intervista degli anni ’90 l’attrice Hawn affermò:

C’era questa scena di lotta in cui io ho avuto un vero incidente. Una delle pale che stavamo usando mi colpì in volto e creò uno squarcio sulla mia faccia. Sono stata molto eroica, a riguardo. Ero tutta un ‘È tutto okay, sto bene.’ Ma ancora adesso ho una cicatrice.

L’omaggio a Ritorno al Futuro

Noto per la trilogia cult Ritorno al futuro, Robert Zemeckis omaggia uno dei suoi maggiori successi ne La Morte ti fa bella, e lo fa nella scena in cui quando Helen beve per la prima volta la pozione il 26 ottobre 1985, che è la data esatta di quando nel parcheggio del centro commerciale Twin Pines, Marty saliva a bordo di una DeLorean DMC-12 modificata dal dott. Emmett Brown per tornare nel 1955.

Il finale alternativo

Il finale con Madeline ed Helen a pezzi, dopo essere cadute dalle scale, lo ricordano tutti coloro che hanno visto il film, ma sapevate che in realtà si tratta di un finale alternativo? Ebbene in origine il film prevedeva, dopo la scena della fuga da casa di Lisle, che Ernest trovava riparo nel bar dove lavorava Toni, una ragazza con cui aveva stretto amicizia interpretata da Tracey Ullman, (tutte le scene con lei sono state cancellate). Con lei inscenava una finta morte e scappava in un luogo non precisato. Il film finiva ventisette anni dopo in Europa dove Madeline ed Helen, ormai ridotte a pezzi di carne putridi stile zombie, sono in viaggio e per caso vedono un’anziana coppia che si tiene per mano su una panchina. Mentre se ne vanno, la telecamera fa lo zoom sulla mano dell’uomo anziano e si nota che essa è di un ragazzo molto più giovane, rivelando che si tratta proprio di Ernest. Ovviamente la mano era più giovane perché anni prima aveva ricevuto il quel punto la pozione.

Questo finale non piacque e dopo i primi test screening fu cambiato con il finale che tutti conosciamo. Personalmente avrei preferito il finale originario.

“Si può dire che questo benefattore, quest’uomo avesse appreso a suo modo il segreto della vita eterna. Ed è qui, fra noi, nel cuore dei suoi amici. Il segreto dell’eterna giovinezza è proprio qui, racchiuso nelle vite dei suoi figli e dei suoi nipotini. Ed è mia opinione che il nostro beneamato Ernest sia un uomo che certamente vivrà in eterno.”

Quando vederlo?

In qualsiasi momento è quello giusto per godere di un film anni ’90 con un cast stellare

Tre motivi per guardarlo

  1. Per il giovanissimo cast composto da Goldie Hawn, Bruce Willis, Meryl Streep;
  2. Per la tematica che affronta con assoluta leggerezza ed ironia
  3. Perchè è un cult anni ’90 imperdibile

Angela Patalano

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IL VOTO DEL PUSHER
Regia
Sceneggiatura
Interpretazioni
Consigliato
Sulla carta sono laureata in Giurisprudenza ma la mia passione più grande è il Cinema e il mondo dell'entertainment in generale. Essenzialmente curiosa ed empatica. Goffa quasi alla Bridget Jones e tanto Geek.

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