Cultura e Menta è nato da un’idea di Valeria de Bari, che sarei io, e Veronica Bartucca. Entrambe siamo redattrici di CulturaMente interessate all’esplorazione della scrittura in senso lato su media diversi e dello storytelling, per cui quando quest’anno è stato lanciato Clubhouse, anche noi ci siamo letteralmente lanciate su questo nuovo social, fondato esclusivamente sul senso uditivo e sulla voce, esplorandone le potenzialità.
Con l’arrivo dell’estate abbiamo poi pensato di tuffarci in una nuova avventura culturale: ci siamo chieste perché non scrivere un podcast che gli utenti avrebbero potuto ascoltare in spiaggia sotto l’ombrellone o in metropolitana sulla via verso casa o sul divano in una pausa relax? Da questa volontà è nato Cultura e Menta, un podcast dal sapore estivo che fa immergere l’ascoltatore nelle nostre due vite e che permette a me e Veronica di aprire la porta dei nostri ricordi condividendo emozioni, esperienze e sentimenti personali ma universalmente conosciuti.
Al contempo in Cultura e Menta è possibile raffrontare due diverse generazioni, la mia, Millennial, e quella di Veronica, GenZ.
La mission secondo Valeria
In generale a me piace ascoltare podcast, sia di storytelling sia investigativi, ma anche di divulgazione culturale e scientifica (e ovviamente li recensisco per CulturaMente). Si tratta, a mio avviso, di un mezzo di comunicazione molto intimo, oggettivamente unidirezionale: c’è una persona che parla e una che ascolta. In un podcast c’è la condivisione di una confessione. E in Cultura e Menta io mi sono letteralmente confessata, scavando nei ricordi per raccontarmi in maniera autentica. Io sono una figlia degli anni Novanta, del Brit-pop, dei videoclip su MTV, delle audiocassette di Ambra Angiolini, dei jeans a zampa di elefante e degli anfibi anche d’estate. Sono figlia del 56 K e di DOS. Sono figlia di Omnitel e delle pubblicità di Megan Gale. Vi racconto quindi come ho vissuto gli esami di maturità, gli amori estivi, il viaggio che mi ha cambiato la vita, la vita da fuori sede in anni ormai lontani, ovvero in un contesto spazio-temporale molto diverso da quello odierno.
La mission secondo Veronica
Crescendo con cugini più grandi di me, da sempre mi sono trovata a confrontarmi con generazioni diverse.
Quando mio cugino, classe 1990, guardava South Park, cartone irriverente per ragazzi grandi, io ancora guardavo la Melevisione.
Quando un altro mio cugino, classe 1994, giocava alla playstation, io in mano avevo le Barbie.
Perché quando si è nativi digitali anche un paio d’anni fanno la differenza: con la velocità che ha preso il mondo negli ultimi anni, è normalissimo che tutto evolva così rapidamente.
Io che sono nata nel 1998 mi trovo in quella strana area grigia in cui sulla carta sono una ragazza della Generazione Z, tuttavia mi sento di condividere esperienze anche con i Millennial.
D’altronde io il mio primo cellulare l’ho avuto alle scuole medie, registravo i film sulle videocassette e avevo un account su MSN. Sono cose che chi è nato nel 2004, con cui condivido l’appartenenza alla Generazione Z, difficilmente avrà in comune con me.
D’altro canto, non sono cresciuta con le canzoni dei Backstreet Boys o delle Spice Girls e di Non è la Rai ho visto spezzoni solo su YouTube.
Un’etichetta non può quindi riassumere davvero un’intera generazione, però aiuta a capire più o meno quali sono state le esperienze in comune. E a me piace sapere quali sono le differenze tra queste generazioni, parlare di uno specifico argomento con persone che sono nate in un decennio diverso dal proprio può arricchire moltissimo, perché il punto di vista cambia radicalmente e una stessa esperienza può essere vista sotto una nuova luce.
Ecco perché questo podcast ha argomenti generici ma è allo stesso tempo estremamente personale: alcune cose della vita sono pressoché universali, come le cotte estive o gli esami di maturità, ma il modo in cui le si vivono probabilmente differisce di generazione in generazione. Io e Valeria abbiamo punti in comune su molte cose, ma su altrettante cose abbiamo vissuto in maniera totalmente diversa.
Magari chi è nato qualche anno dopo di me avrebbe da raccontare una versione ancora diversa della propria esperienza.
Ci piacerebbe sapere la vostra: lasciateci un commento se volete raccontarci le vostre storie.
Nel frattempo vi auguriamo un buon ascolto!
Valeria e Veronica