Il 30 luglio 2018 il Tour internazionale dei Goblin ha fatto tappa anche nel comune romano di Riano regalando una serata “da paura” a tutti i fan.
Ma facciamo un piccolo salto indietro. Un giorno, nel 2017, cercando Dawn of the Dead (noto anche come Zombi) su Youtube, mi sono imbattuta nel film intero. Inizio a vederlo, famelica romeriana, ma all’ottavo minuto qualcosa mi fa storcere il naso. Siamo nel bel mezzo dell’attacco Swat: i residenti di un palazzo non vogliono consegnare i loro morti alla Guardia Nazionale.
Iniziano le prime scene di sangue, ma qualcosa non va. In realtà è come se mancasse qualcosa. Quel qualcosa era la musica dei Goblin come sottofondo e mai, in 20 anni di ripetute visioni, mi ero resa conto di quanto fosse stata fondamentale per rendere il film il cult che è diventato. Non che non l’avessi apprezzata chiaramente, ma l’avevo totalmente interiorizzata: nella mia mente il ricordo di Zombi era indissolubilmente legato a determinate melodie, senza che l’avessi davvero realizzato.
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Dal minuto 8 con picco dal minuto 10: trovate le differenze
Versione del 1978: https://www.youtube.com/watch?v=Czo24cU4dfA
Versione del 1979 con i Goblin: https://www.youtube.com/watch?v=0e35FeiQkn4
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Ero una bambina quando ho guardato il film per la prima volta, ma solo crescendo (a pane e Dario Argento) ho avuto la sensibilità di comprendere e di appassionarmi alle colonne sonore di Claudio Simonetti. Perciò, dopo averlo visto live al Quirinetta nel 2016, sono tornata al Teatro nelle Cave di Riano per ascoltarlo ancora una volta.
Sul palco le tastiere sono predominanti come sempre, accompagnate dalla nuova bassista Cecilia Nappo, una vera sorpresa in fatto di energia e bravura; forse proprio per questo le è stata data moltissima rilevanza durante la performance. Una presenza femminile che arricchisce il quartetto con grinta e professionalità, sdoganando anche tanti luoghi comuni sulla presenza delle donne in alcuni contesti professionali ancora ritenuti “off limits”.
Immancabili, ma lievemente in sordina durante lo spettacolo del 30 luglio, Bruno Previtali (chitarra) e Titta Tani (batteria).
Da Opera al Cartaio, da Phenomena a Profondo Rosso, tutti gli appassionati del genere horror hanno potuto riassaporare i loro spaventosi amori in una location davvero suggestiva, e soprattutto molto in linea con lo scenario di una zombie apocalypse!
Oltre alle colonne sonore la band ha proposto anche brani estratti dai propri album e un tributo a Enrico Simonetti.
Minimalisti sul palco, simpatici e sempre accoglienti, Simonetti e sui musicisti hanno regalato ai loro fans un concerto raccolto, per pochi intimi, ma sempre molto intenso. È incredibile quanto sia piacevole ascoltare queste musiche senza mai annoiarsi, pur trattandosi di pezzi esclusivamente strumentali.
Durante il concerto ricordavo che quest’anno Suspiria compie 40 anni e sarà presto riproposto al Festival del Cinema di Venezia dal regista Luca Guadagnino. Impossibile immaginarsi una colonna sonora diversa da quella che ha cresciuto tutti noi. Stavolta infatti è stata ideata da Thom Yorke, frontman dei Radiohead. Anche Dawn of the Dead festeggia i suoi primi 40 anni e tutti questi anniversari mi ricordano quanto queste pellicole abbiano segnato il genere horror anche grazie al genio di Claudio Simonetti che, riuscendo a miscelare varie ispirazioni musicali, ha saputo realizzare il quid che ha reso questi film indimenticabili nell’immaginario comune.
Foto nell’articolo di Luca Sorbera
Foto di copertina di Margherita Toni
Alessia Pizzi