Mussolini vive di nuovo in “Sono Tornato” di Luca Miniero

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“Cosa succederebbe se Benito Mussolini tornasse in vita?”

Questa è la domanda che si pone Luca Miniero nel suo nuovo film, “Sono Tornato”. Massimo Popolizio nei panni del dittatore, percorrerà l’Italia accompagnato da Andrea Canaletti, un giovane regista interpretato da Frank Matano.

La situazione proposta è paradossale dal momento che Mussolini “cade dal cielo” e si trova catapultato in una realtà lontana anni luce dalla sua. Tuttavia, le sue pretese non sono cambiate poiché la sua sete di potere è rimasta invariata.

Casualmente incontra Canaletti il quale, credendo che sia un comico, decide di ingaggiarlo per un suo film e parte con lui per un viaggio attraverso un’Italia incredibilmente variegata.

Tramite delle riprese amatoriali, i cittadini vengono interrogati fornendo risposte che, oltre a farci ridere, ci faranno riflettere molto.

Il film si muove attraverso innumerevoli riferimenti storici, dalla visita a Latina (area bonificata da Mussolini in passato) all’attraversamento di Piazzale Loreto. In questo senso, è emblematico l’assassinio di un cane, Filippo, forse assimilabile all’uccisione di Matteotti.

Terminato il viaggio, Canaletti presenterà Mussolini alla televisione per cui lavora. È qui che prende il via la sua ascesa. Attraverso i media invaderà le case degli italiani e li conquisterà per una seconda volta. Il pubblico acclama Mussolini, il suo successo è sorprendente. Il consenso popolare lo porterà di nuovo al potere.

In pochi si accorgeranno dell’effettiva gravità della situazione. Tra questi una vecchietta malata d’Alzheimer reduce di Auschwitz. Sarà l’unica a riconoscere l’identità del Duce e ad aprire gli occhi a Andrea.

Il Mussolini di Luca Miniero è emblema della potenza dei media. Attraverso i mezzi di comunicazione di massa, conquista il favore degli italiani ignari.

Neanche una diffama riuscirà a fermarlo, infatti, grazie all’intervento di un’affascinante Stefania Rocca, nei panni della produttrice Katia Bellini, Mussolini riuscirà a risollevarsi e a Marciare su Roma.

Come specificato più volte dallo stesso regista, “Sono Tornato” non è un film su Mussolini bensì sugli italiani.

Governati da politici che parlano tanto e non concludono nulla, alla mercé di eventi più grandi di loro, la popolazione è in balia dei media.

Mussolini ottiene il consenso popolare attraverso la televisione e internet. L’inventore della propaganda, la utilizzerà per garantirsi la scalata verso il successo.

Emblematica è la figura di Katia Bellini che simboleggia il potere dei mezzi di comunicazione. La donna è pronta a tutto pur di ottenere lo share, è disposta perfino a scavalcare la morale e favorire l’ascesa di Mussolini. Assieme a lui marcerà su Roma accolta dagli italiani che li acclameranno entusiasti.

Il film, oltre ad essere reso estremamente piacevole dalla recitazione di Massimo Popolizio e dalla comicità di Frank Matano, ci fornisce un importante spunto di riflessione. È impossibile uscire impassibili dalla Sala, com’è impossibile non riconoscersi nello scenario proposto dal regista.

Complessivamente consiglio vivamente a tutti la visione di “Sono Tornato” dal momento che si tratta di un film ben fatto e scorrevole, divertente ma anche incredibilmente rivelatore.

Forse è giunto il momento di aprire gli occhi.

 

Simona Valentini

Simona Valentini
Studente universitaria presso la facoltà di Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre. Interessata in Cinema, Arte, Musica e al mondo dello Spettacolo in generale. Sostengo che la creatività e la curiosità siano gli unici mezzi per poter accrescere il nostro essere.

2 Commenti

  1. L’impressione che ho avuto di questo film non è stata tanto del “cosa accadrebbe se Lui tornasse”. Miniero ricorre all’espediente narrativo del “Duce redivivo” per raccontare non solo la potenza dei media, ma anche la diffusione di nuovi totalitarismi. Totalitarismi camuffati sotto sembianze nuove e per questo difficili da riconoscere: non a caso, per tutto il film, infatti, lo stesso Canaletti lo ritiene un attore.
    D’altra parte, il tema dello scambio e dell’equivoco è caratteristica fondamentale della commedia. In questo caso, unito ad un tema politico così vicino a noi, l’effetto riso-riflessione è ben riuscito!

    Bel film, davvero!

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