The Room When It Happens inizia come un musical: pianoforte di sottofondo e medici che sembrano ballare, mentre sono presi da un’operazione d’emergenza dopo ore e ore di mancato sonno.
E’ proprio questa stanchezza a rendere i nostri dottori (Edwards, Hunt e Grey) molto nervosi e quasi automatici nello svolgere un mestiere in cui è implicata la salvezza dell’essere umano. Così, entra in scena un freschissimo Webber, che inizia la sua “lezione” per ricordare allo staff che sul tavolo della sala operatoria ci sono sempre persone amate da qualcuno, nonostante per i medici sia una routine tagliare e cucire.
L’espediente per far comprendere tale lezione di vita è far immaginare ai dottori che sul tavolo ci sia una persona che conoscono: lì per lì tutti fanno finta di ignorare la proposta, ma inconsciamente iniziano a rievocare persone importanti della loro vita. Sono tutte morte, tranne nel caso di Stephany, che rivede se stessa bambina (malata e dunque molto impegnata a studiare).
“Vedo la gente morta”
Webber rivede la madre, Hunt rivede la sorella e Meredith rivede Derek. O meglio, rivive la morte di Derek e soprattutto il momento (inedito nella serie) in cui ha dovuto spiegare ai suoi figli che il padre era morto.
E’ una scena molto toccante in cui la nostra algida dottoressa è tenuta a fare i conti col passato, magari a metterci una pietra sopra, per poter ricominciare. Con Nathan forse?
Si tratta di una puntata intensa, ma in alcuni tratti noiosa. Un episodio cuscinetto che forse risolve qualcosa all’interno dei nostri personaggi, ma che lascia bloccate tantissime altre situazioni molto più importanti, come il processo di Alex.
Non è da sottovalutare l’importanza dell’insegnamento impartito da Webber per il semplice fatto che la puntata è collocata esattamente dopo quella dell’arrivo della supervisor Eliza. Quindi ho come l’impressione che sia stata messa qui per un motivo, e cioè quello di aprire il ring. Chi resterà ad occuparsi della formazione dei medici del Grey Sloan? Eliza ha già anticipato alla Baley che lavorerà da sola: dobbiamo forse aspettarci un addio da parte di Webber?
Alessia Pizzi