Ernest Hemingway, simbolo della letteratura americana novecentesca

ernest hemingway vita e opere
Foto di riav05 da Pixabay

Il nome di Ernest Hemingway è indissolubilmente legato alla Lost Generation. Fu infatti il primo a usare questa espressione, anche se affermò di averlo sentito da Gertrude Stein, che a sua volta disse di averlo preso in prestito da un ‘garagiste’ di Parigi. Il romanzo in cui troviamo scritto Lost Generation per la prima volta è The sun also rises” del 1926 (tradotto in italiano come “Fiesta – Il sole sorgerà ancora”), romanzo che rappresenta l’espressione più perfetta delle idee e dello stile di Hemingway e di tutti gli altri scrittori che sono entrati nella storia della letteratura sotto questa etichetta della generazione perduta. “The sun also rises” consolidò la visione e lo stile dei primi racconti di Hemingway e fissò i temi dei suoi lavori successivi.

La vita

Ernest Hemingway nacque nell’Illinois il 21 luglio 1899 e trascorse la sua giovinezza in un sobborgo di Chicago. Suo padre era un appassionato di sport e infatti portò il giovane Ernest a cacciare e pescare nel nord del Michigan. Il viaggio solitario nella natura selvaggia e la battaglia tra cacciatore e preda, per Hemingway divennero processi di guarigione dopo le cicatrici della guerra: durante la prima guerra mondiale si arruolò per la prima volta e fu mandato quasi subito in un’unità combattente sul fronte italiano, dove rimase gravemente ferito. Nelle storie su Nick Adams, in cui il protagonista funge da alter ego per l’autore stesso, e nei suoi bestseller “A farewell to arms” (“Addio alle armi”) e “For whom the bell tolls” (“Per chi suona la campana”, a cui s’ispira l’omonima canzone dei Metallica), vediamo come la guerra per Hemingway servì da prova che mise in luce pregi e difetti dell’uomo.

Lo stile

In “Death in the Afternoon” (“Morte nel pomeriggio”), un libro sulla Spagna, la corrida e la scrittura, e in “A Moveable Feast” (“Festa mobile”), un volume postumo di reminiscenze dei suoi anni a Parigi e della vita letteraria com’era allora condotta lì, Hemingway spiegò come ha lavorato in modo molto consapevole sul suo famoso stile Hemingway. Si era imposto un regime rigoroso in cui passò dai brevi schizzi ai racconti e poi al romanzo. Hemingway lavorò per ridurre il suo stile all’essenziale, al passo con la visione che mirava a proiettare.

A tal fine usava frasi molto brevi ed eliminava accuratamente aggettivi e avverbi, una tecnica che prese in prestito da Ezra Pound, uno dei primi mentori di Hemingway a Parigi. Evitava pertanto termini astratti, cercava di usare il minor numero possibile di parole latine, usava quasi invariabilmente solo frasi dichiarative e cercava di non usare inversioni grammaticali. Seguendo l’esempio di Gertrude Stein preferiva frasi coordinate e ripetizioni con variazioni minori, insisteva nel mantenere la sua prosa più snella possibile, in modo che ogni dettaglio che menzionato ricevesse un peso spropositato. Proprio come la ‘solennità di un iceberg è dovuta al fatto che solo un ottavo di esso è al di sopra dell’acqua’, così ogni parola che appariva sulla pagina doveva suggerire tutta una serie di altre che non c’erano. Il risultato per il lettore è dargli l’impressione di vedere, sentire e agire insieme al personaggio. Lo stile di Hemingway divenne famoso all’istante e, a causa della sua (ingannevole) semplicità, fu ampiamente imitato da molti suoi contemporanei.

Il successo

Hemingway ha avuto maggior successo nei suoi primi lavori, specialmente grazie ai romanzi già citati “The Sun Also Rises” e “A Farewell to Arms”. Quest’ultimo, ambientato durante la prima guerra mondiale al fronte italiano, e che coinvolge una tragica storia d’amore tra un giovane ufficiale americano dell’esercito italiano e un’infermiera inglese, appare già in qualche modo melodrammatico, soprattutto negli ultimi capitoli. Altro grande successo fu “The old man and the sea” (“Il vecchio e il mare”) del 1951. Due anni dopo Hemingway ricevette il premio Pulitzer e nel 1954 il premio Nobel per la letteratura.

La mattina del 2 luglio 1961, Hemingway si suicidò nella sua casa in Idaho, dopo anni di problemi fisici e mentali.

Consigli di lettura

Consigliavo la lettura di Hemingway anche nella nostra classifica dei libri consigliati per l’estate:

“Non vi tedierò con la bibliografia di Hemingway e con la sua eccezionale capacità di raccontare lo spirito dell’uomo e del viaggio. Vi voglio solo consigliare di farvi accompagnare in questa lunga estate calda da Isole nella corrente, uno dei suoi libri che più mi hanno emozionato e commosso. Diviso in tre parti, che si svolgono in tre paesi diversi e in fasi diverse dell’esistenza del protagonista, raccontano la vita straordinaria di Thomas Hudson, un famoso pittore ma soprattutto un padre affettuoso e innamorato dei suoi figli. Lasciatevi cullare dalle descrizioni dei Caraibi, di Cuba, delle gite al mare, dalle escursioni per pescare grandi pescicani e perché no, dalle profonde riflessioni di un uomo nei suoi ultimi anni di vita”.

Veronica Bartucca

Studentessa magistrale di American Studies. Ama la letteratura americana, cantare a squarciagola le canzoni dei suoi film musical preferiti e guardare sit-com. Su CulturaMente cura la rubrica Dosi di Eroine sulle eroine della letteratura e Classici della letteratura inglese in pillole!

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