“Il giardiniere, pomeriggio sole, Eragny” di Camille Pissarro: analisi

il-giardiniere-pomeriggio-sole-eragny-pissarro

Alzi la mano chi con la bella stagione si improvvisa giardiniere! Se vi serve l’aiuto di un professionista qui ce n’è uno che viene direttamente dalle campagne francesi e dal pennello di un certo Pissarro

Basta una domenica di sole per scatenare il giardiniere che è in noi! Vasi, fiori nuovi, paletta e il nostro hobby preferito che ci attende. Quanti di voi hanno questa passione? Qui agli infusi d’arte praticamente tutti, ed è per questo che oggi  abbiamo da presentarvi qualcuno che il giardiniere lo fa per professione. Non cercatelo nel parco più vicino, lui lavora solo in uno splendido panorama impressionista. Lasciate il rastrello e venite a conoscerlo!

Il dipinto di oggi è “Il giardiniere, pomeriggio Sole, Eragny” di Camille Pissarro, datato 1899 e oggi conservato alla Staatsgalerie di Stoccarda.

Potete visionarlo qui.

Cosa sta succedendo?

In realtà poco. E’ un momento semplice e quotidiano: la fine di un giorno di lavoro come tanti. L’unico dettaglio che ci fa capire che la giornata sta

finendo è l’ombra lunga in primo piano, tipica del tardo pomeriggio d’estate, è l’attimo prima del crepuscolo. Il giardiniere ha appena finito di sistemare il

campo dietro di lui e sta spostando un ultimo secchio d’acqua. Il grembiule è storto, il passo stanco e il viso arrossato eppure si nota un certo sorriso. Sembra proprio che stia pregustando una serata al fresco sulla propria sdraio preferita, magari sotto le stelle. Un momento semplice anche questo, di quotidiano relax. Ma sono proprio queste le cose che piacciono tanto agli impressionisti…e anche a noi!

Qual è la particolarità di questo dipinto?

La sensazione che ci regala è talmente appagante e serena che spesso non ci chiediamo cos’è che ce l’ha fatta provare. Ma è presto detto. Il paesaggio è quello tipico degli impressionisti: alberi in lontananza, vento, effetti di luce, niente contorni. A renderlo speciale c’è lui..il giardiniere! Eh sì, perchè la figura umana qui non è nè la protagonista assoluta nè il dettaglio, interagisce alla pari con il paesaggio pur non facendone parte. In poche parole questo

bilanciamento ci fa soffermare in egual misura sia sul paesaggio che sul giardiniere permettendoci di legare le sue/nostre sensazioni al momento del giorno e all’atmosfera. Ma noi di tutto questo non ci rendiamo conto, ci sentiamo semplicemente coinvolti dallo spirito del dipinto.

Due parole sullo stile…

Pissarro è un impressionista…ma non troppo. Ciò che lo rende diverso è la maggiore definizione delle figure (non soltanto umane) e la costruzione del dipinto. Ci basta guardare le spalle del nostro amico giardiniere per renderci conto che sono ben delineate e decisamente non si fondono con il campo retrostante che è anche di un colore simile. Tutto questo naturalmente senza l’uso della linea di contorno. Per quanto riguarda la costruzione del dipinto possiamo notare facilmente l’equilibrio di proporzioni tra le zone del terreno e tra l’uomo e gli alberi. In altre parole dimensioni di questi elementi sono simili tra loro. Un ultimo elemento pisarriano? L’inserimento “alla pari” della figura umana nel paesaggio.

Anche questo infuso d’arte è finito ma se vi è rimasta sete potete scoprire qui tutti segreti della dea della primavera. Se invece avete perso l’infuso precedente lo trovate qui.

Buon giardinaggio e ci vediamo tra due settimane!

Chiara Marchesi

Chiara Marchesi
Chiara Marchesi: Laureata in Storia dell'arte, con un'insana passione per la scrittura e per il rinascimento italiano. Curiosa di tutto si occupa principalmente di eventi d'arte senza disdegnare teatro, cinema e libri. Perchè la bellezza è ovunque...

COMMENTA QUESTA DOSE DI CULTURA

Lascia un commento!
Inserisci il tuo nome qui