Dopo la presentazione del 15 aprile al De Nieuwe Kerk di Amsterdam, il “World Press Photo 2022” arriva al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Fino al 12 giugno.
Sin dal 1955 il “World Press Photo” è l’ambìto premio che riconosce i meriti dei migliori fotogiornalisti da tutto il mondo. Un’occasione per ripercorrere, attraverso le immagini, temi e momenti più salienti dell’anno precedente ma anche una raccolta che spinge chi guarda a interrogarsi sullo stato della società e del pianeta.
Come funziona il “World Press Photo 2022”
Giunto alla sua 65° edizione, il “World Press Photo 2022” ha valutato i lavori di 4.066 fotografi provenienti da 130 Paesi, per un totale di 64.823 foto e progetti. Innanzitutto le giurie regionali hanno selezionato 4 categorie – Singole, Storie, Progetti a lungo termine e Open Format – per ciascuna zona mondiale: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, America del Sud, Sud Est asiatico, Oceania. La giuria globale ha poi stabilito i 24 vincitori regionali e, tra questi, 4 vincitori finali.
I vincitori del “World Press Photo 2022”
La vincitrice del World Press Photo of the year è Amber Bracken, fotografa canadese per il New York Times. Per la prima volta ad aggiudicarsi questo titolo è una fotografia che non ritrae persone: si tratta, invece, di una fila di abiti appesi a delle croci di legno. Il titolo “In ricordo dei bambini indigeni morti presso la Kamloops Indian Residential School” contribuisce a denunciare una storia poco conosciuta: quella dei piccoli scomparsi all’interno di una delle tante scuole canadesi nate per costringere all’integrazione gli indigeni più giovani. Lo scatto si riferisce al rilevamento di 215 tombe non contrassegnate, che potrebbero riferirsi ad alcuni dei bambini che frequentavano la scuola e svanirono senza lasciare traccia.
I premi delle restanti 3 categorie hanno un elemento in comune: l’indagine sull’impatto ambientale. Matthew Abbott si guadagna il World Press Photo Story of the Year con “Saving Forests with Fire”: progetto realizzato per il National Geographic/Panos Pictures che illustra come gli aborigeni australiani usino una pratica nota come combustione a freddo, che consiste nel bruciare residui vegetali del sottobosco per evitare l’eventuale sviluppo di fiamme di più vaste dimensioni.
Il World Press Photo Long-Term Project Award va, invece, al brasiliano Lalo de Almeida, con “Amazonian Dystopia”: una denuncia circa lo stato della foresta pluviale amazzonica, in particolare a causa delle politiche del presidente Bolsonaro. Per il World Press Photo Open Format Award, riservato a chi utilizza anche altri media, è stata scelta l’ecuadoriana Isadora Romero: il suo video “Blood is a Seed (La Sangre Es Una Semilla)” si concentra sulla scomparsa dei semi legata alla migrazione forzata, passando per la colonizzazione a cui corrisponde la perdita di conoscenze ancestrali. Infine una menzione d’onore per l’italiana Viviana Peretti per “A portrait of Absence”: nove anni di documentazione fotografiche sulla vita delle famiglie colombiane che sperano nel ritorno dei propri cari spariti nel nulla.
Un parere sull’edizione 2022
Nonostante alcune novità, come l’ammissione in concorso di una realtà fotografica manipolata purché ciò sia dichiarato, il “World Press Photo 2022” si fa notare per una certa monotonia. Un focus sull’origine dell’attuale situazione ucraina, a partire dal conflitto in Dombass del 2014, e la scelta di premiare come foto dell’anno uno scatto tutto sommato abbastanza retorico, con tanto di arcobaleno sullo sfondo, non aiutano. Secondo chi scrive avrebbe meritato di più la palestinese Fatima Shbair, con i suoi bambini che si radunano alla luce di alcune candele a Beit Lahia, Gaza, dopo una protesta. Così come il reportage significativo e un po’ pop dell’Argentina Irina Werning che ha come oggetto Antonella: una ragazzina di 12 anni di Buenos Aires che giura di tagliarsi i lunghissimi capelli solo dopo aver potuto riprendere le lezioni scolastiche in presenza.
Perché visitare la “World Press Photo Exhibition 2022”
Ideata dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, promossa da Roma Culture e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography, la “World Press Photo Exhibition 2022” presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma raccoglie le 122 foto finaliste del prestigioso concorso ed è capace di informare e stimolare lo spettatore.
Cristian Pandolfino
Foto in evidenza: Amber Bracken for The New York Times | Singles, North and Central America, foto dell’anno dell’edizione 2022 del World Press Photo