Sono andati in onda lunedì sera gli ultimi due episodi della fiction di Rai 1, “La Compagnia del Cigno“. Una storia di musica e amicizia che ha conquistato il pubblico.
I sette giovani protagonisti della fiction “La Compagnia del Cigno” frequentano il Liceo Musicale e il Conservatorio di Milano intitolato a Giuseppe Verdi. Ad unirli è l’amore per la musica. Una musica che riempie le loro giornate e le loro vite. Ognuno di loro è unico, ma rappresenta alla perfezione l’immagine di un adolescente qualunque, con cui non si fa alcuna fatica ad immedesimarsi. Le loro vicende sono raccontate con semplicità ed è impossibile non affezionarsi a loro.
Le storie (in cui immedesimarsi)
Matteo (Leonardo Mazzarotto) è sfuggito alla tragedia del terremoto di Amatrice e scappa a Milano per lasciarsi alle spalle il dolore della perdita di sua madre.
Domenico (Emanuele Misuraca) è il ragazzo di talento che arriva dal Sud, mentre Barbara (Fotinì Peluso) è, all’apparenza, la figlia della tipica famiglia altolocata milanese.
Rosario (Francesco Tozzi) è in affido perché la madre biologica ha problemi di droga, Sara (Hildegard De Stefano) è una ragazza ipovedente che usa la spavalderia per combattere la sua disabilità.
Sofia (Chiara Pia Aurora) è la ragazza insicura dal cuore d’oro e Robbo (Ario Nikolaus Sgroi) è il fratello maggiore che tutti vorremmo avere.
Un gruppo di studenti che si unisce nella “Compagnia del Cigno” grazie all’intervento del professor Luca Marioni, o meglio “Il Bastardo” come direbbero i suoi allievi.
Interpretato magistralmente da Alessio Boni, Marioni è il professore severo ed esigente che tutti abbiamo incontrato ed odiato tra i banchi di scuola. Un insegnante che dà filo da torcere ai suoi ragazzi perché vuole tirare fuori tutto il loro talento. Il professore che odi ma che non puoi fare a meno di ammirare.
Sotto lo scudo del duro, in realtà Marioni nasconde la sofferenza per la perdita prematura della figlia. Il dolore lancinante, trasmesso benissimo dall’interpretazione di Boni e da quella di Anna Valle, che interpreta sua moglie, testimonia come la scelta del cast sia stata fondamentale per rendere questa fiction un successo.
La malattia, il lutto, le difficoltà familiari, la paura di deludere le aspettative dei genitori: sono solo alcuni dei temi affrontati nella fiction. Ed ogni tematica è stata sempre affrontata con garbo e rispetto, senza diventare mai ridicola.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e hanno una crescita graduale, che li porta a prendere consapevolezza delle proprie fragilità e a trasformarle in punti di forza.
Oltre ad un cast di tutto rispetto, spiccano il cameo di Mika e la performance di Michele Bravi, nelle vesti di Giacomo, un ex studente del Conservatorio che ha avuto trascorsi burrascosi con Marioni.
Unica nota dolente in questa fiction sono le scene in cui i ragazzi cantano. Le doti canore degli attori non sono all’altezza delle loro interpretazioni e questo contrasto rende le scene abbastanza surreali; a mio parere la peggiore è quella in cui Sara canta “Wrecking Ball” di Miley Cyrus.
Molto emozionante, invece, la scena corale nel finale del concerto di fine anno. Tutti i protagonisti hanno acquisito una maggiore consapevolezza di loro stessi e delle loro potenzialità e l’amicizia e l’unione raggiunta hanno senza dubbio contribuito positivamente alla loro crescita.
Non scendo ulteriormente nel dettaglio sulla trama perché reputo questo prodotto Rai davvero ben riuscito e vi invito a guardarlo se non l’avete ancora fatto.
A questo punto non ci resta che aspettare una seconda stagione, ci sono tutte le premesse necessarie per un bis.
Simona Specchio