The Umbrella Academy 2, la serie ideata da Steve Blackman, in uscita in streaming il 31 luglio su Netflix.
Trailer italiano
The Umbrella Academy, la recensione della prima stagione (per chi se la fosse persa!)
Prima di vedere la seconda stagione, facciamo un breve recap della prima. I sette fratelli Hargreeves (tutti nati nello stesso giorno e adottati da uno strambo miliardario) compongono l’Umbrella Academy, una sorta di squadra speciale per combattere il male. Uno dei sette, Ben, muore da giovane e rimangono in sei. Tutti, tranne numero 7 -Vanya- , hanno superpoteri. Lei ne soffre tantissimo e vive la sua infanzia come un’esclusa. Alla fine della prima stagione, invece, scopriamo che Vanya è la più potente di tutti. Il suo potere è sempre stato inibito dal padre perché incontrollabile. Proprio Vanya scatenerà quella Apocalisse che numero 5 -che può viaggiare nel tempo- aveva tentato di evitare tornando nel 2019.
In un finale di stagione col botto, numero 5 porterà tutti in un viaggio nel tempo, per salvare loro la vita e per evitare la fine del mondo.
The Umbrella Academy 2: gli episodi
Siccome è noto che i viaggi nel tempo non sempre vanno a buon fine, i sei fratelli atterrano in un vicolo negli anni ’60, ma non tutti insieme. Arrivano a Dallas da un varco temporale, ma alla spicciolata, in un arco temporale che va dal 1961 al 1963.
Sono soli, nessuno sa che fine abbiano fatto gli altri.
Nei 10 episodi della stagione 2 di The Umbrella Academy vediamo come hanno reinventato le loro vite. Vanya non ricorda più nulla e viene accolta in una fattoria. Luther, data la sua stazza, finisce a fare il bodyguard di un losco figuro. Allison si sposa e partecipa al movimento per i diritti civili degli afroamericani, Klaus (il mio preferito) diventa guru di una setta e viene adorato come un Dio. Diego viene internato in un manicomio e numero 5 -di cui non sappiamo ancora il nome- di nuovo cerca di ricomporre la famiglia. Indovinate perché? L’Apocalisse li ha seguiti nel 1963 e il mondo sta per finire, di nuovo a causa loro!
Grazie ad una sceneggiatura a mio avviso molto più accattivante e sfaccettata della prima stagione, di episodio in episodio le vite, le aspettative, i sentimenti di ciascun membro della Umbrella Academy arrivano allo spettatore forti e chiare. Non sono più i supereroi addestrati in modo freddo e distaccato dal padre, ma individui dotati di profondità e spessore. Soprattutto, sono una famiglia che si supporta e non lascia indietro nessuno.
Chi sono i cattivi della seconda stagione?
La Commissione, entità che controlla il corretto svolgersi del continuum spazio-temporale, monitora la famiglia Hargreeves, specialista nelle anomalie temporali.
I fratelli svedesi sono tre villains d’eccezione, spietati e biondissimi killer sulle tracce della super famiglia.
Nella seconda stagione conosciamo da vicino anche Sir Reginald Hargreeves, il padre adottivo dei 7 fratelli, che già negli anni ’60 era coinvolto in progetti, per così dire, molto originali.
Perché vederlo?
I punti di forza sono sicuramente i personaggi: ironici, irresistibili, spietati e dolci, che cercano di trovare una normalità tra omicidi e apocalissi incombenti.
Inoltre, la colonna sonora è qualcosa di epico: pezzi vintage e moderni mixati benissimo, cover riarrangiate, neanche una nota è fuori posto; la soundtrack accompagna lo spettatore proiettandolo nell’azione. Anche costumi e scenografia sono da 10 e lode.
Infine, i protagonisti sono esempi di nuove sfumature di amore: quello perduto, quello ritrovato, quello a cui bisogna dire addio e quello per la famiglia.
Micaela Paciotti