Pino, resta cu’ mmè. “Pino Daniele il tempo resterà”

Pino Daniele il tempo resterà

Pino, resta cu’ mmè. “Pino Daniele il tempo resterà”

Sarà nelle sale solo per tre giorni (il 20-21-22 Marzo) il film di Giorgio Verdelli “Pino Daniele il tempo resterà”. Se amate la musica, Napoli e Pino Daniele dovete vederlo.

Io ho un padre romano ascoltatore accanito di buona musica e una madre napoletana che quando parla in dialetto emette suoni assolutamente musicali. Da questa combinazione non potevano non risuonare nelle casse dell’impianto hi-fi di casa nostra le parole e la musica di Pino Daniele.

Verso Pino ho sempre avuto un rapporto devozionale.

Ogni suo disco che ho non è soltanto un supporto musicale ma un oggetto di culto. Vai Mo’, Bella ‘mbriana, Ferryboat, Mascalzone latino, Musicante, Bonne soirée, Schizzechea, Nero a metà (e tanti altri) hanno accompagnato ogni momento della mia vita, momenti resi più belli proprio perché associati alla sua musica.

Je sto vicino a te è la canzone dei miei genitori. Se la sono dedicata negli anni ’80 quando si sono messi insieme. Ogni volta che mi capita di ascoltarla in presenza di mia madre lei sorridendo mi ricorda, anche se già lo so, “chesta è la canzone mia e di tuo padre”.

Pino Daniele per me quindi è molto di più di un semplice cantautore, è come uno di famiglia, un parente. Quando il 4 Gennaio del 2015 ci ha lasciato ho pianto. Ho pianto per giorni. Rimettevo in continuazione i suoi vinili sul giradischi per sentirlo ancora con me e mi prendeva “un nodo in gola e io sapevo cos’era”.

Mi mancava non averlo mai visto suonare su un palco.

Questo è un rimpianto che accompagnerà per sempre la mia vita. Quando è morto mi sono anche arrabbiata con lui, ho pensato: “Pino però potevi aspettare, mi potevi dare il tempo di venire a un tuo concerto!”.

Il rimpianto è stato acquietato questa mattina quando ho potuto assistere all’anteprima del film di Giorgio Verdelli “Pino Daniele, il tempo resterà”.

Giorgio Verdelli è riuscito a commuovermi e a far rivivere Pino Daniele grazie all’aiuto di altre personalità favolose della musica napoletana. James Senese, Joe Amoruso, Tony Esposito e Tullio De Piscopo. Interpellati sulla pellicola e in sala hanno spiegato la grandezza di Pino Daniele e la magia che si venne a creare grazie a quel cenacolo di musicisti meravigliosi che solo la sua caparbia era riuscita ad unire.

Napoli era una realtà difficile da raccontare e da portare in giro e solo il genio di Pino Daniele ha potuto raccontarla anche a chi di quella realtà non faceva parte. Claudio Amendola, romano doc, è fra i più agguerriti fan del cantante. In conferenza stampa infatti sottolinea come Pino abbia fatto conoscere i colori e i suoni di Napoli ai non napoletani.

Napul’è, ne è un esempio perfetto.

Enzo Decaro nel film – che sarà nelle sale solo per  tre giorni, dal 20 al 22 Marzo 2017 – ci guida indietro nel tempo con un pullman e ci fa ripercorrere anche i luoghi della Napoli vissuta da Pino Daniele. Decaro riconosce a quest’ultimo – un poeta e un musicista fusi in un’unica anima – il merito del rinascimento culturale avvenuto in città fra gli anni ’70 e ’80.

Pino Daniele diceva che non puoi tenere il tempo con la musica. Tu il tempo lo vivi adesso ma domani non ci sarai più e solo il tempo resterà. Ma il tempo dei concerti di Pino era dilatato. Quando James Senese o Tullio De Piscopo iniziavano un assolo si sapeva quando iniziava ma non si poteva prevedere quando sarebbe finito. Il tutto in barba al mercato che richiedeva anche durante i live, delle canzoni brevi, di quattro minuti al massimo. “Che te ne fotte!” diceva Pino Daniele

Pino Daniele era un amante della musica dotato di uno straordinario talento ed estremamente umile. Si esercitava ogni giorno per ore con la chitarra perché riteneva di non essere mai abbastanza bravo. Il fatto che abbia suonato con Eric Clapton, il dio indiscusso della chitarra e del blues, lo ha smentito.

Il film Pino Daniele il tempo resterà, distribuito dalla Nexo Digital, restituisce un bellissimo ritratto di questa persona che pochi hanno avuto la fortuna di incrociare ma che in molti hanno amato e continuano ad amare.

Francesca Blasi

Sono nata a Roma nel 1988. Mi sono laureata in storia dell'arte contemporanea presso l'università La Sapienza di Roma. Alla triennale ho elaborato una tesi sull'arte antifascista e alla magistrale ho fatto una ricerca sull'uso del pixel nelle arti visive. Amo la fotografia, hobby che pratico, il cinema, la lettura e la musica.

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