“Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade.”
Tutti, in fondo al nostro cuore, vorremmo un maestro, una guida che ci porti nelle tortuose vie della vita. E’ questo è quello che capiamo dopo aver visto “L’attimo fuggente” (in inglese Dead Poets Society), film del 1989 diretto da Peter Weir e con protagonista il fantastico e inarrivabile Robin Williams nei panni del professor John Keating. Un professore che tutti avremmo voluto, imprevedibile, un veri e proprio sognatore che ama il suo lavoro e prima di ogni altra cosa ama e comprende appieno i suoi studenti, spingendoli verso le loro passioni, verso il desiderio prima che verso l’utile.
La trama
La storia si svolge nel Collegio maschile di Welton dove Tradizione, Onore, Disciplina ed Eccellenza sono i pilastri dell’insegnamento. All’inizio del nuovo anno scolastico, un nuovo professore arriva nel corpo docenti, John Keating, professore di lettere atipico che insegnerà ai suoi studenti un modo diverso di apprendere l’arte e la letteratura. Fin dal primo momento il professore si distingue per il suo approccio colloquiale e alternativo ai metodi utilizzati dai suoi colleghi. Celebre la scena in cui fa salire gli studenti sul banco invitandoli a dire ciò che vogliono o quando ordina loro di strappare tutte le pagine dell’introduzione del libro di letteratura perché non è d’accordo con le teorie di comprensione della poesia. I giovani rampolli del collegio rimangono inizialmente straniti e confusi dal suo atteggiamento, ma pian piano si lasciano trasportare sulla strada per la libertà di pensiero, elemento importantissimo per Keating. Uno di loro, Neil Perry, è tanto incuriosito da quella persona da fare ricerche in merito e scoprire che il prof, da studente, era membro della Setta dei Poeti Estinti, composta da studenti appassionati di poesia che si incontravano per leggere versi di Walt Withman, Emerson, Thoreau.
Il metodo divergente del professore porta gli allievi a crescere e maturare, a conoscersi nella loro interiorità, grazie anche alla poesia. L’atteggiamento, finalmente rivoluzionario, della classe porterà a molti risvolti, non sempre felici. Proprio per questo,il prof. Keating sarà costretto ad abbandonare l’istituto non prima di entrare un’ultima volta in classe per raccogliere i suoi affetti e ricevere un saluto commovente dai suoi studenti, una scena rimasta nella storia del mondo cinematografico.
Una pellicola davvero cult
“L’attimo fuggente” è una pellicola che ogni volta commuove, riempie di emozioni per i numerosi messaggi che invia al pubblico e che è impossibile dimenticare, oltre ad essere un’intelligente e radicale critica alla gestione delle scuole contro la formazione di un libero pensiero. Tutto diventa ancora più bello grazie all’interpretazione di Robin Williams, attore che manca tanto al pubblico cinematografico, semplicemente straordinario ed altamente comunicativo nel ruolo che, forse, rimarrà uno dei suoi personaggi più belli. Ciò che resta più impresso di questa pellicola è ciò che Keating cerca di insegnare a tutti noi: bisogna semplicemente godersi il momento, essere felici e fedeli a se stessi e vivere ogni secondo della vita come se fosse l’ultimo, ripetendosi costantemente “Carpe Diem”, cogli l’attimo e non fartelo sfuggire.
3 buoni motivi per vedere il film:
– Robin Williams è una garanzia, se si pensa soprattutto che quelli erano i suoi anni migliori. Qui dà una delle sue più belle interpretazioni, commovente e brillante, come nessuno mai sarà.
– E’ un film che affascina e insegna molto, che fa luce su contraddizioni e questioni delicate, come la mancanza di libertà d’espressione nelle scuole, oltre che affrontare temi ancora più seri come il suicidio.
– La regia di Peter Weir, cineasta australiano che fa un ottimo lavoro di regia rendendo il film un piccolo gioiello.
Quando vedere il film?
Cercate di gustarvi questo film in un momento in cui potete farlo appieno, senza distrazioni ( al massimo una bella e grande ciotola di pop corn) e munitevi di Kleenex a non finire (se siete particolarmente emotivi).
Ilaria Scognamiglio
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