Lo scorso mese è uscito nelle sale il docufilm Michelangelo – Amore e Morte, distribuito da Nexo Digital.
Il film, diretto da David Bickerstaff, narra la vita del noto scultore, pittore, architetto e poeta nato nella Toscana del 1400, alternando informazioni dettagliate della sua vita e delle sue opere ad alcune più conosciute.
Alcune delle vicende di Michelangelo riportate nel docufilm, sono estratte dall’opera del Vasari “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori”, che ebbe modo di incontrarlo più volte.
Senza ombra di dubbio, sarà stato difficile raccontare una vita lunga e intensa come quella di Michelangelo in un’ora e mezza. Tuttavia non mancano alcuni dettagli interessanti e curiosi sulla sua vita.
Nell’incipit si susseguono le immagini del paese in cui è cresciuto Michelangelo, Settignano, alternate da quelle di uno dei laboratori di marmi più antichi, dove uno scultore adopera i suoi arnesi.
Michelangelo nacque in una nobile famiglia Fiorentina nel 1475. La madre morì quando aveva 7 anni, crebbe così per molti anni circondato esclusivamente da figure importanti maschili, ad eccezione della sua balia.
Michelangelo rimase colpito fin da giovane età dalla scultura: egli affermò, una volta, che questa passione gliela trasmise la sua balia assieme al latte che gli aveva dato nell’infanzia.
Entrò dunque nella migliore scuola di scultura di Firenze. Qui, durante la sua adolescenza, scolpì La battaglia dei centauri, che ben rappresenta i tumulti sessuali interiori di un ragazzo in età adolescenziale.
Finita la scuola, si dedicò allo studio dell’anatomia del corpo umano sui cadaveri, come fece Leonardo Da Vinci prima di lui. In quegli anni emersero le prime sculture di epoca romana, tra le quali il Laocoonte, e Michelangelo ebbe l’opportunità di osservare quelle opere da vicino.
Nascose la sua omosessualità con il neoplatonismo, elogiando ed ammirando la fisicità maschile apertamente.
È davvero impossibile trasmettere tutto quello che la sua mente brillante è riuscita a fare e a cambiare nell’arte. Ad esempio portando in Italia il modello tedesco della rappresentazione della pietà, che vuole Cristo in braccio a Maria, o il dipinto di un Bacco con il fisico di un giovane uomo ma dalle linee morbide femminili.
Le immagini del film sono talmente d’impatto da rimanere impresse nella mente.
È stato un artista con la “A” maiuscola come ce ne sono (stati) pochi, solo Leonardo Da Vinci lo superava! È impressionante il genio che si celava in lui, il talento e anche la fantasia che lo hanno contraddistinto e aiutato a diventare molto rinomato nella sua epoca fino ai giorni nostri, in tutto il mondo.
Ha iniziato tantissime opere ma non le concluse tutte poiché tante erano le idee che aveva la sua mente. Quando veniamo a conoscenza di ciò, notiamo quanto Michelangelo fosse stato umano come tutti noi: capita spesso anche a noi di cominciare qualcosa, per lavoro o per hobby, e metterlo da parte per un po’.
È un aspetto che potrà sembrare scontato, eppure vedendo i suoi lavori non si direbbe quasi, pensiamo a lui come un uomo preciso che lavora con dedizione ai suoi lavori completandoli tutti e non che li abbandonerebbe a metà per una nuova scultura che gli è venuta in mente. Inoltre lavorò fino a pochi giorni prima di morire a 88 anni, ed è incredibile!
Le emozioni che suscita sono talmente tante che scegliere con quale parole descriverlo diventa complicato. Nella mente si crea un mare di parole, dando vita a pensieri che si scontrano con altre pensieri come le onde di un oceano in burrasca.
Le ottime riprese del film hanno contribuito a lasciare a bocca aperta per i 100 minuti di pellicola.
Sono uscita dalla sala con una sensazione strana nello stomaco, un misto di stupore e fiducia in me stessa.
Conoscere i lavori e la vita di Michelangelo è d’ispirazione!
Ambra Martino