Pufforecensione di “I Puffi: Viaggio nella foresta segreta”

Puffi: Viaggio nella foresta segreta
Puffi: Viaggio nella foresta segreta

I Puffi: Viaggio nella foresta segreta è un’avventura per i piccoli verso la scoperta del diverso e delle qualità dell’io

Prodotto da Sony Pictures Animation e distribuito da Warner Bros. Italia, I Puffi: Viaggio nella foresta segreta (Smurfs 3) di Kelly Asbury uscirà il 6 aprile in Italia per una durata di 89 minuti, con una nuova canzone di Cristina D’Avena.

Una puffetta

I Puffi: Viaggio nella foresta segreta inizia come un docufilm sulla natura di Puffetta. Alla domanda “che cos’è una puffetta?” vengono intervistati gli abitanti del villaggio: sappiamo che ogni puffo è rappresentativo di un carattere specifico, ricoperto all’interno della società al pari di un lavoro a tempo pieno. Puffetta non fa parte di questa realtà di stereotipi: non è definibile per i puffi secondo la caratterizzazione monotematica nome=funzione. Questo perché Puffetta è l’unico individuo in tutto il villaggio ad essere dotato di una natura complessa. In se stessa può avere tutte le qualità degli altri. Fin da subito viene dunque presentato il nucleo tematico del film: la definizione del proprio io da parte di Puffetta, ossia una ragazza che cerca se stessa in una comunità di soli ragazzi.

La puffotrama

I protagonisti dell’avventura sono Puffetta, Puffo Tontolone, Quattr’occhi e Forzuto. Durante un giro lontano dal villaggio trovano un muro che delimita la foresta proibita e Puffetta ha un incontro ravvicinato con un puffo misterioso. Quando Gargamella viene a conoscenza dell’esistenza di un secondo villaggio di puffi, i nostri quattro amici intraprenderanno un viaggio per rintracciare la comunità puffesca prima del mago malvagio. Nella foresta Puffetta farà una grande scoperta.

Un puffosalto progessista

I puffi erano un cartone ambientalista, dove l’unico personaggio femminile era stato creato dal malvagio Gargamella per distruggere l’idilliaca comunità di maschi. Puffetta veniva poi resa buona dal Grande Puffo e trasformata in una bionda innocua. Se ogni puffo era la maschera di un carattere, puffetta era la rappresentante del genere femminile in toto. I Puffi: Viaggio nella foresta segreta stravolge quest’immagine del passato.

È Puffetta ad intraprende un percorso di definizione di sé; è Puffetta a scavalcare il muro che isola la loro porzione di foresta dal settore proibito. È lei ad abbracciare per prima la stranezza incontrata dall’altro lato. Sempre lei fa da ponte per interagire con il villaggio di puffe che viene trovato. È perciò una ragazza a permettere la comunicazione con il diverso, in apparenza spaventoso ma in realtà speculare. Senza Puffetta e il suo coraggio i puffi non scoprirebbero che la diversità non è pericolosa. Non importa in quale parte della foresta si viva o quali puffovestiti si indossino: un puffo è pur sempre un puffo.

In questo modo si introduce ai bambini un modello positivo di superamento delle barriere in un mondo di muri che si alzano.

I nostri puffoeroi

Anche il rapporto tra i personaggi non è scontato. Pur mantenendo la loro caratterizzazione di base, Quattr’occhi e Forzuto interagiscono tra loro come individui complessi. Possono prendersi in giro bonariamente, ma il puffo intelligente e il puffo tutto muscoli non si umiliano a vicenda secondo lo stereotipo. Dimostrano anzi di poter lavorare insieme, di essere amici e di sapersi riappacificare, anche dopo essersi invaghiti entrambi di Puffetta. Per i bambini è un buon esempio.

Un puffofilm che insegna

Pieno di colori e movimento, tra coccinelle per i selfie e libellule sputa fuoco, I Puffi: Viaggio nella foresta segreta è un film che intrattiene. Il doppiaggio è piacevole e non da produzione minore. Non sempre si ride, ma per buona parte si riesce a sorridere. Ci sono punti tematicamente oscuri nella narrazione, perché alcuni stereotipi sono duri a morire. Tuttavia i messaggi principali sono altamente educativi e rendono il film interessante anche agli adulti. I bambini saranno intrigati dalla varietà e i genitori potranno stimolare importanti riflessioni.

Gabriele Di Donfrancesco

@GabriDDC

Nato a Roma nel 1995 da famiglia italo-guatemalteca, è un cittadino di questo mondo che studia Lingue e Lettere Straniere alla Sapienza. Si è diplomato al liceo classico Aristofane ed ama la cosa pubblica. Vorrebbe aver letto tutto e aspira un giorno ad essere sintetico. Tra le sue passioni troviamo il riciclo, le belle persone, la buona musica, i viaggi low cost, il teatro d'avanguardia e la coerenza.

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