Bad Moms 2, non c’era bisogno del cinepanettone americano

bad moms 2

La prima cosa che salta in mente, al termine della visione, è “perché”.

Lo scorso anno, pur senza rivoluzionare la commedia, il primo film fu una rivelazione. Rivelazione commerciale, sicuramente, dato il gran successo al botteghino. Ma soprattutto creativa, perché permetteva ad attrici di essere stupide, e quindi divertenti, quanto gli uomini. Bad Moms divertiva perché troncava i cliché sulle mamme perfette, trasformandole in selvagge. Divertiva perché spalancava le porte delle pari opportunità anche alla comicità demenziale. Avere la versione di Una Notte da Leoni tutta al femminile era quasi un diritto.

Bad Moms 2 adesso, invece, non diverte. Non solo per la sua comicità eccessivamente triviale e volgare, dopotutto siamo abituati anche a peggio qui in Italia. Non diverte perché perde completamente per strada l’irriverenza vera.

Bad Moms 2 è una classica commedia natalizia sui buoni sentimenti. Ci sono alcol, battute volgarissime, richiami sessuali espliciti, ma sono solo specchietti per le allodole. Un film che nasce per mostrare mamme cattive, e punta tutto sul ribaltamento delle aspettative in chiave comica, spostando ora il setting al Natale perde improvvisamente i tratti caratteristici e finisce per essere l’ennesima parabola sui buoni sentimenti.

Non si ride per le battute, non si ride per il tono. Bad Moms 2 spreca persino il talento del suo cast, che raddoppia la presenza delle mamme senza aggiungere alcunché.

Gioca sui luogo comuni, e sempre male. Pertanto, pur avendo a disposizione uno splendido cast tutto al femminile, in cui per una volta davvero i personaggi maschili sono banali e sciatte comparse, fortunatamente, il girl power non esiste. Se il primo film sovvertiva i ruoli, esaltandone quindi al tempo stesso il ruolo della mamma, Bad Moms 2 le riduce a stereotipi ambulanti. Tutte, nessuna esclusa.

Il pubblico merita di meglio. Il pubblico femminile, in particolar modo, merita di meglio. La difesa dell’intrattenimento basso per tutti non regge, perché nello stesso genere ci sono prodotti migliori. A Natale si è tutti più buoni, ma con questo filmetto esserlo nel giudizio è davvero difficile.

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Emanuele D’Aniello

Malato di cinema, divoratore di serie tv, aspirante critico cinematografico.

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