L’estrema libertà di iniziare a leggere libri senza finirli

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L’estrema libertà di iniziare a leggere libri senza finirli

Ogni giorno un lettore cronico si alza e sa che vorrà leggere un libro. Il problema è che a volte, preso dalla passione, ne inizia tanti e non ne finisce nessuno.

Il Profilo

Un lettore cronico ha sempre un libro con sé. Usa tutti i momenti liberi che ha per leggere qualche pagina del testo che lo appassiona.

Un lettore cronico è molto agile: si appende ai pali della metro, si incastra negli angoli della strada, trova ogni posizione possibile pur di riuscire a leggere.

Questi attimi, anche se possono durare una pausa pranzo o qualche fermata di metro, lo rendono felice. Lo rendono felice perché nei momenti rubati al tran tran quotidiano può viaggiare, essere qualcun’altro, fantasticare e riflettere.

In poche parole, evade.

In questo quadro idilliaco c’è qualcosa che può turbare il lettore cronico, più di una persona che urla al telefono sui mezzi pubblici, più di chi vuole interagire mentre lui sta provando a leggere. Questo qualcosa è l’arte di iniziare libri e non finirli.

Personalmente mi sono resa conto di avere dieci libri all’attivo, tra cui saggi letterari e filosofici, racconti, guide di marketing e opere in versi. Dieci libri. Tutti assolutamente validi e interessanti. Otto di loro sono al lato del mio letto e ogni sera, con la loro polverosa presenza, mi ricordano che li sto accantonando, mentre i due restanti sono nella mia borsa. Ora sono solo due perché iniziavo ad avere dolori fisici portandone quattro alla volta.

Il problema di iniziare tanti libri e non finirli è proprio quello di non sapere più quali portare con sé. Siamo talmente viziati, talmente vogliosi di poter leggere quell’esatto capitolo proprio quando ci va che non riusciamo a rinunciare al dolce carico.

Si crea così un circolo vizioso, che nel peggiore dei casi conduce ad una fortissima frustrazione!

Come si finiscono dieci libri?

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Senza contare che ovviamente, nel frattempo, se ne continuano ad acquistare altri. L’unica salvezza in questo caso è fare una sorta di fioretto. Il Fioretto del Lettore.

Quello più falso di tutti prevede lo stop all’acquisto di libri finché non si finiscono quelli iniziati. Quello più accettabile impone invece di finire tutti i libri iniziati senza cominciarne altri (continuando a comprare ciò che si vuole).

Perché flagellarsi così tanto per questo dolce vizietto?

In una vita fatta di scadenze, nauseata da lentezze burocratiche e pratiche noiose e ripetitive, abbandonare un libro per qualche tempo, mordere qualche pagina senza continuità non sembra un reato così grave. Sembra piuttosto una piccola trasgressione all’ordine imposto da tutte le attività, quell’attimo di evasione che regala all’essere umano un tenero sapore di libertà.

Chi ci ha insegnato la smania di dover portare tutto a termine? Cominciare dieci libri e finirli quando capita. Nessun dolore. Il libro ci aspetterà senza pretese e non sarà mai geloso degli altri. Non ci chiederà perché abbiamo sfogliato altre pagine al posto delle sue, né perché abbiamo dedicato il nostro tempo a Ovidio invece che Francesco Piccolo.

Possiamo saltare da uno all’altro ed essere comunque noi stessi, ogni giorno diversi.

Ogni giorno avari di vita, di parola scritta, di pensiero.

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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