Ei fu…Napoleone Bonaparte: l’icona raccontata nei film, a teatro e in televisione

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Un uomo, la Storia mondiale e il mese di maggio: di chi potevamo parlare se non di…Napoleone Bonaparte?

Lui, il generale che ha cambiato le sorti d’Europa, diventando protagonista della prima fase della Storia Contemporanea, tanto da essere definita età napoleonica. Difficile catalogare bene la presenza e l’ispirazione che l’imperatore ha dato sulle scene. Ogni tanto è stato protagonista di spettacoli di burattini o di marionette.

La puntata del Podcast su Napoleone

I più pigri possono cliccare play e lasciarsi accompagnare dalla voce di Francesco Fario in questa puntata di Backstage.

Gli spettacoli simbolo di una satira di costume o di potere

Nei primi del ‘900 abbiamo alcuni esempi: pensiamo a Totò che nel suo ultimo spettacolo del ’56 A prescindere, si vestiva da Napoleone. Nel mondo del varietà invece, un altro grande nome ha dedicato un monologo a Napoleone: Ettore Petrolini. Anche nel mondo dell’avanspettacolo un altro attore gli dedicò un pezzo e questi era Renato Rascel. Da questo monologo del ’50, nacque l’omonimo film del 51, che vide come interpreti lo stesso Rascel, Marisa Merlini, Carlo Ninchi e Raimondo Vianello.

Napoleone
Renato Rascel in “Napoleone”, con Carlo Ninchi

Campo di Maggio (1935)

Sorte analoga, ma dallo spirito propagandistico, toccò allo spettacolo Campo di maggio del 1935, di Giovacchino Forzano, narrante gli ultimi 100 giorni di Napoleone. Lo spettacolo quell’anno divenne film, diretto dallo stesso Forzano. Sempre di questo autore, ma solo collegabile all’imperatore, è Don Buonaparte: un testo curioso, narrante lo zio di Napoleone, parroco in un paesino toscano, che vede l’avvicinarsi dell’arrivismo e dell’ipocrisia, nel momento in cui il nipote gli offre la porpora cardinalizia.

La commedia musicale francese

Tra i più recenti omaggi a Napoleone a teatro è l’omonima commedia musicale francese. Su un libretto di Serge Lama, le musiche di Yves Gilbert e la regia di Jacques Rosny, lo spettacolo narra la vita dell’impertatore e vide la prima messa inscena il 20 settembre 1984. Tra gli interpreti principali, lo stesso Lama nel ruolo di Napoleone e Christine Delaroche in quello di Giuseppina.

Madame Sans-Gene (1893)

Il più celebre spettacolo teatrale con Napoleone personaggio (e non protagonista) è Madame Sans-Gene, di Victorien Sardou, del 1893.

Questa è la storia di una lavandaia, Cathrine, dal carattere schietto, sposata con un maresciallo dell’impero napoleonico, il conte Lefebvre. Durante un ricevimento, la donna sgriderà le sorelle Bonaparte, per la loro albagia ingiustificata, date le loro umili origini. La cosa farà infuriare…lo stesso Napoleone. Nel 3° atto, la contessa e l’imperatore hanno un’accesa e divertente discussione, dove la donna non solo ricorda la sua devozione al sovrano, ma anche quanto questi, ai tempi del caporalato, aveva dei debiti di stiratura e lavaggio mai saldati.

Spettacolo poco conosciuto dai molti, ebbe il primo adattamento italiano nel 1900 al Teatro Goldoni di Venezia, con Viriginia Reiter nei panni della contessa. Il più noto rimane l’adattamento del ’58, avvenuto al Teatro Manzoni di Milano, con la regia di Giacomo Vaccari ed Elsa Merlini nei panni della protagonista. Da questa commedia il cinema ha tratto diversi film. Uno del 1925, con la regia di Perret, interpretato da Emile Drain nel ruolo di Napoleone e Gloria Swanson in quelli di Cathrine. Altra pellicola, forse più nota, fu del ’61, con attori del calibro di Robert Hossein, Gianrico Tedeschi, Carlo Giuffrè e Sophia Loren come protagonista.

Scena tratta da “Madame Sans-Gene” del ’61, con Sophia Loren e Robert Hossein

Tra cinema e letteratura

Nel cinema il personaggio di Napoleone è stato spesso collegato alla lettaratura Pensiamo a Guerra e Pace di di Lev Tolstoj. Nella pellicola del ’56, diretta da King Vidor, Herbert Lom interpreta l’imperatore francese, unendosi al cast con altre stelle del calibro di Audrey Hepburn, Henry Fonda e Vittorio Gassman.

Altro celebre Napoleone fu Vladislav Strzhelchik nel film del ’66, vincitore dell’Oscar come Miglior Film Straniero e passato alla storia per la sua eccessiva lunghezza (ben 484 minuti, quindi oltre 8 ore).

Napoleon, film di Abel Gance (1927)

Il film è considerato un punto fermo del cinema muto francese, fu pieno di innovazioni tecniche, come sovraimpressioni e la macchina da presa mobile. Sempre di Gance è da citare La battaglia di Austerlitz del ’60, narranti 5 anni di vita del monarca: tra gli interpreti un cast d’eccezione come Claudia Cardinale, Orson Welles, Vittorio De Sica, Leslie Caron, Michel Simon, Jean-Luis Trintignant e Pierre Mondy nel ruolo di Napoleone.

Altra pellicola sicuramente nota fu Venere imperiale del ’62, narrante la vita di Paolina Borghese, interpretata da Gina Lollobrigida, con Raymond Pellegrin nei panni di Napoleone: pellicola che diede alla Lollobrigida il David come Miglior Attrice Protagonista. Nel 1937 invece Clarence Brown dirige Maria Waleska, dall’omonimo romanzo di Gasiowroski,narrante la storia tra la contessa polacca e Napoleone: pellicola che ebbe un enorme successo e vide come protagonisti Charles Boyer e Greta Garbo.

Rod Steiger prende i panni dell’imperatore in Waterloo (1970)

La pellicola narra le vicende di Napoleone da Fointainbleu alla fuga dopo la sconfitta della storica battaglia. Insieme a lui, troviamo attori del calibro di Christopher Plummer nei panni di Wellington e Orson Welles in quelli di Luigi XVIII. Divertente idea del 2001 di Alan Taylor, che diresse Ian Holm in I vestiti nuovi dell’imperatore: pellicola dalla trama molto simile alla favola de Il principe e il povero, dove l’imperatore e un mozzo praticamente uguali si scambiano i panni, facendo vivere l’umile uomo come una leggenda vivente negli ultimi suoi giorni, donando invece a Napoleone una…seconda occasione.

Da non sottovalutare anche la commedia italiana N-io e Napoleone di Paolo Virzi. Qui vediamo, all’isola d’Elba, un insegnante anti-napoleonico, interpretato da Elio Germano, riceve il compito di riordinare la biblioteca dell’imperatore ed annotare le sue memorie, combattendo dentro di sé tra il desiderio di ucciderlo e l’ammirazione che lentamente l’uomo sta provando verso il corso. 

Napoleone in televisione

Nel ’62, tra le rubriche di Studio Uno, il Quartetto Cetra dedicò una puntata agli ultimi 100 giorni di Napoleone, nella loro splendida ed unica maniera.

Quello più noto e visto a livello televisivo è nel 2002, con la regia di Yves Simoneau: Napoleon, con Christian Clavier nei panni di colui che tutto provò, come disse Manzoni. Ispirato dall’omonimo bestseller di Max Gallo, ci narra non solo l’eroiche gesta militari, ma anche la vita privata di Napoleone. Un cast stellare di varie nazionalità vide questa miniserie televisiva: tra questi Isabella Rossellini, nei panni di Giuseppina; Gerard Depardieu, John Malkovich, John Wood, Wnnio Fantastichini, Ludvine Seigner. Le riprese vennero effettuate in molte zone del mondo: parafransando ancora Manzoni, dal Marocco al Canada, dalla Francia alla vera Sant’Elena. Per questo furono necessari 2 anni di lavorazione, facendolo diventare una delle miniserie più costose d’Europa.

Beh insomma se ai posteri era data l’ardua sentenza, possiamo sicuramente dire che quella di Napoleone fu sicuramente vera gloria e il mondo dello spettacolo non poteva dimenticarlo.

Francesco Fario

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Francesco Fario
Attore e regista teatrale, si laurea in Lettere Moderne a La Sapienza per la triennale, poi alla magistrale a TorVergata in Editoria e Giornalismo. Dopo il mondo del Cinema e del Teatro, adora leggere e scrivere: un pigro saccentone, insomma! Con Culturamente, ha creato la rubrica podcast "Backstage"

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