Game of Thrones 8×04, non è più tempo di giocare

game of thrones 8x04

Indubbiamente, non c’è stata una puntata dal posizionamento più sfortunato, e dal compito più infelice, di questa Game of Thrones 8×04.

Terzultimo episodio in assoluto, è incastrato tra la Battaglia di Winterfell e la prossima Battaglia di King’s Landing. Certamente e doverosamente un episodio di transizione, oltre a mostrare le conseguenze della scorsa settimana, facendo abbassare l’adrenalina degli spettatori arrivata a livelli insostenibili, deve però al tempo stesso farla rialzare per preparare il gran finale.

La conseguenza è la struttura schizofrenica della puntata. Ad un inizio nel quale c’è spazio per la calma, le parole, le dinamiche dei personaggi, addirittura le risate, improvvisamente nell’ultima mezz’ora tono e ritmo mutano e iniziano a succedere eventi fondamentali uno dietro l’altro, senza aver il tempo per dargli peso.

Dalla noia alla sorpresa, tutto senza soluzione di continuità. Pare evidente che la puntata, più di tutte le altre viste finora, soffra della decisione degli autori di chiudere con una stagione di appena 6 episodi (per quanto dal minutaggio allungato). Pertanto una puntata simile, così diversa in se stessa, che avrebbe meritato approfondimento almeno in due episodi distinti, rimane schiacciata e confusa.

Rimane interessante, e non potrebbe essere altrimenti avvicinandoci a grandi passi alla resa dei conti definitiva. Ma non esente da momenti discutibili. Perché per ogni gran momento, nel quale Varys e Tyrion finalmente realizzano la vera natura di Daenerys (non che ci volesse molto per capirlo, aggiungo personalmente), abbiamo anche il trattamento riservato a Brienne.

Forse avevo ragione nel dire, la scorsa settimana, che il percorso narrativo della guerriera di Tarth era terminato. Il suo gran momento due settimane fa avrebbe chiuso il cerchio perfettamente con una fine onorevole durante la battaglia. Invece, ora, abbiamo dovuto sorbirci un grandissimo personaggio femminile, forte e amato nella sua singolarità, trasformarsi nell’ennesima donzella che piange per il suo uomo. Definirlo sacrilego è dire poco. Già era prettamente figlio del fan service quanto successo prima con Jamie, la chiusura poi ha quasi distrutto un personaggio. Che imparasse da Arya, rimasta tutta d’un pezzo.

Ora abbiamo solo due settimane, solo gran finale. Che si chiude degnamente questo pezzo di storia della serialità tv.

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Emanuele D’Aniello

Malato di cinema, divoratore di serie tv, aspirante critico cinematografico.

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