Il trionfo del gusto: intervista allo chef Fabio Pecelli

ristorante di pesce a Roma

CulturaMente incontra uno degli chef più di tendenza della Capitale: Fabio Pecelli. Le sue sono creazioni artistiche vere e proprie che coniugano la tradizione degli antichi sapori con mise en place di assoluta raffinatezza.

Fabio Pecelli, classe 1988, inizia la sua storia d’amore con l’alta cucina all’età di 15 anni lavorando come cuoco in un Tennis Club romano dove si occupa della ristorazione per eventi sportivi. Da subito sente lo slancio per questo mestiere e la sua predestinazione, che lo conduce dal re della cucina moderna del momento: il tre stelle Niko Romito. Dopo un anno importante approda all’Hotel de Russie, e successivamente al Giuda Ballerino a fianco dello chef Andrea Fusco.

Da qui Pecelli viene accolto nelle cucine dello Chef romano Riccardo Di Giacinto dove acquisirà la competenza per condurre poi in quattro anni il Pastificio San Lorenzo ad altissimi livelli.

Oggi Fabio è lo chef di Pesciolino, una piccola oasi della cucina di pesce nato là dove una volta c’era il celebre ristorante Le sorelle, a due passi da Piazza di Spagna. Un locale pieno di charme dall’arredamento che ricorda una lussuosa nave da crociera, tra toni marini e accenni neoclassici.

Alla ricerca di un ristorante di pesce a Roma? Scopriamo il Pesciolino.

chef
Fabio, parlaci di Pesciolino e della sua vocazione gourmand e contemporanea. Cosa ti ha spinto ad abbracciare il progetto?

Pesciolino nasce dal desiderio di Dario Asara, già proprietario di Ginger sapori e salute, di creare un ristorante dove siano il pesce, la frutta e gli ortaggi a far da protagonista. Acquistiamo infatti il pesce da filiera certa e sostenibile dalle aste laziali di Anzio e Fiumicino e collaboriamo con orti biodinamici.

Le tue creazioni culinarie hanno il pregio di conquistare la vista senza “l’arroganza” di certi piatti di alta cucina. Come a dire, non perdono mai il contatto con una certa tradizione rassicurante…

Nei miei piatti cerco sempre di utilizzare molta tecnica ma “invisibile “, ovvero i clienti devono trovarsi davanti un piatto bellissimo a livello visivo ma allo stesso tempo devono essere soddisfatti e appagati dal sapore che nella mia cucina non viene mai messo in secondo piano dall’estetica; in sintesi deve essere tradizionale nel sapore, ma contemporaneo nell’estetica.

Quali sono gli elementi che distinguono un piatto accurato ma comune da un’esperienza gourmet?

Un piatto è buono a prescindere dal contesto in cui lo si consuma. La differenza che contraddistingue un’esperienza gourmet è tutto quello che ruota intorno al piatto: ambiente, servizio, tecnica applicata a quel piatto e identità. Si può rivisitare un piatto tradizionale fino a cambiarlo radicalmente con la stessa esplosione di sapore, e forse anche di più.

Come hai scoperto che la cucina sarebbe diventata la tua passione?

Posso dire che inizialmente, almeno per me, cucinare è stata un’esigenza, l’esigenza di imparare un mestiere. Poi, piano piano, se si fanno le giuste scelte diventa un grande mestiere.

Ormai la figura dello chef è entrata a pieno titolo nell’Olimpo delle celebrità. La cucina è un atto artistico secondo te?

Secondo me non è cucinare l’atto artistico, quanto inventare un piatto completamente diverso rispetto alla tradìzione e raccontarne la storia ai commensali, creare piatti identitari che possano essere ricordati dai clienti.

Ti ringraziamo per la tua disponibilità e ti chiediamo l’idea per un menu di primavera…

Sicuramente pensando alla primavera mi vengono in mente gli asparagi, i piselli freschi, la vignarola e ovviamente molti crudi di pesci e crostacei. Grazie a voi e ci vediamo da Pesciolino!

Se siete alla ricerca di un ristorante di pesce a Roma e volete assaggiare i piatti dello Chef Pecelli, potrete gustarli da Pesciolino Fish Bar and Restaurant, in via Belsiana 30 a Roma.
Mail: info@pesciolino.eu
Telefono: +390669797843

Antonella Rizzo

Poetessa, scrittrice, performer, giornalista. Collaboratrice di Culturamente dal 2015.

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