Venezia 2019 Day 4: la risata di Joker invade la laguna

joker venezia 2019

Joker in tutti i fumetti e film è famoso per i suoi sabotaggi, per i suoi piani diabolici. Allora il suo arrivo a Venezia 2019 è certamente coinciso con una delle sue strategie di caos più riuscite.

Improvvisamente, infatti, accedere alle sale è diventato difficilissimo. Tutto è una fila. Chi frequenta i festival cinematografici sa benissimo che le file sono parte integrante della giornata di ogni accreditato, ma quest’anno è diventato quasi impossibile accedere a molte proiezioni e rispettare, pertanto, la scaletta d’impegni personale. Anche a proiezioni che uno non si aspetta.

Chi lavora qui è diventato disorganizzato, come se la massa di persone l’avesse colto di sorpresa. L’ordine delle proiezioni, e la sovrapposizione dei film, è talvolta senza criterio. Sono aumentati esponenzialmente gli accreditati (soprattutto una fascia di giornalisti, qui ce ne sono quattro diverse) e le varie priorità stanno mandando in tilt le file, impedendo l’accesso alle sale anche a chi solitamente entra senza problemi.

Se questo è metaforicamente il caos portato da Joker è solo una battuta. Ma il Joker ha portato davvero qualcosa qua di impressionante: il suo film.

Sì, come un po’ tutti volevano alla vigilia essendo il titolo più atteso (le confermano le due proiezioni stampa entrambe sold out, fatto raro), Joker è davvero un film incredibile. Sinistro, inquietante, affascinante ed esaltante, raramente la discesa negli inferi nella mente perversa di un essere umana è stata tanto avvincente. La creazione del villain più famoso dei fumetti è diventata un film pazzesco, soprattutto perché riesce nell’impresa di traslare echi scorsesiani (su tutti Taxi Driver e Re Per Una Notte) e pura audacia cinematografica nell’ormai inflazionatissimo genere dei comic-book movies. Un character study che non fa prigionieri e, forse segna uno spartiacque su quello che si può fare col materiale tratto da fumetti.

Come si fa a ridere, a essere felici, a guardare dall’altra parte, quando l’intera società, l’intero mondo va a rotoli? Questa la domanda del film, che è così viva, attualissima, dannata e controversa e da lasciare i brividi. Soprattutto perché la risposta offerta dalla figura del Joker, ovvero impazzire, è forse paradossalmente l’unica accettabile. Almeno così è grazie a quanto convince la prova di Joaquin Phoenix, un esempio estremo di method acting che, come fece Heath Ledger un decennio fa, inevitabilmente influenzerà altre generazioni di fan e colleghi.

La giornata di Joker, però, ha offerto anche film interessanti provenienti da altre parti del mondo. Nella sezione Orizzonti, ad esempio, il tunisino Bik Eneich è un dramma, che più dramma non si può, su scelte disperate in tempi disperati. Per quanto un po’ manipolatore, è anche alla fine molto efficace. Da Giornate degli Autori, invece, il sudanese You Will Die at 20 è uno spaccato affascinante e coinvolgente sul peso dei riti delle superstizioni ancora esistenti nella vita delle persone, e come possano spesso rovinarla.

Cinema da tutto il mondo come ogni giorno qui a Venezia 2019 ma, davvero, l’eco della risata di Joker ha coperto tutto e rimarrà ancora per molto.

Emanuele D’Aniello

Malato di cinema, divoratore di serie tv, aspirante critico cinematografico.

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