Haber, Papaleo, Rubini e Veronesi vanno “A ruota libera”

a ruota libera

Una chiacchierata musicale, una serata tra amici, questo è il filo conduttore dello spettacolo, scritto da Veronesi  con i tre protagonisti, che si sviluppa in un susseguirsi di battute e aneddoti sulla vita, sul cinema e l’arte.

Prima che si apra il sipario Rocco Papaleo, tra il pubblico con la band, presenta lo spettacolo: sale sul palco e dice “non promettiamo tutto questo brio, non sono così allegro come potreste pensare” , vestito con una giacca a code, ha quel modo tutto suo di dire le battute, non recita o forse sì, è un grande attore. Cominciamo… “Buonasera”! E via con una canzone inaspettata “Tu vò fa l’americano” del suo caro e amato Carosone.

Giovanni Veronesi, regista dello spettacolo, introduce a turno i personaggi con accento toscano. Inizia con un grande artista: Mimmo Paladino, pittore e scultore. L’arte prende il sopravvento: gli fa dipingere una scenografia del teatro, con grande gioia del direttore. Veronesi parla anche di sé, dei suoi trascorsi con Vittorio Cecchi Gori e De Laurentis, agli inzi. Legge un monologo molto intimo, profondo, toccante e crudo, cala la maschera del regista e mette quella dell’attore per qualche minuto in maniera stupefacente.

Haber, Rubini, Papaleo, Veronesi

Al termine del monologo presenta un grande artista “che vorrei portare in tutti i miei film, uno degli ultimi attori della commedia dell’arte: Sergio Rubini”. Sergio entra dinoccolato e magro, eppure la sua presenza è forte sul palco. “Sono molto in imbarazzo, dico solo le cose scritte, non sono bravo a parlare a braccio, quindi sto zitto, se non fossi venuto avresti chiamato un altro attore quindi sono qui per prendere il posto di altri”.

Legge un’intervista di Matteo Salvatore, un cantante pugliese degli anni ’60, di un passato che si dimentica ma che invece bisognerebbe portarsi dietro. Una storia di povertà, maccheroni e sugo.

Poi entra un altro personaggio, un’altra presentazione: “è una persona che non mi da fastidio anche se è una persona fastidiosa, senza età, come gli artisti veri: Alessandro Haber”. Alessandro entra apparentemente svogliato e impacciato. “Non c’ho voglia, mi sento in imbarazzo, perché quando fai un personaggio sei protetto, qui devo essere me stesso, gli altri due hanno fatto due cose bellissime”. “Allora ti facciamo cantare”, ribatte Veronesi. Inizia Vedrai Vedrai di Luigi Tenco, la voce profonda e calda è in pieno contrasto con la sua fisicità brutale. Una voce bellissima e toccante, La band “Musica da ripostiglio” lo sostiene e stupisce con un’atmosfera magica che solo i grandi artisti sanno creare.

La serata continua con un balletto di parole, poesie, film.

Rocco rientra in scena, è il suo turno, parlano di donne: racconta la prima volta che ha fatto sesso, in campeggio. Maldestro seduttore, e poi ancora Haber, che canta “La valigia dell’attore” di Francesco De Gregori.

Il finale con un invito di ospiti dal pubblico: due protagonisti della band Negramaro (Giuliano Sangiorgi, il cantante, e Lele, il chitarrista) che improvvisano Meraviglioso e omaggiano il pubblico.

“A ruota libera” è in scena fino al 9 aprile al Teatro Ambra Jovinelli, ma non vi aspettate uno spettacolo così, perché sono artisti: ogni sera sarà diverso!

Sara Cacciarini

 

Sara Cacciarini giornalista pubblicista, si è laureata in Scienze Naturali e ha conseguito un Master di Comunicazione e Giornalismo Scientifico a La Sapienza di Roma. Collabora con CulturaMente dal 2016, è appassionata di teatro, musica e cinema.

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