Artisti all’Opera: una mostra fra arte e teatro a Palazzo Braschi

Artisti all'Opera, Palazzo Braschi
Giorgio de Chirico, Otello (Rossini) Siparietto atto I, 1964, Artisti all'Opera, Palazzo Braschi

Palazzo Braschi ospita la mostra Artisti all’Opera: Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge, 1880-2017.

Palazzo Braschi celebra con una mostra il rapporto fra gli artisti più importanti del Novecento e il Teatro dell’Opera di Roma. Visitabile dal 17 novembre all’11 marzo 2018 è un’occasione imperdibile per gli amanti della lirica e dell’arte contemporanea. Artisti all’Opera permette al visitatore di ripercorrere l’intero corso della storia, lunga ben 137 anni, del Teatro dell’Opera di Roma.

Tutto ebbe inizio grazie all’imprenditore edile Domenico Costanzi. Egli sognava di realizzare un teatro lirico moderno nella neonata capitale del regno d’Italia. La tenacia di questo imprenditore illuminato fu premiata e il 27 novembre 1880 il Teatro Costanzi venne inaugurato alla presenza della regina Margherita e del re Umberto I. La prima opera andata in scena fu la Semiramide di Rossini. Il merito è solo di Costanzi se delle opere andate in scena nel suo teatro, da prime assolute, divennero dei capisaldi dell’opera lirica.

Nel 1890, per la prima volta, andò in scena la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni basata sull’omonima novella di Giovanni Verga. Palazzo Braschi espone oggetti di scena e bozzetti per le scenografie di questa rappresentazione di oltre un secolo fa.

La seconda grande opera andata in scena come prima assoluta al Costanzi è la Tosca riletta da Giacomo Puccini. Il nuovo secolo viene inaugurato da quella che sarà una delle opere più rappresentate al mondo. Nel gennaio del 1900 infatti la Tosca debutta al Costanzi. E ci tornerà, ma nel teatro che nel 1928 venne acquisito dal Comune di Roma, da allora conosciuto come Teatro dell’Opera di Roma.

La Tosca tornerà infatti a calcare le scene del Teatro Dell’Opera numerosissime volte.

Lo testimoniano i preziosissimi abiti disegnati dalle sapienti mani di costumisti del calibro di Anna Anni, Piero Tosi e Anna Biagiotti, ed esposti nella sala dedicata al dramma Pucciniano. Gli abiti di questi costumisti rispettivamente del 1964, del 1990, del 2008 e del 2015 incantano il visitatore per la loro fattura pregiatissima. I colori dei tessuti e l’eleganza delle stoffe è esaltata dalla mirabile luce a led. Curata nel dettaglio, l’illuminazione dona agli abiti un senso di verticalità e permettendo una fruizione a 360 gradi.

Costumi per la Tosca di Puccini del 2015 e del 2008, Artisti all'Opera, Palazzo Braschi
Costumi per la Tosca di Puccini del 2015 e del 2008, Artisti all’Opera, Palazzo Braschi

Una mostra che non solo narra la storia del Teatro dell’Opera di Roma, ma espone anche delle meraviglie dell’arte scenica.

Come non rimanere affascinati davanti al costume indossato da Maria Callas nel 1948 per una Turandot di Puccini? Come non rimanere a bocca aperta osservando i bozzetti dei costumi, disegnati da Picasso nel 1919 per Il cappello a tre punte, e ripresi nel 1954, nel 2006, nel 2007 e nel 2009?

Costume indossato da Maria Callas nel 1948 per la Turandot di Puccini, Artisti all'Opera, Palazzo Braschi
Costume indossato da Maria Callas nel 1948 per la Turandot di Puccini, Artisti all’Opera, Palazzo Braschi

Una mostra, Artisti all’Opera, che permette al visitatore di scoprire cosa accade dietro il sipario quando questo è chiuso.

La magia del teatro va in scena a Palazzo Braschi grazie anche alle proiezioni e ai filmati d’archivio dell’Istituto Luce. Lo spettatore viene condotto da una sala all’altra seguendo i soavi suoni delle arie più celebri andate in scena al Teatro dell’Opera. Un’immersione completa nel mondo della lirica, la cui storia, appassionante anche per chi di opera ne è vergine, è spiegata con cura.

Un legame, quello fra artisti e teatro, che probabilmente spesso abbiamo ignorato e che grazie a questa mostra viene presentato al grande pubblico.

Nel corso della storia del teatro più prestigioso di Roma sono stati infatti numerosi gli artisti che vi hanno lavorato. Non parliamo solo di registi, compositori, musicisti, cantanti o costumisti. Intendiamo artisti come Picasso, Guttuso, de Chirico o Burri. Artisti che sono stati chiamati a lavorare per il Teatro dell’Opera disegnando abiti, scenografie o maschere teatrali. Nelle collezioni dell’Archivio del Teatro dell’Opera si conservano più di 60mila costumi e 11mila bozzetti e figurini. Un patrimonio immenso, la cui parte più bella è stata restituita alla città e al pubblico con questa mostra. Per rendere ancora più fruibile al grande pubblico l’immenso patrimonio del teatro è stato approntato un sito web che mostri l’archivio storico del Teatro dell’Opera. Ancora in costruzione, dovrebbe essere pronto nei prossimi giorni. Le informazioni sono reperibili a questo link: http://www.operaroma.it/archivio-storico/

Renato Guttuso, Bozzetti per Aladino e la lampada magica di Nino Rota, 1976, Artisti all'opera, Palazzo Braschi
Renato Guttuso, Bozzetti per Aladino e la lampada magica di Nino Rota, 1976, Artisti all’opera, Palazzo Braschi

Percorrendo questa splendida mostra ci si imbatte in piccole e grandi opere d’arte.

 

Bozzetti e figurine creati da artisti come Felice Casorati o Filippo de Pisis negli anni ’40 o da Enrico Prampolini negli anni ’30 non hanno nulla da invidiare all’enorme siparietto per l’Otello creato da Giorgio de Chirico nel 1964. Le prime opere di piccolo formato ci rapiscono perché potrebbero far parte di una qualsiasi collezione pubblica. La seconda ci esalta per la sua enormità. La scenografia del maestro della metafisica ci trasporta idealmente davanti al palco. E subito sogniamo di essere spettatori del dramma di Gioacchino Rossini.

Giorgio de Chirico, Figurini per Otello e Desdemona (Rossini), 1964, Artisti all'opera, Palazzo Braschi
Giorgio de Chirico, Figurini per Otello e Desdemona (Rossini), 1964, Artisti all’opera, Palazzo Braschi

Ed è così che fra i bozzetti per i costumi o per le scenografie, l’immensa scenografia eseguita da de Chirico, i costumi e le maquette che percorriamo la storia del Teatro dell’Opera mediante la storia dell’arte del Novecento.

Toti Scialoja e il suo bozzetto per la Rapsodia in Blu di Gershwin del 1948. I costumi disegnati da Renato Guttuso per la Carmen di Bizet del 1970. E, sempre dell’artista siciliano i bozzetti per Pulcinella di Stravinskij del 1951 e per Aladino e la lampada magica di Nino Rota del 1976. Il mobile costruito da Alexander Calder nel 1967 per l’evento-spettacolo Work in Progress. Le scenografie di Mario Ceroli e quelle di Alberto Burri. I costumi e la maquette – rappresentazione tridimensionale in scala – della Semiramide eseguiti da Arnaldo Pomodoro negli anni ’80.

Toti Scialoja, Bozzetto per Rapsodia in blu (Gershwin), 1948, Artisti all'Opera, Palazzo Braschi
Toti Scialoja, Bozzetto per Rapsodia in blu (Gershwin), 1948, Artisti all’Opera, Palazzo Braschi

La storia del Teatro dell’Opera e degli artisti che per esso hanno lavorato si chiude con Lulù. Oltre 500 i disegni realizzati da William Kentridge per lo spettacolo andato in scena quest’anno.

Con le proiezioni dei disegni dell’artista sudafricano per Lulù si chiude il percorso storico di questa mostra. 137 anni di storia del Teatro dell’Opera di Roma sapientemente narrati mediante gli apparati più belli della sua collezione. Una mostra meravigliosa che merita una visita lunga e che non stanca il visitatore. Una mostra che consigliamo di vedere assolutamente.

Luogo

Museo di Roma a Palazzo Braschi, piazza Navona 2; Piazza San Pantaleo 10

Nuovo Spazio Espositivo al I piano

Orario

dal 17 novembre 2017 all’11 marzo 2018
Dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Per ulteriori informazioni tecniche vi rimandiamo al sito del museo: http://www.museodiroma.it/mostre_ed_eventi/mostre/artisti_all_opera

 

Francesca Blasi

Francesca Blasi
Sono nata a Roma nel 1988. Mi sono laureata in storia dell'arte contemporanea presso l'università La Sapienza di Roma. Alla triennale ho elaborato una tesi sull'arte antifascista e alla magistrale ho fatto una ricerca sull'uso del pixel nelle arti visive. Amo la fotografia, hobby che pratico, il cinema, la lettura e la musica.

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