Un’eccezionale Diane Kruger ci accompagna “oltre la notte” del dolore più grande

Diane Kruger film: Oltre la notte

L’ultimo film del regista tedesco Fatih Akin, “Oltre la notte”, nelle sale dal 15 marzo, è un viaggio impegnativo attraverso il lutto e l’orrore.

In tempi di terrorismo di variegata natura e rigurgiti nazi-fascisti in tutta Europa, la storia che ci racconta “Oltre la notte” è alquanto attuale.

Il film si apre con un matrimonio in carcere. Il detenuto Nuri, turco di etnia curda, pregiudicato per spaccio di droga, sposa la tedesca Katja.

Passano gli anni e li vediamo vivere e lavorare onestamente nell’Amburgo multietnica, con il loro bambino, Rocco.

Ma la vita di Katja (Diane Kruger) viene improvvisamente sconvolta. Il marito e il figlioletto vengono uccisi nell’esplosione di una bomba.

Quando la informano e Katja si accascia a terra, il suo grido porta silenzio e vuoto intorno a lei. Come si vive il giorno dopo che ti sono stati portati via figlio e compagno? Il giorno in cui realizzi che il tuo mondo non c’è più?

Il sostegno di amici e familiari non le basta per affrontare i demoni del lutto e andare avanti. Il vuoto doloroso Katja cerca di colmarlo con la droga. Allo stesso tempo, allontana madre e sorella. Va alla ricerca della solitudine, per immergersi completamente in questo vuoto.

Vi riemerge soltanto quando gli inquirenti possono scoprire chi ha ucciso i suoi affetti più cari. Lei vuole giustizia, vuole che si trovino gli assassini e le ragioni di quelle morti insensate. È convinta che si tratti di un attentato di matrice razzista e neo-nazista. E ha ragione.

Danilo, avvocato e miglior amico di Nuri, rappresenterà Katja nel processo finale contro i due sospetti: una giovane coppia appartenente a un’organizzazione neonazista.

“Oltre la notte” ha vinto il Golden Globe come Miglior Film Straniero il 7 gennaio 2018.

 

L’elemento forte del film è l’interpretazione di Diane Kruger, che per “Oltre la notte” ha meritato il premio per la Migliore Interpretazione Femminile al Festival di Cannes 2017.

Diane Krüger recita in modo commovente, da brividi, soprattutto nelle scene iniziali in cui affronta tutte le fasi del suo incommensurabile dolore.  Riesce a farci immedesimare quasi completamente. Se ne percepiscono le emozioni. In alcune scene, ci è sembrato quasi di sentire quel che sentiva lei. Sorprende che l’intensità dell’interpretazione di Kruger risulti evidente anche vedendo il film doppiato. In realtà, tutto il dolore, lo sgomento, la rabbia, la disperazione sono veicolati attraverso il corpo, gli sguardi, i gesti.

Anche la regia di Fatih Akin è, in questo senso, molto efficace. Nelle scene con Katja le inquadrature sono molto ravvicinate, spesso dei primi piani. Questo aiuta lo spettatore ad entrare in empatia con il personaggio.

Anche gli espedienti narrativi aiutano a mantenere viva l’attenzione in “Oltre la notte”. I flashback che raccontano la vita della protagonista con marito e figlio prima della tragedia sono realizzati come video amatoriali familiari. Così si capisce sempre di più la frattura nella vita di Katja , felice prima, disperata dopo.

“Oltre la notte”, poi, è diviso in tre parti, che sono quasi tre film diversi: “la famiglia”, “la giustizia”, “il mare”.

La prima parte è il film drammatico che narra appunto il percorso di dolore di Katja. La seconda affronta, invece, il processo ai colpevoli dell’attentato ed è quindi una sorta di “legal movie” alla tedesca, un genere che non ci risulta molto praticato nel cinema europeo. La terza parte, “Il mare”, è il thriller e forse è quella meno riuscita del film, nonostante all’inizio Akin sembri riuscire a trasmetterci la giusta tensione.

Non sveleremo il finale, che è sicuramente un po’ un colpo di scena. Ma confessiamo che non ci ha convinto vedere la protagonista ritrovare identità e vitalità, ma soccombere comunque alla disperazione. Una scelta contraddittoria di Akin che non abbiamo condiviso, quasi a voler sorprendere il pubblico e, allo stesso tempo, giustificarne la parte più istintiva.

Stefania Fiducia

Splendida quarantenne aspirante alla leggerezza pensosa. Giurista per antica passione, avvocatessa per destino, combatto la noia e cerco la bellezza nei film, nella musica e in ogni altra forma d'arte.

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