Il rapporto a “Due” con Raoul Bova e Chiara Francini all’Ambra Jovinelli

Raul Bova Chiara Francini Due Ambra Jovinelli

Il rapporto a “Due” con Raoul Bova e Chiara Francini all’Ambra Jovinelli

Il testo scritto da Miniero e Smeriglia per la regia di Luca Miniero affronta il rapporto di coppia prima e dopo il matrimonio con divertenti salti nel passato e nel futuro di Paola (Chiara Francini) e Marco (Raoul Bova).

La scena si apre e ci troviamo in una stanza vuota, Marco è alle prese con un letto da montare mentre Paola gli rotea intorno facendogli domande sul loro amore. Paola, ansiosa, conta i passi dal lavello alla fermata dell’autobus, dal mercato alla camera da letto, cercando di controllare e ottimizzare il passaggio dalla convivenza al matrimonio. Tutto dev’essere perfetto, vuole certezze da lui e dal futuro. Marco, insegnante di ginnastica e scrittore a tempo perso, è un uomo reale con tutti i suoi difetti, sicuramente non l’uomo ideale che vorrebbe Paola.

La scenografia dello spettacolo (di Roberto Crea) è funzionale; sul palcoscenico un’ulteriore parete è formata dal gioco di legni sospesi, come fossero pezzi del puzzle della vita; bella la fotografia e luci di Daniele Ciprì. Un testo dei tempi attuali, degli accenti molto veri e riflessivi, che non dà risposte, perché è impossibile darne. D

Divertenti i personaggi evocati dai protagonisti durante lo spettacolo che sono rappresentati cartonati, parlano con le voci di Paola e Marco, sono il futuro e il passato.

[dt_quote type=”pullquote” layout=”right” font_size=”big” animation=”none” size=”1″]“Alla fine il palco sarà popolato da tutte queste sagome e dai due attori: l’immagine stilizzata di una vita di coppia reale, faticosa e a volte insensata. Perché non sempre ci accorgiamo che in due siamo molti di più. E montare un letto con tutte queste persone intorno, anzi paure, non sarà mica una passeggiata”Luca Miniero [/dt_quote]

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Abbiamo intervistato i protagonisti nel foyer del teatro:

– Raoul torni a teatro dopo 17 anni con quale emozione?

Soprattutto con tanto entusiasmo, abbiamo già fatto 25 repliche, ma ogni giorno mi sembra la prima. Mi sembra di ricominciare ogni volta da capo. È la prima volta che faccio una tournée e ho notato che il pubblico di città diverse ride a battute diverse. Inoltre con Chiara c’è una bella sintonia, insieme sosteniamo il ritmo intenso dello spettacolo con un testo molto moderno. 

– E tu Chiara?

Anche se amo il cinema e la televisione, nel teatro il calore del pubblico è restituito all’istante. Recito perché amo recitare, ma anche per ricevere il plauso dei miei simili, perché voglio essere amata. Questa commedia è un affresco della realtà e di fronte a un affresco si riflette. Lo spettacolo è molto adrenalinico, ha un bel ritmo, parla di una coppia che convive da sette anni e decide di sposarsi. La “sanzione” li mette in una situazione di cambiamento, di domande profondamente diverse. Dalle 25 repliche le donne mi dicono che si rivedono nelle paure e i maschi si riconoscono in questo lassismo.

– C’è un segreto per mantenere il rapporto di coppia?

La pazienza, non idealizzare ma accettare i difetti dell’altro

– Cosa vi dà il teatro?

Raoul –  Sono contento, sicuramente richiede molta energia interiore e fisica, ricordarsi le battute ed essere concentrato per un’ora e mezza è un buon esercizio, non sono multitasking. Se facevo tante cose non le facevo bene, adesso ho capito che non ne sono capace e ne faccio soltanto una alla volta.

ChiaraMi diverto profondamente, è il mio lavoro, e il teatro è la modalità dove senti il calore del pubblico. Un abbraccio . Mentre il cinema è un po’ come amarsi a distanza.

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Il matrimonio è il tema fondamentale di questa pièce, la crisi inizia in questa giovane coppia appena affrontano l’argomento. Il fatto di decidere di sposarsi li mette davanti ad una serie di domande che non si facevano prima, come a teatro: se si apre il palcoscenico, devi fare un passo avanti, per forza.

Sara Cacciarini

Sara Cacciarini giornalista pubblicista, si è laureata in Scienze Naturali e ha conseguito un Master di Comunicazione e Giornalismo Scientifico a La Sapienza di Roma. Collabora con CulturaMente dal 2016, è appassionata di teatro, musica e cinema.

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