Il Coronavirus non ha fermato le università, specialmente quelle telematiche come Unicusano, che anzi, hanno dimostrato di reggere la “crisi” con un modello virtuoso ed elogiato a livello europeo.
Settembre, quindi, anche in anno di Pandemia resta il mese in cui fare i conti con “il futuro”. I maturandi che quest’anno hanno finito le scuole superiori con la didattica online sono ora in procinto di iniziare un nuovo capitolo della loro vita.
Ma si sa, la scelta non è mai facile. Lavorare o studiare? E se si sceglie lo studio, quale facoltà è la migliore?
Nell’ultima infografica Unicusano trovate le opinioni di Istat, Almalaurea e altri casi di studio italiani sul tema.
Quanti laureati ci sono in Italia, quanti lavorano, quanti hanno il contratto indeterminato? Ma anche, chi guadagna di più? Le donne vengono ancora discriminate? Chi va all’estero ha più possibilità di emergere? Quali sono le skills più richieste?
Ecco tendenze attuali e future del mondo del lavoro per rispondere ai quesiti di tutti: studenti che devono iscriversi all’università, lavoratori che vogliono fare un upgrade di carriera, laureati triennali che devono decidere se inserirsi nel mondo del lavoro o iscriversi a un corso di laurea magistrale.
Laurearsi conviene, lo dicono i numeri!
Prima informazione interessante per i neo-maturati: sapevate che chi abbandona gli studi tra i 18 e i 24 anni ha un tasso di occupazione del 27,8%?
Le facoltà più richieste oggi e domani
Attualmente le facoltà più richieste nel mondo del lavoro sono quelle del gruppo economico, ma a quanto pare il 23% delle aziende lamenta di non trovare professionisti in ambito STEM. Non è un caso, quindi, che i professionisti più difficili da trovare siano Analisti e progettisti di software.
Eppure, sono i laureati del gruppo medico a guadagnare di più a un anno dalla laurea: in media 1.717€ al mese. Dato indicativo, che rende più complesso il quadro dell’inserimento nel mondo del lavoro. Se i laureati triennali si inseriscono prima nel mondo del lavoro, i laureati magistrali proseguono con percorsi formativi, quali tirocini e scuole di specializzazione, per arrivare a ricoprire cariche più alte e quindi a percepire anche stipendi più alti. Non è detto, quindi, che chi decide di proseguire gli studi, poi sia più penalizzato degli altri.
Ultimo quesito, ma non per importanza: quale sarà la domanda nei prossimi cinque anni? La parola chiave è “Digital Transformation“, ma non solo.
Scoprite il resto consultando tutta l’infografica e… fate la scelta giusta!
