Harry ti presento Sally, la commedia romantica che tutti amate

Harry ti presento Sally

Se uno ti accompagna all’aeroporto è chiaro che è all’inizio di una relazione, ecco perché io non accompagno nessuno all’aeroporto all’inizio di una relazione. Perché alla fine le cose cambiano, e tu non l’accompagni più all’aeroporto, e io non voglio sentirmi dire: “Come mai non mi accompagni più all’aeroporto?“

Titolo originaleWhen Harry Met Sally
Regista: Rob Reiner
Sceneggiatura: Norah Ephron
Cast Principale: Meg Ryan, Billy Crystal, Carrie Fisher, Bruno Kirby
Nazione: USA
Anno: 1989

Harry e Sally non si conoscono, sono due giovani che da Chicago vanno a vivere a New York e fanno il viaggio insieme. Passano gli anni, si incontreranno altre volte, finiranno per essere amici, e il lieto fine è lì ad aspettarli.

Io & Annie è il progenitore della commedia romantica, ma Harry ti presento Sally ha ripreso il genere e ristabilito le regole, creando un intero filone di film per gli anni ’90 che comunque non hanno mai più toccato quel livello.

Quante persone hanno fatto il madornale errore di diventare amici della persona di cui in realtà si era innamorati? Un po’ per timidezza, un po’ per paura, un po’ per scarsa strategia, si finisce spessissimo nelle grinfie dell’amicizia, e quando c’è poi da fare il grande passo è troppo tardi, e si soffre dieci volte più del normale. Oppure non si diventa amici per forza, ma comunque si tiene segretamente dentro di sé il sentimento per l’altra persona che si conosce, e si finisce schiacciati da quel macigno senza via di scampo.

Harry e Sally non diventano amici per scelta o strategia, precisiamolo: i due stabiliscono davvero una connessione, e la loro amicizia è reale. Proprio in tale aspetto, nella prima ora, il film è fenomenale nel tratteggiare al meglio gli alti e bassi di una relazione platonica. Harry e Sally sono amici per davvero, grandi amici, ma guardateli, già si amano, è lampante. Non solo perché vale la “regola d’oro” secondo cui uomini e donne non possono essere amici, ma soprattutto perché i due sono fatti stare per insieme, sono due anime perse e sole a New York che non sanno dove andare e l’unico punto di approdo che trovano ogni volta con gioia è stare insieme. Non a caso, l’aspetto che nessuno evidenzia, ma che trovate facilmente se scavate bene nella visione, è l’infinita tristezza di sottofondo.

Nascosto tra battute fulminanti e ritmo inappuntabile, Harry ti presento Sally è un un film enormemente malinconico, quasi amaro nel mostrare due persone che si appartengono ma non lo capiscono e rimangono infelici.

Riguardate lo splendido montaggio, poco dopo che i due sono diventati amici, in cui il film ci mostra Harry e Sally soli e insieme alle prese col quotidiano, e si conclude col meraviglioso split screen nel quale i due guardano Casablanca insieme ma ognuno da casa propria. Sarà l’assenza di musica e il tocco autunnale di New York, ma ho sempre trovato questa scena tristissima ed emozionante, quasi soffocante nel disagio della solitudine che mostra, con due persone intrappolate in una realtà più grande di loro, due anime che stanno insieme ma non riescono ad esserlo veramente.

Harry ti presento Sally
Io non vorrei mai passare il resto della mia vita a Casablanca, sposata a uno che gestisce un bar. Ti sembrerò snob, ma è così!

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Harry ti presento Sally non a caso tocca un’infinità di argomenti, dall’amicizia al sesso, dal matrimonio all’infedeltà, dalle relazioni fino ad arrivare alla morte, e lo fa sempre con un tocco semplice e affabile.

Dopotutto la grande forza del film è quella di mostrare due persone assolutamente comuni. A parte rarissimi casi, al giorno d’oggi nessuno scritturerebbe più un attore come Billy Crystal per un film così. Adesso richiedono adoni incapaci di recitare ma bellissimi, invece Billy Crystal è perfetto, l’uomo che ha tutte le risposte ma non sa come applicarle ed è il primo a soffrire, talvolta più della donna, quando una relazione va male. Meg Ryan è la bella di turno (diamine, ma quanto è bella Meg Ryan in questo film?) dal carattere problematico – anzi, ad “alto mantenimento ma che pensa di essere a basso mantenimento” come direbbe Harry – in cerca di equilibrio più che dell’amour fou. Harry e Sally li potremmo incontrare uscendo di casa girando l’angolo, un traguardo che raramente una commedia romantica di oggi raggiunge.

Il copione fenomenale di Nora Ephron è quasi una mappa genetica su cosa voglia dire “stare veramente insieme” ad un’altra persona.

È incredibile come azzecchi in ogni momento e ogni sfumatura – lo noto da spettatore maschile ovviamente – il punto di vista romantico dell’uomo. E pensare che in origine, nel primo finale pensato e scritto, Harry e Sally non dovevano finire insieme, una scelta addirittura sensata per quanto seminato. Eppure, a testamento della forza di questi personaggi e della loro straordinaria chimica, in barba ad ogni cinica logica cinematografica o analitica, solo l’idea di non vederli insieme alla fine è straziante. Almeno il cinema può correggere gli errori della vita vera.

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3 motivi per vedere il film:

– La straboccante quantità di battute e dialoghi da mandare giù a memoria, dannatamente divertenti.

– La perfezione con cui le storie delle coppie anziani, che fanno tanto mockumentary, inquadrano la vicenda dei due protagonisti.

– La scena al ristorante che tutti conoscete.

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Quando vedere il film:
– Non c’è un quando, ma c’è un come: mai in presenza della vostra migliore amica.

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Emanuele D’Aniello

 

 

Malato di cinema, divoratore di serie tv, aspirante critico cinematografico.

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