Fra tradizione e innovazione: al Teatro Ghione una stagione tutta da vivere

Teatro Ghione

L’estate sta finendo, purtroppo, ma tranquilli a lenire la nostra nostalgia ci pensa il Teatro Ghione con un cartellone davvero emozionante.

La nuova stagione del Teatro Ghione, che prenderà il via il prossimo 19 settembre, è una perfetta sintesi fra classico e innovazione, fra teatro e musica.

Primo appuntamento con il bravissimo Pino Quartullo che porta in scena un celebre testo di Achille Campanile, Anche gli asparagi hanno un’anima.

Un viaggio nelle epoche, a partire dal cinquecentesco Gianicolo, dove Torquato Tasso si riposava all’ombra di una frondosa quercia, «scrutando e irridendo – come ricorda lo stesso Quartullo – l’amore, la morte, la solitudine, il matrimonio, il dolore fisico, l’immortalità dell’anima.»

Si prosegue, poi, con Rock Dreams, evento musicale in cui Giandomenico Anellino e la sua band, tornano a far emozionare con le note dei Queen, dei Genesis, dei Dire Straits e di tanti gruppi storici della musica mondiale.

Dal 1 ottobre e fino al 6 dello stesso sarà la volta di Ago capitano silenzioso.

Scritto, diretto e interpretato da Ariele Vincenti, questo spettacolo racconta la storia del capitano della Roma, che guidò allo scudetto nel 1983 e che morì suicida il 30 maggio 1994, a dieci anni esatti dalla finale di Coppa Campioni che la sua Roma perse solo ai calci di rigore.

Marco Iacomelli, a partire dall’8 ottobre, porta in scena L’attimo fuggente, adattamento teatrale di Tom Schulman del celebre film diretto da Peter Weir, che quest’anno festeggia i suoi primi trent’anni.

Nei panni del professor Keating, nella pellicola di Weir interpretato dal grandissimo Robin Williams, Ettore Bassi che saprà riproporre sul palco, le emozioni che la figura di quell’insegnante, decisamente sui generis,  seppe regalare.

Teatro Ghione

Il 22 e il 23 ottobre è la volta del celeberrimo: Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame.

Scritto nel 1983, questo spettacolo narra la storia di due coniugi che, nel tentativo di salvare il loro matrimonio, a un passo dal baratro, scelgono la strada della coppia aperta.

Diretto da Carlo Emilio Lerici, Coppia aperta quasi spalancata è un’occasione per confrontarsi con un testo che all’epoca fu giustamente ritenuto futuristico, anticipando tendenze, oggigiorno, quasi normali.

Con Vite da romanzo, in scena dal 24 al 27 ottobre, Stefano Reali porta in scena la vita di due romane de Roma, due icone della nostra città: Anna Magnani e Gabriella Ferri.

Due donne accomunate dal successo ma anche dalla solitudine. A raccontare la Magnani e la Ferri, Elena Bonelli, accompagnata dalle note di Giandomenico Anellino alla chitarra, e dello stesso regista Stefano Reali al pianoforte.

A partire dal 29 ottobre è la volta di Le ultime lune, di Furio Bordon con Andrea Giordana e Galatea Ranzi per la regia di Daniele Salvo.

Un vecchio professore, attende nella propria stanza l’arrivo del figlio che, di lì a poco, dovrà accompagnarlo presso una casa di riposo, luogo dove l’anziano ripercorrerà la sua vita fra sogni, ricordi, suggestioni, speranze.

Un percorso fra un nostalgico passato, un presente noioso e un futuro tutto da scoprire.

E ora segnatevi queste due date: 4 e 5 novembre.

Sul palco del Ghione arrivano le emozioni in musica e parole del grande Fabrizio De André, venuto a mancare troppo presto vent’anni fa.

A omaggiare il cantore degli ultimi è Carlo Simoni che porta in scena con La buona novella, uno dei dischi più belli e originali di Fabrizio De André.

Nel cartellone di questa ricchissima stagione teatrale non poteva mancare William Shakespeare.

A partire dal 7 novembre ecco andare in scena Il mercante di Venezia, una delle tragedie più note del bardo inglese.

Scritto e diretto da Giancarlo Marinelli Il mercante di Venezia, come lo stesso regista ricorda, mette in scena alcuni fra i temi più amati da Shakespeare, sullo sfondo di un’eterna Venezia, «divisa fra Thomas Mann e Giorgio Baffo.»

Teatro Ghione

Ancora un classico con Uno sguardo dal ponte, opera di Arthur Miller, una delle pietre miliari della drammaturgia americana del secolo scorso.

Lo spettacolo, diretto da Enrico Maria Lamanna, racconta il dramma interiore di Eddy Carbone, interpretato da Sebastiano Somma, uno dei tanti italiani che tentò la fortuna in America negli anni Cinquanta.

Con Così è se vi pare si torna al classico, all’intramontabile Luigi Pirandello con una delle sue opere teatrali più famose di sempre, per la regia di Francesco Giuffrè e con Riccardo Polizzy Carbonelli e Marina Lorenzi. Aggiungere qualcosa a un testo che rappresenta la storia del teatro italiano è francamente superfluo. L’unico consiglio è di non perderselo.

L’ultimo mese dell’anno riserva agli spettatori del Ghione altri appuntamenti di rilievo.

Si comincia da Caveman L’uomo delle caverne per la regia di Teo Teocoli, in sala solo il 2 dicembre. Versione italiana del celebre monologo che da anni entusiasma i teatri di tutto il mondo, incentrato sul rapporto di coppia.

Degni di nota nella programmazione di dicembre sono anche il concerto di Natale di Amedeo Minghi, un classico ormai del cartellone del Teatro Ghione.

Entusiasmante è anche lo spettacolo di magia Abracadabra con la partecipazioni di artisti da tutto il mondo.

A partire dal 30 dicembre è la volta di uno spettacolo che è ormai un classico La cena dei cretini scritto da Francis Veber.

Questo testo racconta una spassosissima cena i cui commensali sono un gruppo di ricchi e annoiati borghesi e dei comuni “cretini”.

Con il nuovo anno le emozioni al Teatro Ghione non cessano.

Fra i titoli in cartellone Il rombi palle per la regia di Pistoia Triestino, Orgasmo e Pregiudizio con Diego Ruiz e Fiona Bettanini e due pietre miliari del teatro di tutti i tempi: Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello e Romeo e Giulietta di William Shakespeare.

A partire dal 20 febbraio sul palco del Ghione sale Casa di frontiera.

Scritto e diretto da Gianfelice Imparato lo spettacolo descrive un’Italia divisa in due dalla secessione, un futuro, raccontato con comicità ma anche amarezza, che non è poi così inverosimile.

Il mese di marzo è tutto dedicato ai grandi classici.

Si parte con l’intramontabile Otello di Shakespeare, si prosegue con La vita che ti diedi di Luigi Pirandello, per finire, poi, con il capolavoro di Samuel Beckett Aspettando Godot per la regia di Maurizio Scaparro

Il 3 aprile va in scena uno dei testi più belli di Albert Camus: Caligola.

Il bravissimo Gennaro Duccilli, che è anche regista di questo famoso monologo, racconta l’imperatore che è passato alla storia per la follia e lo sfrenato narcisismo, ma che fu anche altro rispetto all’immagine ufficiale.

L’amore omosessuale è invece il tema di 12 baci sulla bocca di Mario Gelardi per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro.

Lo spettacolo narra l’incontro-scontro fra il giovane gay Emilio e Massimo, fratello del datore di lavoro di Emilio.

Da non perdere Lucio incontra Lucio, un’originale lettura in musica della vita di Lucio Battisti e Lucio Dalla.

A seguire il divertente Minchia signor tenente in cui si parla di mafia ridendo, senza rinunciare alla riflessione.

Al Teatro Ghione la stagione si chiude tutta in musica.

Prima il musical Uomo tra gli uomini scritto da Sabrina Moranti e incentrato sulla figura di papa Giovanni Paolo II, poi Amami Alfredo. Le colonne sonore dei film più belli di sempre.

Teatro Ghione

Che dire davanti a un cartellone così ricco non rimane che prenotarsi in fretta il proprio posto al Teatro Ghione, prima che sia troppo tardi.

Maurizio Carvigno

Maurizio Carvigno
Nato l'8 aprile del 1974 a Roma, ha conseguito la maturità classica nel 1992 e la laurea in Lettere Moderne nel 1998 presso l'Università "La Sapienza" di Roma con 110 e lode. Ha collaborato con alcuni giornali locali e siti. Collabora con il sito www.passaggilenti.com

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