Il 18 Gennaio arriverà nelle sale cinematografiche “Il Vegetale”. Scritto e diretto da Gennaro Nunziante, prodotto da The Walt Disney Company Italia, vede l’esordio da attore di Fabio Rovazzi, famoso nel nostro Paese per il tormentone “Andiamo a Comandare”.
Fabio incarna i ragazzi di oggi. Neolaureato in Scienze della Comunicazione, aspira a entrare nel mondo del lavoro scontrandosi, però, con una realtà ben lontana dalle sue aspettative.
In una caotica Milano, condivide l’appartamento con un coetaneo che si mantiene consegnando sushi a domicilio mentre lo stesso protagonista si troverà a distribuire volantini per un’azienda.
Fabio, ragazzo fin troppo onesto e caparbio, si trova ben presto a interagire con la figura del padre che è esattamente il suo opposto. Geometra di professione, consegue una laurea in ingegneria a Tirana ed è a capo di un’azienda che opera ai limiti del legale. In seguito ad un suo incidente stradale, Fabio si troverà a ricoprire il suolo di capo dell’azienda ma, non riuscendo a essere disonesto, la farà fallire.
Dopo numerose peripezie, otterrà uno stage che di nuovo deluderà le sue aspettative. Il ragazzo, infatti, verrà spedito in un paese per lavorare come bracciante in campagna assieme ad una comunità di extracomunitari. In questo pittoresco luogo incontrerà Luca Zingaretti, nei panni di Armando, il quale lo accompagnerà nella sua esperienza.
Il ragazzo scopre, in questo modo, un mondo che non conosceva. Si rimbocca le maniche e riesce addirittura a recuperare i rapporti con la sorellastra, figlia della compagna del padre (molto più giovane di lui). Questa seconda relazione aveva causato una profonda ferita tra Fabio e il padre in quanto ha avuto il via poco dopo la morte della moglie, madre di Fabio.
Alla fine dello stage Fabio sembra aver finalmente raggiunto il suo obiettivo: un lavoro nel mondo del marketing. Ma ancora una volta le dinamiche burocratiche del nostro Paese lo ostacoleranno. A questo punto, Fabio decide che è il momento di reagire. Si reinventa. Partendo da zero riesce ad avviare un ambizioso progetto completamente legale.
In questo suo nuovo “mondo”, Fabio coinvolgerà anche il padre che, uscito dal coma, riallaccerà i legami con il figlio cui non aveva mai dato fiducia e al quale aveva assegnato il titolo di ”Vegetale”.
Il film rappresenta, seppure in maniera verosimile, la condizione che tutti i giovani di oggi si trovano costretti ad affrontare. È il rappresentante di quell’Italia che, nonostante tutto, prova caparbiamente a fare i conti con una realtà fatta di “furbetti”.
Fabio è un giovane italiano qualunque. Nonostante tutto, non rinuncia ai suoi ideali e non si lascia corrompere.
Fabio può considerarsi una sorta di “eroe moderno”. Riesce a non farsi ingannare e non cedere ai meccanismi corrotti. Alla fine la sua onestà verrà ripagata, nonostante tutto Fabio otterrà il suo “Happy Ending”. Riscatterà le terre del padre e, contando sulle sue forze, ricostruirà da zero una nuova azienda fondata sull’agricoltura biologica.
“Il Vegetale” è un film che vuole lanciare un’idea. L’Italia va ricostituita pezzo dopo pezzo con piccoli gesti di ordinaria normalità. Nonostante questa visione sembri profondamente utopica, il film vuole mostrare come la dedizione e la caparbia possano essere, talvolta, ricompensate.
Nel complesso, il film scorre abbastanza bene. Fabio Rovazzi, alla sua prima da attore, non delude forse anche spalleggiato da un maestro come Luca Zingaretti. Per risultare comico, il film non ricorre né a parolacce né a battute razziali o a sfondo sessuale. Sono la situazione e la stessa figura di Fabio a far divertire gli spettatori.
Fabio Rovazzi non sarà né un ottimo cantante né un illustre attore, la sua strada è ancora lunga, ma sicuramente riesce a restituire alla grande l’immagine dei ragazzi di oggi. Sognanti e determinati, spesso si arrendono alle logiche del mondo del lavoro che li flette alle sue dipendenze.
Questo è il messaggio di Fabio: non arrendetevi, il futuro è (anche) nelle vostre mani.
Simona Valentini