La piattaforma Rousseau ha avuto un valore contributivo di avvicinamento alla filosofia?

Piattaforma Rousseau
Piattaforma Rousseau

Ogni giorno tra giornali e TV incappiamo nelle parole Piattaforma Rousseau, Rousseau e i 5 stelle, il movimento m5s del filosofo Rousseau.

Questo non significa che l’inciampo tra le parole filosofia e Rousseau abbia avvicinato la platea a questi ultimi due concetti.

Possiamo quindi sentenziare che la piattaforma Rousseau nonostante la sua volontà di richiamare il pensiero di “volontà popolare” non sia riuscita ad avere un valore contributivo di avvicinamento alla filosofia.

Risulta esser lontana ancora anche la possibilità di parlare di filosofia politica a livello intermedio.

Che significa?

Rousseau è divenuto un mero strumento, una semplice unità di misura, un motto pubblicitario.

È stata presa l’idea primordiale per cui attraverso l’idea di contratto sociale si possa affermare la necessità di una politica volta a tutelare il cittadino grazie alla volontà generale ed è stata tradotta in slogan.

Ma questa volontà generale, nel nostro caso, non era già esistente e tradotta grazie al voto?

Secondo me si può anche calendarizzare un ipotetico incipit: elezioni politiche italiane del 2 e 3 giugno 1946.

Abbiamo già iniziato a svincolare la “reale identità” del filosofo ginevrino. Ma il punto d’osservazione quest’oggi si focalizza sui rapporti sociali ed il più celebre contratto.

Piattaforma Rousseau: chi era il filosofo da cui prende il nome?

Dallo stato di natura allo stato sociale, secondo il filosofo, si sviluppano notevoli diseguaglianze. I rapporti sociali quindi sono i terrazzamenti della differenza tra i cittadini.

Mi spiego meglio.

Nello stato di natura l’uomo è libero.

Nello stato sociale l’uomo instaura rapporti con il suo simile.

Con lo stabilirsi di questo nuovo “stato” emergono le dissomiglianze tra le capacità dei singoli. Inoltre le acredini tra gli uomini vengono enfatizzate dalla ricerca della ricchezza e della proprietà privata.

La materialità degli uomini porterà quindi alla lotta di tutti contro tutti.

Jean-Jacques Rousseau, come i suoi contemporanei, cerca quindi di trovare la soluzione. Egli prova ad accompagnare sotto i lumi della ragione l’intera vita dell’uomo tra libertà ed uguaglianza.

La sua teoria filosofica sviluppa quindi la proposta di un contratto sociale.

«In base al patto sociale noi abbiamo dato esistenza e vita al corpo politico; bisogna ora dargli movimento e volontà con la legislazione, poiché l’atto originario con cui questo corpo si forma e si unisce non stabilisce ancora nulla di ciò che deve fare per conservarsi (…); ogni giustizia viene da Dio, egli solo ne è la sorgente; ma se noi sapessimo accettarla da tale altezza non avremmo bisogno né di governo, né di leggi. Senza dubbio esiste una giustizia universale emanata dalla sola ragione, ma questa giustizia per essere ammessa tra noi, deve essere reciproca (…). Sono dunque necessari degli accordi e delle leggi per collegare i diritti ai doveri e ricondurre la giustizia al suo scopo»J.-J. Rousseau, Del contratto sociale, p. 294

In cosa consisteva?

Nel contratto si propone la costituzione dello Stato, come corpo morale e collettivo. Al suo interno ogni membro esercita la propria libertà (uno vale uno – cit.). In sintesi l’uomo nasce buono per natura ma è la società a corromperlo.

È il 1762 quando attraverso le sue due maggiori opere – Emilio e Contratto Sociale – delinea, definitivamente, il suo programma.

Obiettivo unico. Liberare l’uomo dal deterioramento della vita sociale e costituire una società di uomini emancipati.

L’idea del filosofo Rousseau traslata nella nostra contemporaneità diventa assai ambiziosa.

Bisogna contestualizzare e porre dinnanzi i nuovi quesiti di una rinnovata società cosmopolitica.

Primo fra tutti riprendere e risolvere l’annoso quesito: l’uomo è davvero buono per natura?

La questione è assai più complicata. Bisogna, di tanto in tanto, diffidare da ciò che viene divulgato come propaganda sui social.

Il pensiero illuministico del filosofo non può essere tradotto in semplici didascalie.

La piattaforma Rousseau non ha avuto un valore contributivo di avvicinamento reale alla filosofia. Per questo motivo bisogna sempre andare oltre alle apparenze e scavare in maniera diretta tra le righe delle opere per sviluppare la famigerata coscienza critica.

Alessia Aleo

Giornalista pubblicista, una grande passione per la moda. Sempre in viaggio e alla scoperta di nuove prospettive.

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