Mette un po’ d’ansia pensare che la storia raccontata dal film Colonia sia ispirata a fatti realmente accaduti.
Infatti, il nuovo film diretto dal Premio Oscar Florian Gallenberger è un connubio tra una storia d’amore e un thriller politico, basato su vicende accadute in Cile nel 1973. Tutto è incentrato sulla storia di Lena e Daniel, una giovane coppia che rimane implicata nel colpo di stato militare avvenuto in Cile nel 1973.
Quando Daniel viene rapito dalla polizia segreta di Pinochet, Lena segue i suoi passi fino a un’area inespugnabile che si trova nel Sud del paese, chiamata Colonia Dignidad, oggi nota come Villa Baviera. A partire dagli anni ’60, il tedesco Paul Schafer, ex infermiere membro della gioventù hitleriana, mise su questa sorta di comune, divenuta poi un vero e proprio campo di detenzione durante la dittatura di Pinochet.
La Colonia, apparentemente, è una missione guidata da un predicatore laico di nome Paul Schäfer ma, nella realtà, è un luogo dal quale nessuno è mai riuscito a fuggire. Lena deciderà di entrare a far parte di questa setta allo scopo di ritrovare Daniel.
Colonia porta sul grande schermo un pezzo di storia rimasta a lungo nel buio, ovvero quella della Colonia Dignidad, una vicenda che ha davvero dell’incredibile. Riportandoci indietro di quarant’anni, il regista racconta uno dei periodi più brutti nella storia del Cile, quello della dittatura messa in atto dal regime di Pinochet, attraverso la storia dei due protagonisti, interpretati da Emma Watson e Daniel Bruhl. Due personaggi l’uno indispensabile all’altra, senza l’altro nessuno dei due potrebbe sopravvivere alla setta che li tiene prigionieri. Il lavoro che fa il regista, però, non è quello di ricostruire le vicende politiche, bensì portare il tutto ad una dimensione d’azione e avventura, concentrandosi più sullo spirito hollywoodiano che storico della pellicola.
Questa scelta stilistica, probabilmente, è stata giusta perché Colonia risulta un film scorrevole, con un ritmo incalzante e una narrazione continuativa. La pecca maggiore è che utilizzando la storia d’amore come pretesto per narrare le vicende storiche, la sceneggiatura non si concentra sul passato dei due protagonisti, di come si sono conosciuti e della loro vita fino a quel momento, elemento che non permette di empatizzare con loro. Un vero peccato perché Colonia è un film che aveva tutti i presupposti per essere un capolavoro che però non è riuscito a diventarlo.
Ilaria Scognamiglio