A fine Settembre nelle sale cinematografiche italiane è uscito il film di animazione diretto da Anthony Leondis: Emoji-Accendi le emozioni.
La critica ci è andata giù pesante con questo film, quindi avevo qualche dubbio profondo. Ma la mia piccola critica che ha visto il film alla prima è uscita entusiasta dalla sala.
Le parole di una bambina di sei anni dopo il film sono state: ” Mamma, hai visto che figata che c’è nel tuo telefono?!“.
Mia figlia ha sei anni, non usa il telefono se non per le chiamate o messaggi al padre e ai nonni, ma è “innamorata”dei timbrini, le chiama così lei, le emoticons,
Solitamente sono 100 emoticon buttati lì a caso secondo me, invece secondo lei hanno un significato ben preciso. I misteri dei bimbi.
Mentre guardava il film aveva gli occhi illuminati, rideva… insomma c’era una partecipazione attiva alla storia.
La trama è classica, con il finale che ci si aspetta.
Nello smartphone di un ragazzino di nome Alex, in un angolo dell’app di messaggistica, c’è la cittadina di Messaggiopolis, abitata da faccine rotonde e super pronte che scattano al minimo tap tap sul cellulare.
Gene vorrebbe essere un emoji “bah” come i suoi genitori, ma, nato senza filtro, può sgranare gli occhi e sformare la bocca a piacimento, assumendo svariate indecifrabili espressioni. A causa di questa “anomalia” inizia lo straordinario viaggio attraverso le applicazioni del telefono, in compagnia dell’amico Gimme-5 e poi della famigerata hacker Rebel.
Questo emoji particolare insospettisce il proprietario del telefono, che progetta così di formattare l’apparecchio, diffondendo il panico tra i minuscoli abitanti digitali.
Il coraggioso Gene, con Gimme-5 e Rebe,l per rimediare all’errore, si addentra alla ricerca del codice in grado di rimediare ai suoi strani comportamenti. Ma il pericolo più grande della cancellazione li attende nel Cloud…
Non voglio aggiungere altro: portate i vostri bambini a vederlo perché molto probabilmente ne andranno matti!
Alessandra Bonadies