Venezia 2019 Day 5: riciclaggio di denaro e papi

festival di venezia 2019

Se nel mondo reale il vero papa rimane chiuso in ascensore, non temete, qui al Festival di Venezia 2019 ne abbiamo ben due.

Infatti l’unica domenica del festival, oltre ad offrire una pioggia di star sul red carpet, ci ha portato The New Pope, la seconda stagione della singolare serie tv di Paolo Sorrentino che raddoppia addirittura i papi. Ma, non avendo visto le due puntate qui trasmesse in anteprima, vi parlo di un altro evento pieno di grandi attori: The Laundromat.

Film che però, duole premetterlo, di grande ha davvero solo il cast. Meryl Streep, Antonio Banderas e Gary Oldman diretti da Steven Sodebergh sono manna dal cielo per ogni cinefilo, ma il film che racconta in maniera molto particolare e ironica lo scoppio dello scandalo dei Panama Papers è un’opera tutto sommato dimenticabile. Divertente sì, di grande intrattenimento sì, intelligente sì (per spiegare l’economia usa i medesimi trucchi narrativi usati da La Grande Scommessa), ma infinitamente leggera e a tratti quasi inutile. Non perché Soderbergh non sapesse come raccontare il reale, ma perché ha spinto troppo sull’irreale per farlo. Il film è una serie di vignette concatenate che non riescono mai ad accendere vivo interesse. Un peccato.

Ma rimanendo in tema di storie vere, e molto recenti, stupisce fuori concorso Adults in the Room del greco Costa-Gravas, Certo, la messa in scena molto semplice, talvolta molto macchiettistica, tradisce tutta l’età del grande autore greco. E una storia molto di parte, soprattutto nel sentimento fortemente anti-tedesco, lascia interdetti. Ma con un ritmo notevole e sequenze verbali sempre molto trascinanti, il film è uno dei migliori nel genere politico negli ultimi anni.

Infine, nella sezione Orizzonti, il francese Revenir racconta una storia di drammi famigliari nella provincia rurale, quella in cui la modernità pare non arrivare mai. Un film semplice, come suggerisce la sua durata (appena 75 minuti) in cui brilla il talento incredibilmente naturalistico di Adele Exarchopoulos.

 

Emanuele D’Aniello

Malato di cinema, divoratore di serie tv, aspirante critico cinematografico.

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