Ghemon torna a Sanremo 2021 con la canzone “Momento Perfetto”, che racconta in breve quello che è stato il suo percorso di cura e crescita, già raccontato nel suo libro, edito da Harper Collins.
In una vecchia intervista, Ghemon disse che ogni storia è una storia e questo pensiero l’ha spinto a scrivere della sua malattia.
La malattia di cui parla è una molto diffusa e ancora circondata da troppa superficialità, pregiudizi e dai tabù.
Ghemon nel suo libro “Io sono – Diario di tutte le volte che ho cambiato pelle”, uscito nel 2017 prima dell’album Mezzanotte, racconta la sua esperienza con la depressione, una malattia mentale, e anche il percorso che ha intrapreso per curarsi e stare bene.
Le persone parlano difficilmente della salute mentale, in particolare se loro stesse soffrono di qualche malattia mentale. A parte gli specialisti, sono pochi a parlare anche solo della depressione, apertamente, senza timore e pure per sensibilizzare le persone sull’argomento.
La scelta di Ghemon di pubblicare un libro in cui racconta questa sua esperienza personale e molto intima, gli dà onore e lo rende una persona da prendere in esempio.
Con una sola azione ha compiuti due importanti gesti: abbattare il pregiudizio sulle malattie mentali e sulla psicoterapia, e rinforzare il concetto che anche gli uomini soffrono e non devono essere sempre forti e stoici.
Non bisogna prendere sottogamba i pregiudizi che aleggiano intorno alla salute mentale, agli psicofarmaci, e alla figura dello psicologo e dello psichiatra, che allontanano persone bisognose dal chiedere aiuto. La situazione è anche peggio se ad averne bisogno è un uomo, che, a causa della cultura marcia in cui quasi sempre cresciamo, esprime con molta fatica il suo malessere.
Perciò è importante che le persone condividano le loro esperienze, sulla depressione, le malattie e i disturbi mentali, e sulla psicoterapia. Così come è importante normalizzare tutto ciò che gira intorno alla salute mentale.
Il libro è scritto molto bene, è scorrevole, godibile, e ti fa entrare subito nella vita narrata dall’artista.
Sicuramente la sua carriera da cantautore l’avrà aiutato molto per una scrittura coinvolgente.
Chi ha vissuto la depressione si ritrova con facilità nei pensieri raccontati nelle pagine. “Io sono” è un libro che fa sentire compreso nella condizione mentale che si vive o si ha vissuto. Allo stesso tempo si possono trovare alcuni consigli per aiutarsi nel percorso di terapia. È piacevole rileggerlo di tanto in tanto, anche aprendo qua e là il libro per leggere qualche frammento.
Devo anche ammettere che il libro mi ha legata molto all’autore e la ragione è, per certi versi, un po’ triste. Mentre leggevo una pagina dopo l’altra, avevo scordato che fosse un libro autobiografico e mi sembrava di leggere un romanzo. Un romanzo in cui il protagonista maschile è idealizzato, consapevole di sé, debole ma forte abbastanza da prendere con determinazione la sua vita in mano e lavorare. Il motivo è che leggere di un uomo che ha una certa sensibilità e che si mette in discussione è (e questa è la parte triste) purtroppo ancora una rarità.
Io sono, infatti, è stato scritto in un momento ancora delicato della sua vita e del suo percorso, che ha raccontato anche nell’album Mezzanotte, che uscì poco dopo.
Nel frattempo, Ghemon è andato per la prima volta a Sanremo, nel 2019, con la canzone Rose Viola.
Dopo un anno dalla partecipazione di Ghemon a Sanremo, è uscito il disco Scritto nelle stelle, a cui è seguito un mini tour a causa della pandemia, e che racconta una vita molto diversa da quella di Mezzanotte.
In questo album molte canzoni sono dedicate alla sua fidanzata, e l’amore descritto non è quello classico delle canzoni, pieno di fantasie irreali o di parole melense. È un amore costruito giorno per giorno, con tutti i problemi che le coppie hanno, ma sono affrontati nella maniera che solo due persone che si amano e si mettono in discussione sanno fare.
Stavolta la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2021, col brano Momento perfetto, sarà seguita dall’uscita del nuovo album il 19 Marzo: E vissero feriti e contenti.
Sarei molto curiosa di leggere anche un sequel del suo libro, perché chi affronta e supera la depressione con la psicoterapia si trova poi a vivere la vita completamente cambiato. È come se la vita fosse del tutto diversa e, vista la bravura di raccontarsi di Ghemon, sarebbe molto interessante conoscere anche com’è la vita dopo aver affrontato una malattia mentale. O almeno come vive lui la sua.
Sarebbe bellissimo se, in una nuova riedizione, in futuro, si inserisse una pagina a fine libro con tutti i look che Ghemon ha avuto negli anni, i suoi “cambi di pelle”.
Intanto consiglio la lettura di questo bellissimo libro a chi soffre o ha sofferto di depressione, e pure a chi conosce qualcuno che vive la malattia. Poi, certamente, a chi vuole conoscere meglio l’artista e capire la sua musica.
Ambra Martino